Progetto, progettare, progettualit�, mentalit� progettuale, obiettivi, ecc.
ecc., termini che a lungo andare sono, forse, diventati un vero incubo per i
capi, dal Progetto Nazionale, gi� gi� fino al Progetto del Capo (sempre
rigorosamente in maiuscolo per sottolinearne l'importanza),
ormai sembra quasi una questione di puzzle, di incastri che, per�, una
volta
sistemati, sono il non plus ultra. Non si fa a tempo a capire la differenza tra
progetto e programma, che ecco l� un nuovo progetto da impostare. Che fare? La
risposta � ovvia, rimboccarsi le maniche e... cercare di capirci qualcosa.
Spero, nelle poche righe a disposizione, di
potervi dare una mano.
Cominciamo con qualche locuzione famosa, ancorch� anonima:
la prima, teorica,
�ritrovarvi altrove e di non accorgervene!�;
La seconda, pratica, �Se fai quello che hai sempre fatto,
otterrai quello
che hai sempre ottenuto�.
Morale: per costruire qualcosa, per raggiungere degli
obietti vi occorre progettare un percorso per raggiungerli, ma non basta
limitarsi allo sforzo teorico, alla bella teoria astratta; per cambiare qualcosa
o per costruire qualcosa occorre ipotizzare il cambiamento e metterlo in pratica
realmente. Come ci ricorda Edo Patriarca (in Servire n. 11/1993 - "Il
progetto scout"),
�rinunciare a governare il presente�.
Intanto sarebbe gi� un bel
passatempo (ri)vedere i progetti canonici: nazionale, regionale, di zona, il
progetto educativo di gruppo. Una rivisitazione critica, che tenga conto del
rischio dell'efficientismo, del rischio di immaginare uno scautismo razionale,
in cui l'organizzazione, l'ordine, la ricerca dell'efficacia � tutto, perdendo
per strada quel tanto di idealit�, di spontaneit� e, perch� no, di utopia che
non possono non stare alla base di "un movimento universale in quanto insiste
sulla fratellanza universale fra gli scout di qualsiasi classe nazione, o
religione" (dalla Dichiaraz. della Conf. Int. Scautismo - Copenaghen, 1924) e
che vuoi "lasciare il mondo migliore di come lo ha trovato" (B.-P.). Occorre
ricordarsi che siamo, come educatori, costantemente sul filo del rasoio,
dobbiamo sempre cercare la giusta via, sapere qual � il
proprio riferimento, il proprio modello, tenendo per� conto dell'analisi della
realt�. Pu� essere utile, a questo punto, tener sotto mano "Il cammino del Capo"
(Quaderno Agesci n. 8 - Nuova Fiordaliso) a cura della Fo.Ca.
nazionale. In poche pagine ci viene chiarito il significato del progetto
personale, ma come questo abbia senso per arrivare a
costruire gli altri progetti, ricordandosi che sono degli strumenti e non il
fine dello scautismo: �Lo strumento � nelle nostre mani e non viceversa, non
siamo noi nelle sue mani. Lo possiamo gestire nel modo pi� personale e
creativo�.
Se, per�, con questo piccolo quaderno siamo sulla
buona strada per il progetto personale, vi sono maggiori difficolt� a trovare
"piatti pronti" sul lavorare per progetti. Ultimamente le Edizioni del Gruppo
Abele hanno edito dei Quaderni di animazione e formazione su temi
specifici, raccogliendo gli articoli relativi gi� pubblicati su Animazione
Sociale (rivista della stessa casa editrice che vale la pena tenere
d'occhio) o i materiali per i corsi dell'Universit� della Strada.
"L'organizzazione del lavoro sociale" � uno dei titoli adatti al bisogno;
"Lavorare per progetti: moda o novit�?" di Renzo Scortegagna,
al di l� dei riferimenti ai servizi sociali, pu� dare qualche indicazione utile
sul lavorare per obiettivi, sulla
necessit� di distinguere tra un documento programmatico e un progetto.
