Dossier Progetto

in :   "LA TRACCIA"   Settembre 1995     AGESCI PIEMONTE

Progetto, progettare, progettualit�, mentalit� progettuale, obiettivi, ecc. ecc., termini che a lungo andare sono, forse, diventati un vero incubo per i capi, dal Progetto Nazionale, gi� gi� fino al Progetto del Capo (sempre rigorosamente in maiuscolo per sottolinearne l'importanza), ormai sembra quasi una questione di puzzle, di incastri che, per�, una
volta sistemati, sono il non plus ultra. Non si fa a tempo a capire la differenza tra progetto e programma, che ecco l� un nuovo progetto da impostare. Che fare? La risposta � ovvia, rimboccarsi le maniche e... cercare di capirci qualcosa. Spero, nelle poche righe a disposizione, di potervi dare una mano.
Cominciamo con qualche locuzione famosa, ancorch� anonima: la prima, teorica,  �ritrovarvi altrove e di non accorgervene!�;
La seconda, pratica, �Se fai quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto�.

Morale: per costruire qualcosa, per raggiungere degli obietti vi occorre progettare un percorso per raggiungerli, ma non basta limitarsi allo sforzo teorico, alla bella teoria astratta; per cambiare qualcosa o per costruire qualcosa occorre ipotizzare il cambiamento e metterlo in pratica realmente. Come ci ricorda Edo Patriarca (in Servire  n. 11/1993 - "Il progetto scout"), �rinunciare a governare il presente�.

Intanto sarebbe gi� un bel passatempo (ri)vedere i progetti canonici: nazionale, regionale, di zona, il progetto educativo di gruppo. Una rivisitazione critica, che tenga conto del rischio dell'efficientismo, del rischio di immaginare uno scautismo razionale, in cui l'organizzazione, l'ordine, la ricerca dell'efficacia � tutto, perdendo per strada quel tanto di idealit�, di spontaneit� e, perch� no, di utopia che non possono non stare alla base di "un movimento universale in quanto insiste sulla fratellanza universale fra gli scout di qualsiasi classe nazione, o religione" (dalla Dichiaraz. della Conf. Int. Scautismo - Copenaghen, 1924) e che vuoi "lasciare il mondo migliore di come lo ha trovato" (B.-P.). Occorre ricordarsi che siamo, come educatori, costantemente sul filo del rasoio,
dobbiamo sempre cercare la giusta via, sapere qual � il proprio riferimento, il proprio modello, tenendo per� conto dell'analisi della realt�. Pu� essere utile, a questo punto, tener sotto mano "Il cammino del Capo" (Quaderno Agesci n. 8 - Nuova Fiordaliso) a cura della Fo.Ca. nazionale. In poche pagine ci viene chiarito il significato del progetto
personale, ma come questo abbia senso per arrivare a costruire gli altri progetti, ricordandosi che sono degli strumenti e non il fine dello scautismo: �Lo strumento � nelle nostre mani e non viceversa, non siamo noi nelle sue mani. Lo possiamo gestire nel modo pi� personale e creativo�.


Se, per�, con questo piccolo quaderno siamo sulla buona strada per il progetto personale, vi sono maggiori difficolt� a trovare "piatti pronti" sul lavorare per progetti. Ultimamente le Edizioni del Gruppo Abele hanno edito dei Quaderni di animazione e formazione su temi specifici, raccogliendo gli articoli relativi gi� pubblicati su Animazione Sociale  (rivista della stessa casa editrice che vale la pena tenere d'occhio) o i materiali per i corsi dell'Universit� della Strada. "L'organizzazione del lavoro sociale" � uno dei titoli adatti al bisogno; "Lavorare per progetti: moda o novit�?" di Renzo Scortegagna, al di l� dei riferimenti ai servizi sociali, pu� dare qualche indicazione utile sul lavorare per obiettivi, sulla necessit� di distinguere tra un documento programmatico e un progetto.
Un'ultima considerazione, ovvia (ma non troppo) in una rivista scout, se si va a rileggere Suggerimenti per l'educatore scout, o si tiene a portata di mano il Taccuino di B.-P. potremo sempre trovare sostanza per i nostri progetti e, soprattutto, potremo trovare delle indicazioni indispensabili a far si che le nostre migliori intenzioni non lastrichino l'inferno dantesco, bens� si traducano in gesti e comportamenti.
Gioacchino Maida

[...]

