Carpegna : un panorama di ineguagliabile bellezza e un uomo con l'hobby di educare

IL PIÙ NOBILE DEGLI HOBBY: EDUCARE

di Giancarlo Manieri
in "il bollettino Salesiano" giugno 2000

Parlare di educazione oggi è toccare un nervo scoperto della società. Fa venire i crampi allo stomaco: ogni giorno i media sconcertano con episodi di mala educazione, sempre più numerosi, sempre più disinvolti. Ma i rimedi ci sono. Società civile e Chiesa fanno affidamento sulle congregazioni di educatori, i salesiani per esempio. E sulle grandi associazioni educative, gli scout per esempio...
Boschi e prati, rupi maestose e cime spesso innevate, fresche acque sorgive e vasti orizzonti che spingono lo sguardo fino ai Sibillini e alla Verna da una parte e oltre il mare, fino alla costa dalmata dall'altra. È Carpegna. Agli inizi del 1500 Gioanni Hercolani de' Sarti scriveva di questa località: "Il Monte di Carpegna dà acqua, dà pietre, dà aria pura, dà formaggio, dà cavalli, dà doni di Cerere. Splendido per l'erba cresciuta per pascere il bestiame, per le fonti irrigue, per i pascoli che si perdono a vista d'occhio, per i campi arati che arricchiscono La Castellaccia".
Carpegna è un territorio, un monte, un paese, una casata... e una guardia nobile del papa! Mario conte di Carpegna. Appartenente all'aristocrazia pontificia aveva quasi 60 anni quando si lanciò, con l'entusiasmo di un giovanotto, in un'impresa che appariva proibitiva: staccarsi dalla forte organizzazione scoutistica del CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani) per fondare lo scoutismo cattolico, riconosciuto poi ottimo dallo stesso fondatore dello scoutismo internazionale Baden Powell. Riuscì tra non pochi contrasti, e nonostante le perplessità dell'autorità ecclesiastica. Così nel gennaio 1916 nacque l'ASCI (Associazione scout Cattolici Italiani) di cui egli divenne il primo Commissario Centrale.

I PRIMI PASSI E OGGI

Da subito si dedicò anima e corpo all'Associazione. Aveva pensato al nome, scritto il programma, disegnata la struttura organizzativa, ma gli mancavano le truppe: un esercito costituito di soli generali non serve a niente. Lo fece con la caparbietà e l'orgoglio dei nobili di cappa e spada, convincendo alcuni reparti del Corpo Nazionale a passare "armi e bagagli" nella nuova istituzione (i primi furono Siena e Fermo) e soprattutto inglobando un'intera associazione giovanile, la Juventus Juvat di Mario Mazza. Costui divenne il primo commissario ispettore per l'Italia. Il 15 giugno del 1916 il conte di Carpegna riuscì anche a strappare l'approvazione vaticana e il cardinale Gasparri nominava Vice Commissario Centrale Ecclesiastico il gesuita, educatore e scienziato, padre Giuseppe Gianfranceschi. È cominciato così il cammino di quella che diventerà la più vasta associazione educativa laicale italiana.
Nel 1974 l'ASCI si trasforma in AGESCI fondendosi con l'AGI (Associazione Guide Italiane). Ha superato con qualche danno, la buriana della contestazione, quando una frangia si è staccata, costituendo il FSE, Fédération Scout d'Europe, che conta 18.600 iscritti.

ALCUNE SUGGESTIONI ORIGINARIE

Lo scoutismo cattolico nacque con una forte caratterizzazione religiosa/confessionale, com'era naturale, giacché proprio la componente cattolica costituiva la molla della fondazione. Riproposti oggi quei principi creerebbero non poche perplessità. Nella prima ASCI infatti la catechesi era punto focale e costitutivo. Il primo regolamento specificava: "Gli esami di religione devono avere la massima importanza in tutto il movimento. La materia di tali esami per l'ammissione all'associazione e per i successivi passaggi [...] è quella contenuta nei Primi Elementi e nel Catechismo della Dottrina Cristiana edito per ordine del S.P. Pio X". Gli odierni capi probabilmente si scandalizzerebbero, soprattutto per il sistema di valutazione a punti di merito, esattamente come avveniva per il profitto scolastico. Un'altra grande organizzazione educativa cattolica, la congregazione dei salesiani, ha alle sue origini l'insegnamento del catechismo.

L'AE

Una delle peculiarità dell'associazione consisteva nel fatto, unico per i tempi, di essere guidata da capi laici. E su questo punto il conte/fondatore restò sempre fermissimo, anche se l'assistente ecclesiastico, per il suo perdurare molto più a lungo dei capi, e il suo essere direttore spirituale dei ragazzi, acquisiva un carisma e un'autorità a volte maggiore che non quelli degli stessi capi. Anche oggi solo se l'AE è latitante perde il contatto e dunque anche l'ascendente. Caratteristiche distintive dell'associazione sono il grande impegno, la competenza, il sacrificio che richiede ai capi: difficile esserlo a "spizzichi e bocconi". Difficile anche, forse, per una non del tutto felice "onomastica", che usa termini di sapore autoritario piuttosto che democratico, anche se poi in realtà è l'opposto. La cosa non è sfuggita ai responsabili centrali che non poche volte usano l'endiadi capo/educatore piuttosto che solo il primo termine. D'altra parte il vocabolo ha anche una sua valenza positiva, là dove vuole sottolineare che l'educazione è sì autoeducazione, ma sempre "guidata", e che la vita non presenterà mai all'educando una libertà priva di capi, di vincoli, di leggi, una realtà insomma senza gerarchia. In casa, a scuola, nel lavoro, si avrà sempre a che fare con qualcuno cui si deve obbedienza. La vita è questo miscuglio terribile e felice di libertà e dipendenza, di democrazia e obbedienza, di legalità e arbitrio...

CARPEGNA DUNQUE

L'antichissima famiglia possiede e abita tutt'ora il suo palazzo gentilizio, eretto per volontà del cardinale Gaspare di Carpegna. La costruzione, che si configura come palazzo/fortezza, fu iniziata nel 1674 sotto la direzione dell'architetto De Rossi, e durò oltre trent'anni. Carpegna non può non essere un punto di riferimento per lo scoutismo italiano. Quasi una terra/madre. Recentemente il comune della gloriosa cittadina ha voluto ricordare il fondatore degli scout con un monumento unico nel suo genere, posto nel Parco delle Querce, e tutti gli anni nella penultima domenica di maggio, tiene nel palazzo dei principi un convegno sui temi storico-pedagogici correlati alla figura di questo nobile. La stupenda località inoltre offre spazi attrezzati per accantonamenti e attendamenti che per i ragazzi sono una scuola di educazione all'essenzialità, all'impegno, alla legalità.
Per saperne di più: Pro-Loco Carpegna Tel. 0722 77153
Romano Nicolini Tel. 0541 606567 Sito web: www.carpegna.it/