Capi si diventa, catechisti anche

In: "LA TRACCIA" (Agesci Piemonte) maggio-giugno 1994

Abbiamo chiesto a don Geppe Coha, assistente nazionale alla branca R/S, di fare il punto su quanto sta accadendo in Associazione sul fronte catechesi. Un intervento stimolante che può aiutarci a riflettere e a raggiungere gli obiettivi contenuti nel programma regionale.

Capi si diventa, catechisti anche

Scorrendo le pagine degli atti del Consiglio generale 1993 si giunge a un certo punto alla mozione 23 che, come tante altre mozioni, "rileva", "condivide", "modifica", e infine "approva" un documento. Anche il titolo di quest'ultimo è tutto un programma: «Itinerari di catechesi negli eventi di formazione di capi, quadri e formatori».
Sfido chiunque a leggeremo, arrivare alla fine, e poi spiegarne il contenuto. Confesso: è anche colpa mia.
Nonostante la forma tutt'altro che amichevole in cui il testo si presenta, si tratta di una scelta importante per noi, chiamati a essere capi catechisti. Proviamo allora a coglierne i punti qualificanti.

Il PUC in ogni campo scuola

C. è una tabella, che in testa porta nomi conosciuti: Rosea, Campo per adulti di provenienza extra associativa, Campo di formazione metodologica, Tirocinio, Campo di formazione associativa. Non sto a spiegarvi cosa sono. Anche se per certi eventi i nomi sono cambiati (e dovremo abituarci a nuove sigle: CFM, CFA...) la realtà rimane: 1º tempo, 2º tempo. Però un pò di cose, nell. iter di formazione capi, sono nuove. Su questo, se avete dubbi chiedete al settore competente. Di fronte alle novità, però, ci si è anche chiesti «che fare» dal punto di vista della catechesi. Una delle righe della tabella si intitola «Contenuti sessioni» e se andate a leggerla vi trovate la sigla famigerata PUC! Suono onomatopeico per "libro che cade sollevando una nuvola di polvere"? o "mattone lanciato con forza su un mucchio di sabbia' o "lettore sfinito che si accascia sul letto"? o "lettore interessato che si dà un colpo sulla fronte dicendo a se stesso «come ho fatto a non pensarci prima?».

Sono passati ormai più di dieci anni da quando il Progetto Unitario di Catechesi è stato pubblicato, ma molte delle cose dette in quel testo rimangono attualissime. Per questo, i Campi scuola sono tempo privilegiato per offrire le chiavi che permettano non tanto di leggere il PUC quanto di usare le potenzialità del metodo scout per fare catechesi: perché questo è l'obiettivo di tutto il lavoro fatto agli inizi degli anni '80 per elaborare quel testo.
Come vedete sempre dalla stessa tabella, però, questo è solo un aspetto di ciò che avviene ai campi scuola. Chi ha vissuto l'esperienza lo sa bene: si tratta non solo di sessioni, ma di un. occasione di ascolto della Parola, di preghiera comunitaria e personale, in una parola di un pezzo di strada nella propria vita cristiana.
Non è una novità. Ciò che vorrebbe essere nuovo è la continuità tra i diversi momenti dell. iter di formazione capi per giungere a essere capi preparati ad assumersi seriamente il compito di catechisti.

Il tirocinio come lo uso?

A mio parere, la sfida più affascinante è tutto ciò che è scritto sotto la colonna "tirocinio". E' invenzione abbastanza recente come nome, anche se la realtà dell'accompagnare i giovani capi nella loro iniziale esperienza di educatori non è certo nuova: il meccanismo del "trapasso delle nozioni" continua a funzionare.
È una sfida che tocca alle Comunità capi e alle zone, aiutati anche dalla formazione capi regionale, raccogliere. Nel periodo del tirocinio, oltre a tutto il resto, si aggiungono tre obiettivi. Sono scritti nell'apposito quadratino della solita tabella, ma mi piace ripeterli qui: Raccogliere la sfida significa offrire stimoli e strumenti per raggiungere questi obiettivi «Oltre a tutte le altre incombenze, pure questa mi devo sobbarcare?» si lamentano, l'uno sulla spalla dell'altra responsabili di zona e capi gruppo. È qui che ti sbagli! La fatica più gravosa è quella di guardarsi intorno, per accorgersi che la parrocchia (forse non proprio la tua, ma quella vicina si), la zona vicariale (è vero che è diversa da quella scout, ma, suvvia!), la diocesi, quella comunità religiosa, stanno proponendo splendidi percorsi di approfondimento biblico, o teologico, o spirituale. Da questo punto di vista, sono convinto che davvero c'è da guadagnare molto faticando poco. Se avremo il coraggio di accettare le proposte che ci vengono dalla chiesa locale, cresceremo in ecclesialità e, perché no, credo lo dico con un pizzico di premiazione e anche di orgoglio) possiamo arricchire un poco anche questi eventi. La solita tabella offre anche altre indicazioni: non volendo fare di questo articolo la brutta copia degli atti del Consiglio generale, armatevi di pazienza, andate a leggervela, prendete spunto, lavorate di confronto e di fantasia, parlatene, e ne usciranno splendide proposte per tirocinanti.

