13 E tutti noi credenti, schiavi o liberi,
di origine ebraica o pagana, siamo stati battezzati con lo stesso Spirito per
formare un solo corpo, e tutti siamo stati
dissetati dallo stesso Spirito.
14
Il corpo infatti non è composto da una sola parte, ma da molte.
15 Se il piede dicesse: <<Io non sono
una mano, perciò non faccio
parte del corpo>>, non cesserebbe per questo di fare parte del corpo.
16 E se l'orecchio
dicesse: <<Io non sono un occhio, perciò non faccio parte del
corpo>>, non cesserebbe per questo di essere parte del corpo.
17 Se
tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? O se tutto il corpo fosse
udito, dove sarebbe l'odorato?
18 Ma Dio ha
dato a ciascuna parte del corpo il proprio posto secondo la sua
volontà.
19 Se
tutto l'insieme fosse una parte sola, dove sarebbe il corpo?
20 Invece le parti sono molte, ma il corpo è uno solo.
21
Quindi, l'occhio non può dire alla mano: <<Non ho bisogno di
te>>, o la testa non può dire ai piedi: <<Non ho bisogno di
voi>>.
22 Anzi,
proprio le parti del corpo che ci sembrano più deboli, sono quelle
più necessarie.
23 E le
parti che consideriamo meno nobili e decenti, le circondiamo di maggior premura.
24 Le altre parti considerate più nobili non ne hanno bisogno. Dio ha
disposto il corpo in modo che venga dato più onore alle parti che non ne
hanno.
25 Così non ci sono divisioni nel corpo: tutte le parti si
preoccupano le une delle altre.
26 Se una parte soffre, tutte le altre parti
soffrono con lei;
e se una parte è onorata, tutte le altre si rallegrano con lei.
27 Voi siete il corpo di Cristo, e ciascuno di
voi ne fa parte.
28 Dio
ha assegnato a ciascuno il proprio posto nella Chiesa: anzitutto gli
apostoli, poi i profeti, quindi i
catechisti. Poi ancora quelli che fanno miracoli, quelli che guariscono i malati
o li assistono, quelli che hanno capacità organizzative e quelli che
hanno il dono di parlare lingue sconosciute.
29 Non tutti sono apostoli, o
profeti, o catechisti. Non tutti hanno il dono di fare miracoli,
30 di
compiere
guarigioni, di parlare in lingue sconosciute o di sapere
interpretarle.
31 Cercate di avere i doni
migliori.
Elenca ora nel tuo
Q.d.C. i nomi dei tuoi compagni di squadriglia e, a fianco di ciascuno, scrivi
qual è la migliore qualità o capacità che esprime nella
vita di squadriglia.
Infine scrivi:
- qual è la qualità migliore che TU esprimi in squadriglia
- qual è quella che ritieni di possedere e che finora non hai espresso sufficientemente in squadriglia; un impegno che, di conseguenza, ti prendi per prepararti alla Promessa
VEGLIA DELLE PROMESSE
Siamo ormai giunti alla
veglia, hai ancora davanti a te del tempo per riflettere e capire meglio il
passo che stai per compiere. Pronunciare la Promessa non è una
formalità, ormai lo avrai
senz'altro capito.
Gli
antichi cavalieri prima dell'investitura trascorrevano in
meditazione la notte intera, era la loro Veglia d'Armi!
Lo stesso B.-P. ci
parla dei cavalieri e della somiglianza che si può vedere con la tua
squadriglia, leggi!
<<Nei tempi antichi, quando
i cavalieri erano audaci, doveva essere bello vedere uno di questi cavalieri
vestiti di acciaio cavalcare attraverso le foreste verde cupo, con la sua
armatura scintillante, con scudo e lancia, e piume ondeggianti sull'elmo: ben
saldo sul suo prode destriero da battaglia, forte sotto tanto peso, e pieno di
fuoco da caricare qualsiasi nemico. E vicino a lui cavalcava lo scudiero, un
giovanetto che gli era di aiuto e compagnia, e che un
giorno sarebbe a sua volta diventato cavaliere egli stesso.
