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VEGLIA SULLA PACE E SULLA NONVIOLENZA


Descrizione del Documento.: traccia, idee e materiali per veglie e catechesi sulla pace e la nonviolenza

Contenuti Educativi.......: per catechesi scout in tutte le branche e per i capi

INFORMAZIONI SULL'AUTORE E SULLA SUA REPERIBILITA'

Cognome e Nome..: Marino Marinelli marino222@virgilio.it

data......: 31 luglio 2010


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[diamo qui solo delle indicazioni di attività e letture possibili: l'abilità di chi realizza è proprio nel trovare quelle più indicate per le persone che parteciperanno]




Scenografia: dipende dai vostri obiettivi e dal posto. La realizzazione più di effetto è un pannello grande avente sia immagini e simboli fissi, sia un riquadro dove possono essere proiettate -meglio se da dietro- fotografie o immagini. Ma possono funzionare benissimo le stesse immagini, simboli e fotografie su pannelli di cartoncino illuminati da torce elettriche a batteria o da lumini/candele/piattelli. Se potete .. “giocate” con le luci e la musica.




CANTI: Rispetto a quello che riusciamo a proporre è più importante quanto i partecipanti recepiscono, i canti migliori sono quelli che la gente canta. Nel dubbio .. i canoni di Taize' sono più pratici per semplicità, partecipazione e atmosfera. Es: da pace cordium, Nada te turbe, dona nobis pacem Domine, Domine dona nobis pacem e simili . Puoi scaricare da: http://www.taize.fr/it_article4828.html , http://www.taize.fr/it_article10321.html .

I canoni si possono anche usare come ritornelli intervallando una lettura fatta tutti insieme, tipo salmo responsoriale.

Guarda anche il “canzoniere pace liturgia”




Accoglienza: a seconda del programma .. ad esempio consegnare a ciascuno un lumino, cartoncino da scrivere, foglio dei canti, un pezzo di spago o un filo di lana. O anche solo uno scambio di saluto di benvenuto




Segni/Simboli: spegnere le luci e accensione di candele; scambio della pace/abbraccio ; scambio di pensieri sulla pace ; qualcosa da portarsi a casa (stoffa con i colori della pace, candela, cartoncino con una preghiera o con i pensieri di un altro partecipante). [**]



Note: prestare attenzione ad ALTERNARE gli elementi, i canti, le letture, i momenti di silenzio eccetera, anche nelle modalità di presentazione/attuazione. Ad esempio un testo può essere letto da una sola persona, un altro testo tutti insieme.


La traduzione del testo biblico si suggerisce quella abu in lingua corrente, per i salmi .. “Salmi d'oggi”.


Testi .. alcune proposte:


Fede e nonviolenza (Jean Goss)


Per liberare il mondo dal male, il solo metodo che sia allo stesso tempo umano e cristiano, vivo e vero, è la nonviolenza; essa rispetta integralmente la vita, senza mai distruggerla. È su questo rispetto della vita che si poggia ogni civiltà degna di questo nome.


La nonviolenza attiva mette sempre in perfetto accordo i mezzi con i fini, perché è sempre piena di amore assoluto per tutti. Questo amore deve essere vivo e veritiero, come l’amore di Cristo.


La nonviolenza attiva è in definitiva ciò che c’è di più efficace; comprende le soluzioni di pensiero e di azione più realiste per tutti i problemi e per il mondo intero.

Questo è estremamente importante; il nonviolento non deve cercare l’efficacia fine a se stessa, perché finirebbe per accettare qualsiasi mezzo. Per il nonviolento l’efficacia è essenzialmente fedeltà alla verità, alla giustizia, al rispetto assoluto della persona umana.


Qualcuno potrebbe obiettare: ma allora la nonviolenza, più che un metodo di lotta per la giustizia è un fine? La nonviolenza non è un metodo né un fine: essa è uno spirito, un modo di pensare, un nuovo modo di essere e di agire. È credere che l’altro è me stesso, è carne della mia carne, e non devo mai identificarlo col male che compie.