I mesi di settembre e ottobre, sono tradizionalmente i periodi nei quali le Co.Ca. e gli Staff di unit� sono impegnati a predisporre i programmi per il nuovo anno scout. Questo contributo vuole essere di aiuto a chi si accinge a svolgere questo faticoso, ma indispensabile compito; per i pi� bravi (quelli che hanno gi� fatto tutto) pu� servire per verifica. Per tutti vale l'invito a mandare dei contributi al tema, per rendere pi� facile e meno noiosa la programmazione delle attivit�,

Il percorso di avvicinamento al programma presenta alcuni ostacoli: la difficolt� a riprendere le attivit� dopo la salutare pausa estiva: alcuni sono stanchi a causa delle nottate in discoteca, altri in atteggiamento mistico (settimane di riflessione in monastero), altri gi� stufi prima di iniziare poich� costretti a fare ancora il scapo unit� a causa della mancanza di altri capi, altri ancora sono cos� carichi di entusiasmo che sfornano idee grandiose, ma difficili da realizzare. la complessit�, apparente o reale, nel tener conto di tutti gli aspetti, progetti, esigenze, e cos� altro ancora che concorrono a preparare un buon programma.

Il primo ostacolo pare di difficile aggiramento poich� troppe ragioni, alcune di carattere molto personale o legate a una realt� locale, contribuiscono a generare i sentimenti descritti: ci aspetta un calendario con troppi impegni, oppure la Co.Ca. e il gruppo scout assorbono molte energie senza dare soddisfazione a bisogni vitali che difficilmente possono essere soddisfatti all'esterno, per le ragioni di tempo gi� indicate; per alcuni il Gruppo viene visto come unica realt� di impegno, quasi come una ragione di vita, costringendo altri a seguire ritmi non condivisi.
Lasciamo a futuri approfondimenti il compito di indagare su queste difficolt�.
Sembra pi� agevole provare a ragionare sul secondo ostacolo: la complessit� artificiosamente costruita teorizzando sul modo di progettare e programmare. Tentando di fare l'elenco di documenti, richieste, ecc... che secondo una scuola di pensiero associativa dovrebbero essere considerati per fare un buon programma di unit� e di Co.Ca., troviamo:

TABELLA

* il Progetto Educativo: linee progettuali per tutto il Gruppo , comprensivo di analisi, obiettivi, impegni, ecc., oppure solo un richiamo ai valori
* La proposta e il metodo scout: insieme degli elementi che costituiscono la proposta scout, ma anche la struttura delle unit� e gli strumenti da utilizzare (i regolamenti), tutti aspetti da considerare per garantire un'armoniosa ed equilibrata vita scout.
* La tradizione del gruppo: lo stile e le consuetudini che caratterizzano e differenziano un gruppo da un'altro.
* Le attivit� svolte negli ultimi anni: temi, argomenti e tecniche gi� affrontate e che contribuiscono a formare la micro storia dei ragazzi e dei capi.
* Il programma dell'anno appena trascorso: non tutte le attivit� passate sono state realmente effettuate oppure non sono state ultimate.
* Il programma di zona: prevede attivit� di riflessione, dibattito e formazione per capi e incontri per ragazzi.
* Il programma regionale: prevede attivit� di riflessione, dibattito e formazione per capi e - alle volte - per ragazzi.
* Gli impegni derivanti da decisioni prese dal livello centrale dell'associazione
* Le richieste della parrocchia, del comune e delle altre associazioni
* Le esigenze di ciascuno dei ragazzi delle unit� o di ciascun capo della Co.Ca.


Sperando di non aver dimenticato nulla, ci vorrebbe Leonardo (da Vinci) per far quadrare tutto. Allora ...

COME AGGIRARE GLI OSTACOLI, LIBERARCI DALLA ZAVORRA E SEMPLIFICARCI LA VITA

La richiesta di programmare tenendo conto del rischio nei fatti di non soddisfare le esigenze reali, costringendo infatti ad adottare un rigore formale ed un raziocinio che alla fine, per ragioni che ciascuno di noi ha sperimentato pi� volte, non contribuisce in modo fattivo alla soluzione dei problemi. Proviamo a descrivere un approccio diverso ....

Per i programmi .....