Un'ultima considerazione,
ovvia (ma non troppo) in una rivista scout, se si va a rileggere Suggerimenti
per l'educatore scout, o si tiene a portata di mano il Taccuino di B.-P. potremo
sempre trovare sostanza per i nostri progetti e, soprattutto, potremo trovare
delle indicazioni indispensabili a far si che le nostre migliori intenzioni non
lastrichino l'inferno dantesco,
bens� si traducano in gesti e comportamenti.
Gioacchino Maida
[...]
I mesi di settembre e ottobre, sono tradizionalmente i periodi nei quali
le Co.Ca. e gli Staff di unit� sono impegnati a predisporre i programmi per
il nuovo anno scout. Questo contributo vuole essere di aiuto a chi si accinge
a svolgere questo faticoso, ma indispensabile compito; per i pi� bravi (quelli
che hanno gi� fatto tutto) pu� servire per verifica. Per tutti vale l'invito a mandare
dei contributi al tema, per rendere pi� facile e meno noiosa la programmazione
delle attivit�,
Il percorso di avvicinamento al programma presenta alcuni ostacoli: la difficolt�
a riprendere le attivit� dopo la salutare pausa estiva: alcuni sono stanchi a
causa delle nottate in discoteca, altri in atteggiamento mistico (settimane di
riflessione in monastero), altri gi� stufi prima di iniziare poich� costretti a fare
ancora il scapo unit� a causa della mancanza di altri capi, altri ancora sono cos�
carichi di entusiasmo che sfornano idee grandiose, ma difficili da realizzare.
la complessit�, apparente o reale, nel tener conto di tutti gli aspetti, progetti, esigenze, e cos� altro ancora che concorrono a preparare un buon programma.
Il primo ostacolo pare di difficile aggiramento poich� troppe ragioni, alcune di
carattere molto personale o legate a una realt� locale, contribuiscono a
generare i sentimenti descritti: ci aspetta un calendario con troppi impegni,
oppure la Co.Ca. e il gruppo scout assorbono molte energie senza dare
soddisfazione a bisogni vitali che difficilmente possono essere soddisfatti
all'esterno, per le ragioni di tempo gi� indicate; per alcuni il Gruppo viene visto
come unica realt� di impegno, quasi come una ragione di vita, costringendo altri
a seguire ritmi non condivisi.
Lasciamo a futuri approfondimenti il compito di indagare su queste difficolt�.
Sembra pi� agevole provare a ragionare sul secondo ostacolo: la complessit�
artificiosamente costruita teorizzando sul modo di progettare e programmare.
Tentando di fare l'elenco di documenti, richieste, ecc... che secondo una scuola
di pensiero associativa dovrebbero essere considerati per fare un buon
programma di unit� e di Co.Ca., troviamo:
TABELLA
* il Progetto Educativo: linee progettuali per tutto il Gruppo , comprensivo di analisi, obiettivi, impegni, ecc., oppure solo un richiamo ai valori
* La proposta e il metodo scout: insieme degli elementi che costituiscono la proposta scout, ma anche la struttura delle unit� e gli strumenti da utilizzare (i regolamenti), tutti aspetti da considerare per garantire un'armoniosa ed equilibrata vita scout.
* La tradizione del gruppo: lo stile e le consuetudini che caratterizzano e differenziano un gruppo da un'altro.
* Le attivit� svolte negli ultimi anni: temi, argomenti e tecniche gi� affrontate e che contribuiscono a formare la micro storia dei ragazzi e dei capi.
* Il programma dell'anno appena trascorso: non tutte le attivit� passate sono state realmente effettuate oppure non sono state ultimate.
* Il programma di zona: prevede attivit� di riflessione, dibattito e formazione per capi e incontri per ragazzi.
* Il programma regionale: prevede attivit� di riflessione, dibattito e formazione per capi e - alle volte - per ragazzi.
* Gli impegni derivanti da decisioni prese dal livello centrale dell'associazione
* Le richieste della parrocchia, del comune e delle altre associazioni
* Le esigenze di ciascuno dei ragazzi delle unit� o di ciascun capo della Co.Ca.
Sperando di non aver dimenticato nulla, ci vorrebbe Leonardo (da Vinci) per far
quadrare tutto. Allora ...