Perché uccidiamo l’uomo? Perché lo identifichiamo col male che fa e, una volta operata questa identificazione, uccidiamo l’uomo per eliminare il male. In altre parole demonizziamo l’uomo, mentre la nonviolenza lo divinizza perché sa che l’uomo è sacro, è il valore supremo di tutto ciò che esiste. Per i cristiani l’uomo ha un tale valore che Dio stesso ha dato la propria vita per salvarlo. Quest’uomo non è un santo, è pieno di peccato, ma Dio lo rispetta e lo ama così com’è; non vede più il suo peccato, ha fatto tutto ciò che poteva per purificarlo. Essere cristiani significa vivere questo amore e testimoniarlo. Dico la stessa cosa agli atei: essere uomini significa vivere questo amore fino a dare la propria vita per gli altri.


Una volta separato l’uomo dal male che fa, la vostra intelligenza è capace di comprendere questo. È così che certi atei sono più cristiani dei cristiani. Ho conosciuto degli uomini convinti che Dio non esista, dare la propria vita per altri uomini, fratelli e sorelle. E ho chiesto loro: “Perché fate questo?”. La risposta dell’ateo è stata: “Perché questo significa essere uomini, e se non faccio così non sono uomo!”. Se un ateo è capace di realizzare questo, come mai noi cristiani non ci riusciamo?


[...] Spesso mi è stata fatta questa obiezione: se non dobbiamo identificare il male con l’uomo che lo compie, il male diventa un’astrazione; e allora come lo si può combattere? La risposta è questa: non puoi dire che l’uomo è il male che fa; altrimenti non si spiega come mentre qualcuno a te ha dato uno schiaffo, lo stesso uomo ha abbracciato un’altra persona; e questo indica che c’è dell’amore in lui. Se identifichi l’uomo con il male che fa non puoi salvarlo, lo distruggerai pensando di distruggere il male che è in lui. Se al contrario gli fai capire che come ha fatto il male così può anche fare il bene, giacché qualche volta lo ha fatto, e che se vuole può fare solo il bene, allora lo salverai.





LETTURA : NONVIOLENZA: ETICA A DOPPIO BINARIO? di Mons. Tonino Bello


Oggi soprattutto, nella bagarre ideologica che la guerra ha creato, la difficoltà più grossa che incontra il discorso della nonviolenza attiva è proprio questa: la sua inaffidabilità nella prassi comunitaria.


Non mi è mai capitato di aver finito di parlare sul tema evangelico della guancia

sinistra da girare a chi ti ha percosso già la guancia destra, o di aver riportato il comando perentorio di Gesù sulla necessità di rimettere la spada nel fodero perché chi di spada ferisce di spada perirà, che non mi sia sentito dire che queste dichiarazioni emozionali valgono per i singoli ma non valgono per i popoli.


La morale del doppio binario circola a piede libero, perfino negli ambienti che del verbo di Cristo dovrebbero fare il principio architettonico di ogni scelta a costo di sbagliare per eccesso.


C’è, in buona sostanza, una morale che è valida a regolare la sfera privata: e in questa sfera il disarmo unilaterale del perdono è raccomandato, la logica dell’”occhio per occhio e dente per dente” viene rifiutata come antievangelica, e il modulo della ritorsione violenta viene giustamente visto come contrario al discorso della montagna.


E c’è poi una morale che regola la sfera dei rapporti collettivi. In questa sfera per i discorsi di Gesù Cristo sul perdono, sulla remissione dei debiti, sull’amore dei nemici .. c’è il divieto assoluto di accesso. Anzi, bisogna fare in modo di creare attorno a questa sfera pubblica una cintura di sicurezza, costituita dal buon senso, perché non ci siano infiltrazioni pericolose. E’ questa la vera tragedia per noi credenti .. .. E’ giunta l’ora in cui occorre decidersi ad arretrare (o spingere?) la difesa della pace sul terreno della nonviolenza assoluta. Non è più possibile indugiare su piazzole intermedie che consentono dosaggi di violenza, sia pur misurati o prevalentemente rivolti a neutralizzare quella degli altri.