I CAMPI BIBBIA. E SE NE FACESSI UNO?

Anno Domini 1971: di unificazione tra Asci e Agi si sta ancora solo parlando, e già vengono realizzati i primissimi Campi Bibbia. Con tradizione ininterrotta sono una proposta che l'Associazione ha continuato a rivolgere a capi, rover e scolte, e amici parenti e conoscenti che volessero parteciparvi. Anno Domini 1993: iscritti ai vari campi sono in tutto circa 150. Mentre scrivo non ho voglia di alzarmi, tirare fuori la cartellina giusta, e controllare i numeri delle partecipazioni negli anni precedenti: diciamo che erano più numerosi, e si aggiravano attorno al 250. Censimento 1992; rover e scolte e capi erano, mal contati, 56 mila Un rapido calcolo: lo 0,4 per cento ha sfruttato questa possibilità. A fronte di questi numeri, articoli di riviste specialistiche per il settore della pastorale giovanile presentano l'esperienza come una delle più significative proposte per accostare alla Bibbia i giovani nel panorama italiano. Mi viene da pensare che c'è qualcosa che non funziona Lo stesso pensiero è venuto anche ad altri, cosi si è operato per cercare di valorizzare questi eventi sottolineandoli come una delle offerte formative qualificate e caldamente consigliate ai capi che, concluso l'iter formativo "istituzionale", quello richiesto sotto pena di ... non poter fare i capi, desiderano un'occasione forte di approfondimento personale unito alla possibilità di cogliere indicazioni per saper sempre meglio anche fare il capo catechista.

Cosi si è deciso di provare a realizzare, dal 1994, in modo separato Campi Bibbia per capi e Campi Bibbia per R/S (rimanendo sempre possibile, negli uni e negli altri, l'inserimento di esterni; ovviamente di età corrispondente).
Tenete d'occhio la stampa associativa. Verranno pubblicati date, biblisti, temi vorrei dirvi che ciò avverrà "con largo anticipo" , ma non mi sbilancio. Sapete voi quanto me che non sempre su queste comunicazioni in Agesci siamo perfetti ma sicuramente la pubblicazione avverrà State pronti, afferrate il telefono, chiamate il servizio logistico a Roma e prenotate un posto.

STAGE DI CATECHESI?   CHI LI HA INVENTATI?

L'altra invenzione, che nasce dallo stesso ripensamento, è quella di proporre degli eventi più brevi e agili di un campo: un fine settimana due giorni e mezzo, cose del genere insomma, finalizzate maggiormente all'acquisizione di competenze e capacità nell'elaborazione di itinerari di catechesi con i ragazzi delle diverse branche. C'è una commissione che ci sta pensando. Ho ricevuto un fax riassuntivo del punto della situazione pochi giorni fa, ma deve confessare di non averlo ancora letto attentamente. Rimando perciò al futuro prossimo per aggiornamenti più precisi su questo aspetto. Ma non ho dubbi nell'affermare che mi sta più a cuore, in questo momento, il punto precedente (la valorizzazione dei Campi Bibbia) perché credo sia più urgente curare la nostra formazione personale "insieme" all'aspetto pedagogico e metodologico più che non centrare troppo l'attenzione su quest'ultimo. È vero però che la proposta di un campo non è per tutti, perché una settimana di tempo non è sempre così facile da trovare.

ROVER E SCOLTE, DOVE LI METTIAMO?

Nel 1994, conseguentemente a quanto sopra raccontato, la branca R/S si trova coinvolta a gestire, con l'aiuto qualificato di chi finora, come parte dell'Equipe Fede, già se ne era occupato, anche dei Campi Bibbia rivolti a rover e scolte degli ultimi due anni di Clan e a loro coetanei liti gli anni c'erano un pò di rover e di scolte che sceglievano di partecipare a un evento di questo genere: e, a giudicare dai loro racconti, era significativo anche l'incontro dentro lo stesso evento coi capi che in quell'occasione giocavano un altro ruolo. Sarà un aspetto che mancherà. Ma in compenso tutta l'esperienza potrà guadagnare dall'essere pensata a misura di ragazzo o ragazza che sta vivendo un momento importante della propria vita, già in vista della partenza o in prospettiva di prepararsi ad essa. Un incontro con la Bibbia, Parola di Dio detta in parole umane, per scoprire Dio che ancora oggi parla, "ci" parla; e per diventare un pizzico più capaci di fare a Lui spazio nella vita di ogni giorno. Per imparare, insomma, che la Bibbia non è libro di un giorno o di una settimana di campo, ma compagno di viaggio della vita, da conoscere, da leggere, da meditare, da pregare. 
"Nuovi" regolamenti.
I raffinati miei lettori saranno sicuramente a conoscenza del fatto che in quella strana e prolungata assemblea che è stato il Consiglio generale nello scorso 1993 era all'ordine del giorno anche un argomento intitolato "Regolamenti delle branche". Si trattava in effetti di discutere a partire da una proposta molto concreta di articolato interbranca.