Partire dall'ascolto delle esigenze evidenti e profonde di ciascun ragazzo - avendo come quadro di riferimento le progressione personale - ricordando che i capi accompagnano il singolo ragazzo nel suo cammino scout e non si sostituiscono ad esso.Allora le attivit� indicate nel programma sono funzionali a "servire" in modo gratuito l'esigenza profonda dell'uomo e della donna che stanno crescendo nel ragazzo e nella ragazza che ci sono affidati. Per il programma di Co.Ca.: Partite dalle esigenze evidenti e profonde di ciascun capo, avendo come quadro di riferimento i singoli Progetti del Capo. La Co.Ca. � funzionale al servizio con i ragazzi, ma "serve" e contribuisce alla formazione permanente di ciascun capo. I Capi Gruppo, allora accompagnano gli altri capi, sulla base della fiducia e dell'incarico ricevuto, e non si sostituiscono ad essi. Allora le attivit� indicate nel programma sono funzionali a "servire" in modo gratuito l'esigenza profonda dell'uomo e della donna adulti che vivono molto del loro tempo nel Gruppo scout.

Per i programmi di unit�:

Consultare il progetto Educativo, ad esempio, � importante perch� contiene una valutazione complessiva del Gruppo e indica le urgenze e le linee strategiche per lo sviluppo delle attivit� con i ragazzi e verso l'esterno. Cos� vale per i regolamenti che richiamano i punti essenziali della Proposta, della struttura di unit�, degli strumenti e dei ruoli che se rispettati (adattandoli alla realt� specifica), garantiscono una buona efficacia educativa verso i ragazzi.

Per il programma di Co.Ca.:

Il punto di vista di un progetto educativo ...
predisposto un buon programma ....
La logica che guida questo approccio ricalca l'approccio normale alla risoluzione dei problemi: uno risolve ci� di cui sente il bisogno o l'urgenza immediata o nel breve periodo. Per evitare il rischio di essere "miopi", � saggio, poi, allargare il punto di osservazione, confrontandosi con quei documenti o esigenze che per loro natura non tengono in conto di una realt� pi� vasta e di interessi differenziati.

Infatti:
Per i programmi di unit�:
Il punto di vista di un Progetto Educativo, ad esempio, � importante perch� contiene, una valutazione complessiva del Gruppo e indica le urgenze e le linee strategiche per lo sviluppo delle attivit� con i ragazzi e verso l'esterno. Cos� vale per i regolamenti che richiamano i punti essenziali della Proposta, della struttura di unit�, degli strumenti e dei ruoli che, se rispettati (adattandoli alla realt� specifica), garantiscono una buona efficacia educativa verso i ragazzi.
Per il programma di Co.Ca.:
Il punto di vista di un progetto educativo, ad esempio, � importante perch� contiene una valutazione complessiva del gruppo e indica le urgenze e le linee strategiche per lo sviluppo delle attivit� tra i capi e verso l'esterno. Cos� vale per il progetto di Zona o Regionale, che richiamano i punti essenziali per lo sviluppo dello scoutismo e la formazione permanente dei capi.

Da questa impostazione seguono alcuni corollari che elenchiamo nel seguito:

Primo corollario
Programmi agili. flessibili e adattabili nello sforzo di ascoltare ragazzi e capi senza pregiudizi e risposte precostituite e volgendo a proprio favore la difficolt� tipica di molti gruppi di non riuscire a rispettare i programmi, questi ultimi (i programmi) possono avere cadenza trimestrale (Natale, Pasqua e Campo estivo) e con visione annuale. Quando serve, ma di fatto ogni tre mesi, si adattano le attivit� in base all'evolversi della situazione.

Secondo corollario
Programmi realmente annuali: il programma operativo � di circa tre mesi, mentre in prospettiva copre un anno; mentre si lavora per il campo estivo, quindi, si st� gi� impostando il programma fino a Natale e oltre del successivo anno scout.

Terzo corollario
Programmi e progetti che si integrano reciprocamente in modo continuo: l'evidenza che cresce dal basso spinge in modo indolore a rivedere i progetti anche molto prima della loro scadenza, a meno che i progetti siano di caratura tale da costituire un valido orientamento nel tempo.

Quarto corollario
Avendo scelto di partire dal basso, nessun progetto o programma aspetta la definizione del progetto del livello (associativo) superiore le attivit� proseguono come stabilito, fatto salvo il terzo corollario. Un coordinamento dei diversi programmi pu� essere utile per permettere di sfruttare in tempo tutte le opportunit� che vengono offerte.

Sperando di essere stati utili ...
Buon lavoro
Stefania Barsanti,Andrea Gioielli e Andrea Vettori