Richiamarsi al dovere di “camminare con i piedi per terra”, e fare spreco di compatimento sul preteso “fondamentalismo” degli annunciatori di pace, significa far credito alle astuzie degli uomini più di quanto non si faccia assegnamento sulle promesse di Dio.


La nonviolenza è la strada che Gesù Cristo, il Servo sofferente di Javhè, ci ha indicato senza equivoci ..

Il grande esodo che oggi le nostre comunità cristiane sono chiamate a compiere è questo: abbandonare i recinti di sicurezza garantiti dalla forza per abbandonarsi, sulla parola del Signore, alla apparente inaffidabilità della nonviolenza attiva .. Martin Luther King ha sempre presentato la nonviolenza nelle lotte per i diritti umani come il segno di discernimento per capire se veramente uno crede nel Vangelo di Gesù Cristo. Tutti noi ricordiamo le espressioni celebri contenute nel libro “La forza di amare”.


Combattere sempre cristianamente e con armi cristiane, in modo tale che i mezzi da voi impiegati siano puri come i traguardi a cui voi aspirate. Non lasciatevi mai degradare da alcuno al punto di odiarlo. Allora scoprirete che l’amore disarmato è l’arma di gran lunga più potente del mondo”.

Su queste parole, strapagate col sangue come quelle di Cristo, verrà pure a noi voglia di sorridere. (da SCRITTI DI PACE di A.Bello – ed. Mezzana 1997)






(M.K. Gandhi) discorso di GIOVANNI PAOLO II in occasione del pellegrinaggio apostolico in India


Cari amici.

1. La mia visita in India è un pellegrinaggio di buona volontà e di pace, ed è la realizzazione del desiderio di conoscere personalmente l’anima stessa del vostro paese. È più che giusto che questo pellegrinaggio abbia inizio qui, al Raj Ghat, dedicato alla memoria dell’illustre Mahatma Gandhi, padre della Nazione e

apostolo della non-violenza”. La figura del Mahatma Gandhi e il significato dell’opera alla quale consacrò la sua vita sono penetrati nella coscienza degli uomini. Nelle sue celebri parole il Pandit Jawaharlal Nehru espresse la convinzione del mondo intero: “La luce che ha brillato in questo paese non è stata una luce come le altre” (Pandit Jawaharlal Nehru, Homage to Mahatma Ganghi, New Delhi 1948, pp. 9-10).


Due giorni fa cadeva il 38° anniversario della sua morte. lui che era vissuto per la non-violenza sembrò sconfitto dalla violenza. Per un breve momento sembrò che la luce si fosse spenta. Ma i suoi insegnamenti e l’esempio della sua vita continuano a vivere nella mente e nel cuore di milioni di uomini e di donne. E così è stato detto: “La luce si è spenta nella nostra vita, e vi è oscurità dappertutto, e non so cosa dirvi e come dirlo . . La luce si è spenta, dicevo; ma sbagliavo. Perché la luce che ha brillato in questo paese non era una luce come le altre. La luce che ha illuminato questo paese in questi molti anni continuerà ad illuminarlo per tanti anni ancora . .” (Pandit Jawaharlal Nehru, Homage to Mahatma Ganghi, New Delhi 1948, pp. 9-10). Sì, la luce rifulge ancora, e il retaggio del Mahatma Gandhi continua a parlarci. E oggi sono venuto qui, pellegrino di pace, a rendere omaggio al Mahatma Gandhi, eroe dell’umanità.