Ognuno di voi sa, infatti, che gli attuali Regolamenti di branca, se letti in parallelo, presentano numerose ripetizioni. Raccogliere tutto ciò che è comune serve non solo ad abbreviare il malloppo globale, ma anche (anzi, soprattutto!) a far risaltare sempre maggiormente la globalità e l'unitarietà della proposta educativa dello scoutismo. Il Consiglio generale '93, per mancanza di adeguato tempo, non ha potuto giungere all'approvazione del testo interbranca. Lo ha riconosciuto però "testo di riferimento e di riflessione associativa", chiedendo l'approfondimento di alcuni aspetti. Naturalmente questo lavoro implica che anche le parti specifiche di branca vengano riformulate per eliminare tutto ciò che va nella prima parte. Negli incontri periodici di quest'anno degli incaricati regionali alle branche con gli omologhi nazionali si è approfittato dell'occasione per provare a ritoccare qua e là i testi, cercando di far sì che i regolamenti raccogliessero quanto in Associazione si è elaborato, sperimentato, e infine accolto nei dieci anni dalla precedente stesura.

Questo lungo spiegone per giungere al punto che mi interessa particolarmente: anche gli articoli dedicati all'educazione alla fede in Associazione sono stati ripensati, in un'ottica che vede questo aspetto - come gli altri, del resto - in prospettiva di sviluppo da una fascia di età all'altra fino alla maturità di una scelta di vita cristiana.
Cosa sottolineare di questo lavoro? Mi pare, sostanzialmente, una cosa sola; ma di enorme importanza. Nella bozze (che prossimamente cominceranno a girare) risalta con maggior chiarezza di prima che l'educazione alla fede è qualcosa di "trasversale", che attraversa tutte le attività e il percorso educativo scout

"E dovevi arrivarci tu a dircelo! Già lo sapevamo! ".
Certo. Ma i regolamenti non sono profezia. Arrivano sempre un pò in ritardo. Quando però dicono una cosa, sono sempre là con la loro presenza tranquilla e sorniona, a dirti ma lo stai facendo davvero?

Un "nuovo" PUC?

Questa non è una notizia. E' una richiesta di aiuto, una domanda. Che suona così: «Se toccasse a voi decidere, riscrivereste il PUC? E come? Cosa terreste di quello che abbiamo ora? Che cosa invece togliereste, aggiungereste, modifichereste, eccetera?».
Non è uno scherzo. Se volete, scrivetemi o telefonatemi, il mio indirizzo è: Geppe Coha, via Ascoli, 32, 10144 Torino, tel 011-4377198.

don Geppe Coha assistente Nazionale Branca R/S

Fiera della Fantasia un mercatino per i ragazzi
Da molti anni ormai l'assessorato alla Gioventù, ora alla Qualità delle Vita, di Torino organizza la "Fiera della Fantasia", mercatino di oggetti usati o autoprodotti, rivolto ai ragazzi delle scuole medie. I soldi raccolti servono per realizzare progetti di solidarietà: il ricavato della prima edizione è stato destinato al Sermig, nel 1991 si sono ripulite le sponde di quattro fiumi, nel 1992 si è attrezzai un parco cittadino dove sostano gli aironi, mentre l'anno scorso si è riaperta un'area dell'ex zoo, all'interno del parco Michelotti.
La Fiera à anche spettacolo: c'è spazio per cantare e suonare dal vivo, per presentare spettacoli ecc. Insomma, un'ottima occasione per la branca E/G e per i noviziati per passare un week-end di incontro con altri ragazzi condividendo un obiettivo.
Quest'anno la Fiera della Fantasia si svolgerà il 21-22 maggio in viale Ceppi presso il parco del Valentino.
Per informazioni e iscrizioni, potete rivolgersi a Daniela Rubin Saglia presso l'assessorato alla Qualità della Vita, tel. 5765/4982.

ll Mastio, una vacanza utile e pagata
Il Mastio, società che si occupa da più di un decennio di animazione per ragazzi (dai 9 ai 14 anni), ricerca animatrici e animatori per un turno di due settimane compreso tra il 18 giugno e il 27 agosto '94 e personale di servizio per uno o più turni di due settimane nello stesso periodo Il Mastio dispone di un campeggio fra le colline toscane a 27 chilometri da Firenze, i ragazzi sono sistemati in tende per stimolare il rapporto con la natura. Le attività proposte, puntando all'inserimento, alla creatività e alla partecipazione dei ragazzi, si prefiggono di non limitare la vacanza ad un. occasione di puro divertimento, ma di favorire un'esperienza educativa fondata su un progetto di breve respiro. Viene offerto un compenso di L. 59.500 lorde (L. 48.195 nette) al giorno. Le domande con curriculum (e foto possibilmente) vanno indirizzate a: IL MASTIO srl, via A.Strada, 33, 20091 Bresso (MI).