Cultura delle armi: la nuova strage americana

SPARA RAGAZZO, SPARA

di LUCIO MANISCO   in "Avvenimenti"  n.13  1998
Nella cappella funeraria della Farmers Union molti si sono messi a piangere quando l'organista ha eseguito "My heart will go on", "Il mio cuore continuera' a battere", la canzone tematica del film "Titanic"; molti, dentro e fuori la cappella dove venivano celebrate le esequie della piccola Paige Ann Heering, volevano invece fermare, magari con un'iniezione letale, il battito cardiaco del tredicenne Mitchell Johnson e dell'undicenne Andrew Golden, autori della strage di Jonesboro; chi non arrivava a invocare la pena di morte chiedeva l'ergastolo e non si dava pace perche' la legge del sovrano stato dell'Arkansas prevede per crimini commessi da chi ha meno di quattordici anni il rilascio in liberta' all'eta' di diciotto o al massimo di ventuno anni. Dello stesso parere il ministro di Grazia e giustizia, signora Janet Reno, che si e' impegnata a fare di tutto per reperire gli estremi di un reato federale da imputare ai due ragazzi che potrebbero cosi' essere processati come adulti e finire i loro giorni in un penitenziario come quelli di Florence in Colorado o di Pelikan Bay in California, famosi per l'altissimo numero di suicidi tra i detenuti.

I cittadini di Jonesboro non sono piu' forcaioli di quelli di qualsiasi altra cittadina della "Bible Belt", la cintura del fondamentalismo cristiano che separa il profondo sud dagli Stati del nord; forse il loro accanimento contro i due minorenni sarebbe stato minore se Mitchell e Andrew fossero stati dei piccoli criminali, avessero inalato crack o avessero ammazzato qualcuno durante una rapina a mano armata. E invece no, agli occhi dei concittadini di Bill Clinton i due ragazzi meritano una punizione spietata, da legge del taglione, perche' erano e sono prodotti tipici dell'educazione e della cultura dell'Arkansas: fino a ieri erano dei ragazzi modello o comunque normali, tutti casa e chiesa, bibbia piu' che vangelo, piccoli sacrestani della Central Baptist Church in questo paesotto di 50.000 abitanti dove e' proibita la vendita di alcolici e la rivista "Playboy" viene venduta sotto banco, discretamente avvolta nella "Arkansas Gazette".

Esigere l'ergastolo se non la pena di morte per questi due ragazzi tanto per bene vuol dire espungere il peccato e i peccatori, liberarsi dall'etichetta di cultura della pistola, affibbiata a tutto il Sud dai soliti editorialisti del "New York Times", sollevare l'intera comunita' in lutto da ogni senso collettivo di colpa. Basta guardare in questi giorni i programmi, ventiquattro ore su ventiquattro, della stazione televisiva di proprieta' del governatore Mike Huckabee, che e' anche presidente dell'Arkansas Baptist Convention: preghiera, lettura dei salmi e due o tre volte al giorno lo stesso governatore che esalta in "Positive Alternatives" i valori cristiani della comunita', invita i concittadini a decorare con dei fiocchetti bianchi alberi, finestre e giardini pubblici, senza lasciarsi sfuggire l'occasione di ricordare a tutti che "le armi non uccidono, sono i singoli individui a uccidere", che la tragedia di Jonesboro non deve essere strumentalizzata da chi vuole abolire il diritto "to bear arms", di andare in giro armati, garantito dalla Costituzione.

Nel respingere l'etichetta discriminante di "cultura della pistola" gli abitanti dello Stato che produce un milione di milioni di polli da arrosto, non hanno del tutto torto: l'Ohio non fa parte della "Bible Belt" e nell'Ohio, ventiquattro ore dopo l'eccidio di Jonesboro, un bambino di quattro anni e' stato rispedito dall'asilo a casa perche' sorpreso per la seconda volta con una calibro nove in tasca; lo stesso giorno a Daly City in California un tredicenne e' stato arrestato perche' aveva attentato alla vita del suo insegnante con una rivoltella semi-automatica; negli ultimi due anni e mezzo scolaretti e studenti hanno sparato su compagni e maestri in altri cinque stati del Nord e del Nord-Est, ma sono solo quindici su cinquanta gli stati dove sono in vigore statuti che impongono agli adulti di tenere sotto chiave e fuori dalla portata dei loro pargoli formidabili arsenali domestici come quelli di cui disponevano Doug Golden, il nonno di Andrew, e i coniugi Johnson, genitori di Mitchell.

Per fortuna c'e' l'"American know how", la capacita' americana di risolvere tecnicamente ogni problema, e di questo si parla a Jonesboro oltre che della necessita' di chiudere i due minorenni in carcere e di gettar via la chiave: si parla di una nuova invenzione che permette di applicare un microscopico dispositivo elettronico a lucchetto ad ogni tipo di arma da fuoco. E cosi' ogni bravo bambino dell'Arkansas la sera potra' andare a dormire con il suo orsacchiotto e il suo ben oleato "Ak-47".