2. Da questo luogo, che è legato per sempre alla memoria di questo uomo straordinario, voglio esprimere al popolo dell’India e del mondo la mia profonda convinzione che la pace e la giustizia, delle quali la società contemporanea ha tanto bisogno, saranno conseguite soltanto seguendo la via che era l’essenza stessa del suo insegnamento: il primato dello spirito e la Satyagraha, la “verità-forza”, che vince senza violenza attraverso il dinamismo intrinseco nell’azione giusta (cf. Ioannis Pauli PP. II Epistula Apostolica ad Iuvenes, Internationali vertente Anno Iuventuti dicato, adn. 41, die 31 mar. 1985: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VIII, 1 [1985] 771). La potenza della verità ci porta a riconoscere con il Mahatma Gandhi la dignità, l’uguaglianza e la solidarietà fraterna di tutti gli esseri umani, e ci incita a rifiutare ogni forma di discriminazione. Ci fa vedere ancora una volta la necessità della reciproca comprensione, dell’accettazione e della collaborazione tra gruppi religiosi nella società pluralista dell’India moderna e in tutto il mondo.


3. I tradizionali problemi della miseria, della fame e della malattia, non sono stati ancora estirpati dal nostro mondo. Anzi, sotto certi aspetti, sono più virulenti che mai. Inoltre sono sorte anche nuove fonti di tensione e di preoccupazione. L’esistenza di sterminati arsenali di armi di distruzione di massa sono per tutti noi motivo di grave e giustificata inquietudine. L’ineguaglianza dello sviluppo favorisce alcuni e precipita altri in una situazione di inestricabile dipendenza. In queste condizioni la pace è fragile e l’ingiustizia abbonda.


Da questo luogo, che in un certo senso appartiene alla storia dell’intera famiglia umana, voglio riaffermare tuttavia la mia convinzione che, con l’aiuto di Dio, la costruzione di un mondo migliore, nella pace e nella giustizia, è alla portata degli esseri umani. Ma i capi dei popoli, e tutti gli uomini e donne di buona volontà, devono credere e agire in base alla convinzione che la soluzione si trova nel cuore dell’uomo: “La pace nasce da un cuore nuovo” (cf. Ioannis Pauli PP. II Nuntius ob diem ad pacem fovendam dicatum, 1984, 3, die 8 dec. 1983: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, IV, 2 [1983] 1282). Il Mahatma Gandhi ci manifesta il suo cuore mentre ripete oggi a coloro che ascoltano: “La legge dell’amore governa il mondo . . La verità trionfa sulla menzogna. L’amore vince contro l’odio . .” (Mahatma Gandhi, Young India, 23 oct. 1924).


4. In questo luogo, mentre meditiamo sulla figura di quest’uomo così segnato dalla sua nobile devozione a Dio e dal suo rispetto per ogni essere vivente, voglio ricordare anche quelle parole di Gesù riportate nelle Scritture cristiane, con le quali il Mahatma aveva una grande familiarità e in cui trovava la conferma dei pensieri che gli venivano dal profondo del cuore: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi e il regno dei cieli” (Mt 5, 3-10).


Possano queste parole insieme ad altre espressioni nei libri sacri delle grandi tradizioni religiose presenti sul fecondo suolo dell’India essere fonte d’ispirazione per tutti i popoli e per i loro capi, nella ricerca di giustizia tra i popoli e di pace tra tutte le nazioni del mondo.


Il Mahatma Gandhi insegnava che se tutti gli uomini e le donne, quali che siano le differenze tra loro, aderiranno alla verità, nel rispetto della peculiare dignità di ogni essere umano, sarà possibile realizzare un nuovo ordine del mondo, una civiltà fondata sull’amore. Oggi lo udiamo ancora scongiurare il mondo: “Vincete l’odio con l’amore, la menzogna con la verità, la violenza con la sofferenza” (Selections from

Gandhi, ed. Nirmal Kumar Bose, Navajivan Publishing House, Ahmadabad 1948, p. 184). Voglia Iddio guidarci e benedirci mentre ci sforziamo di camminare insieme, la mano nella mano, e costruire insieme un mondo di pace!

© Copyright 1986 - Libreria Editrice Vaticana (da www.vatican.va)







Preghiera Semplice (Preghiera attribuita dalla tradizione a san Francesco)

Signore, fa di me
uno strumento della Tua Pace:
Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore,
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione,
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede,
Dove è errore, ch'io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.

Maestro, fa che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.

Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.





alcune letture dal Vangelo

leggiamo + lasciamo spazio ad ognuno per RILEGGERE, anche ad alta voce, il versetto che ci ha + colpito

selezionate i brani che possono essere + consoni a quello che volete mettere in luce



dalla buona novella secondo Matteo (5, 1-12a)

«Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio darà loro il suo regno.

Beati quelli che sono nella tristezza: Dio li consolerà.

Beati quelli che non sono violenti: Dio darà loro la terra promessa.

Beati quelli che desiderano ardentemente quello che Dio vuole:

Dio esaudirà i loro desideri.

Beati quelli che hanno compassione degli altri: Dio avrà compassione di loro.

Beati quelli che sono puri di cuore: essi vedranno Dio.

Beati quelli che diffondono la pace: Dio li accoglierà come suoi figli.

Beati quelli che sono perseguitati per aver fatto la volontà di Dio:

Dio darà loro il suo regno.

Beati siete voi quando vi insultano e vi perseguitano, quando dicono falsità e calunnie contro di voi perché avete creduto in me.


["Commento su Matteo 5, 1-12a padre Lino Pedron www.qumran2.net/parolenuove/commenti.pax?mostra_id=641]


«Siete voi il sale del mondo. Ma se il sale perde il suo sapore, come si potrà ridarglielo? Ormai non serve più a nulla; non resta che buttarlo via, e la gente lo calpesta.

Siete voi la luce del mondo. Una città costruita sopra una montagna non può rimanere nascosta.

Non si accende una lampada per metterla sotto un secchio, ma piuttosto per metterla in alto, perché faccia luce a tutti quelli che sono in casa.

Così deve risplendere la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano il bene che voi fate e ringrazino il Padre vostro che è in cielo.


«Sapete che nella Bibbia è stato detto ai nostri padri: Non uccidere. Chi ucciderà un altro, sarà portato davanti al giudice. Ma io vi dico: anche se uno va in collera contro suo fratello sarà portato davanti al giudice. E chi dice a suo fratello: "Sei un cretino" sarà portato di fronte al tribunale superiore. Chi gli dice: "Traditore" può essere condannato al fuoco dell'inferno.

«Perciò, se stai portando la tua offerta all'altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì l'offerta davanti all'altare e vai a far pace con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta.

«Così, se stai andando con il tuo avversario in tribunale, fa' presto a metterti d'accordo con lui, perché può consegnarti alle guardie per farti mettere in prigione.



Vendetta e perdono (vedi Luca 6, 29-30) Mt 5,38-42

«Sapete che nella Bibbia è stato detto: Occhio per occhio, dente per dente. Ma io vi dico: non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu presentagli anche l'altra. Se uno vuol farti un processo per prenderti la camicia, tu lasciagli anche il mantello. «Se uno ti costringe ad accompagnarlo per un chilometro, tu va' con lui per due chilometri. Se qualcuno ti chiede qualcosa, dagliela. Non voltare le spalle a chi ti chiede un prestito.




L'amore verso i nemici (vedi Luca 6, 27-28.32-36) Mt 5,43-48

«Sapete che è stato detto: Ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici. Ma io vi dico: amate anche i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano. Facendo così, diventerete veri figli di Dio, vostro Padre, che è in cielo. Perché egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere per quelli che fanno il bene e per quelli che fanno il male. «Se voi amate soltanto quelli che vi amano, che merito avete? Anche i malvagi si comportano così! «Se salutate solamente i vostri amici, fate qualcosa di meglio degli altri? Anche quelli che non conoscono Dio si comportano così! Siate dunque perfetti, così com'è perfetto il Padre vostro che è in cielo.


Mt 6,12 Perdona le nostre offese come noi perdoniamo a chi ci ha offeso


Mt 7,12 «Fate anche agli altri tutto quel che volete che essi facciano a voi: così comanda la legge di Mosè e così hanno insegnato i profeti.



Gesù annunzia dolori e persecuzioni (vedi Luca 21, 12-17) Mt 10,16-23

«Ascoltate: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Perciò siate prudenti come serpenti e semplici come colombe. State in guardia, perché vi porteranno nei tribunali e nelle sinagoghe e vi tortureranno. Sarete trascinati davanti a governatori e re per causa mia, e sarete miei testimoni di fronte a loro e di fronte ai pagani. Ma quando sarete arrestati, non preoccupatevi di quel che dovrete dire e di come dirlo. In quel momento Dio ve lo suggerirà. Non sarete voi a parlare, ma sarà lo Spirito del Padre vostro che parlerà in voi. «Allora ci sarà chi tradirà un fratello per farlo morire; i padri faranno lo stesso, verso i loro figli; i figli si ribelleranno contro i genitori e li faranno morire. E voi sarete odiati da tutti per causa mia. Ma Dio salverà chi avrà resistito sino alla fine. «Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra. Vi assicuro che il Figlio dell'uomo verrà prima che siate passati in tutte le città d'Israele.


Mt 10,34 «Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io sono venuto a portare non la pace, ma la discordia.



Gesù annunzia la sua morte e risurrezione Il rimprovero di Pietro (vedi Marco 8, 31-33; Luca 9, 22) Mt 16,21-23

Da quel momento Gesù cominciò a spiegare ai discepoli ciò che gli doveva capitare. Diceva: «io devo andare a Gerusalemme. È necessario. Gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e i maestri della legge mi faranno soffrire molto, poi sarò ucciso, ma al terzo giorno risusciterò». Allora Pietro prese da parte Gesù e si mise a rimproverarlo: - Dio non voglia, Signore! No, questo non ti accadrà mai! Gesù si voltò verso Pietro e disse: - Va' via, lontano da me, Satana. Tu sei un ostacolo per me, perché tu ragioni come gli uomini, ma non pensi come Dio.


Condizioni per seguire Gesù (vedi Luca 9, 23-27; Giovanni 12, 25) Mt 16,24

Poi Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuoi venire con me, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me la ritroverà.

COMMENTI AL VANGELO


"Pace a voi - Immagini di guerra don Fulvio Bertellini · (07/04/2002) Vangelo: Gv 20,19-31 www.qumran2.net/parolenuove/commenti.pax?mostra_id=99”


http://www.novena.it/

www.lachiesa.it/



per approfondire:


libri:

Il Vangelo della nonviolenza - Jean-Marie Muller

La nonviolenza nel vangelo - Di Vaillant Francois

Il vangelo che ci guarisce - dialoghi sulla nonviolenza - Di Bernhard Häring



Siti utili dove rintracciare letture utili:

www.caritas.it/Documents/9/3636.html

http://ospiti.peacelink.it/paxchristibologna/ particolarmente su don Tonino Bello



i messaggi del papa per la giornata della pace

es. ricerca per ..

messaggio del papa per la giornata della pace 2008 site:vatican.va” http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20071208_xli-world-day-peace_it.html

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20081208_xlii-world-day-peace_it.html

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20091208_xliii-world-day-peace_it.html




[**] continua Segni/Simboli: se c'è abbastanza tempo a disposizione e gli spazi lo consentono si può pensare a momenti di partecipazione attiva, ad esempio:




Allegato: lo schema della “Veglia interreligiosa di preghiera per la pace di sabato 10 settembre 2005 a cura di Conferenza Episcopale Umbra, Pax Christi, Agesci”



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