Dietro seguiva la
scorta: una pattuglia di uomini d'armi, di guerrieri arditi e pieni di cuore,
pronti a seguire dovunque il loro cavaliere fino nel regno della morte se
necessario. Erano di quei solidi scudieri di allora, che col loro coraggio e la
leale devozione
ai loro cavalieri vinsero tante belle battaglie per la loro patria.
In tempo di pace, quando non c'era da
combattere, il cavaliere soleva cavalcare ogni giorno per la contrada, cercando
l'occasione di compiere una buona azione verso qualcuno bisognoso di aiuto,
soprattutto donne o fanciulli che si trovassero in pericolo. Quando andava in
giro così, compiendo buone azioni, era chiamato <<cavaliere
errante>>. Gli uomini della scorta agivano naturalmente come il loro capo,
e un uomo d'arme era sempre egualmente pronto ad
aiutare gli infelici col suo valido braccio.
I cavalieri dell'antichità erano i
capisquadriglia, e gli uomini d'arme che li seguivano erano gli esploratori.
Tutti voi, capisquadriglia ed esploratori, siete dunque come quei cavalieri e i
loro uomini, soprattutto se manterrete alto il vostro
onore, e se farete del vostro meglio per aiutare tutti quelli che
sono in
pericolo, o che hanno comunque bisogno di aiuto. Il vostro motto è
<<Siate preparati>> ad agire sempre così, e il motto dei
cavalieri non era diverso: <<Sii sempre pronto>>.
Nei tempi antichi i cavalieri erano i veri scout e
le loro regole
erano molto simili alla Legge scout che noi abbiamo ora.
Il vero cavaliere poneva il suo
onore al di sopra di tutto: era per lui una cosa sacra. Un uomo d'onore merita
sempre fiducia, poiché non farà mai una cosa disonorevole come
dire il falso, o ingannare i suoi superiori o i suoi datori di lavoro o i
dipendenti, e ispira
sempre rispetto a tutti.
Un capitano
rimane sulla sua nave fino all'ultimo. Perché? Non è che una massa
di ferro e di legname, mentre la sua vita ha lo stesso valore di quella di una
qualunque donna, o bambino, che si trovi a bordo. Eppure, fino a che tutti gli
altri non sono messi in salvo, egli non pensa alla sua vita. Perché?
Perché la nave è la sua
nave, e gli è stato insegnato che il suo dovere è di rimanervi
sopra fino
all'ultimo; ed egli considera disonorevole agire
diversamente. E così pone il suo onore prima della sua salvezza.
E così pure uno Scout dovrebbe porre il suo onore al disopra di
qualunque altra cosa.
Parlando agli scout, Lord Kitchener disse: <<C'è una frase che io
vorrei rimanesse ben impressa in tutti voi: "Scout una volta, Scout
per sempre">>. Con queste parole intendeva dire che anche quando
sarete cresciuti e diventati uomini, dovrete continuare ad agire come avete
imparato a fare da Scout e, soprattutto, che dovrete continuare
a essere persone d'onore e degne di fiducia.
LEGGE SCOUT
La Guida e lo Scout:
1. pongono il loro onore nel meritare fiducia;
2. sono leali;
3. si rendono utili e aiutano gli altri;
4. sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout;
5. sono cortesi;
6. amano e rispettano la natura;
7. sanno obbedire;
8. sorridono e cantano anche nelle difficoltà;
9. sono laboriosi ed economi;
10. sono puri di pensieri, parole ed azioni
Ultimo messaggio di B.-P. a tutti gli scout del mondo
Cari Scout,
io ho trascorso
una vita felicissima e desidero che ciascuno di voi
abbia una vita altrettanto felice.
Credo che il Signore ci abbia messo in questo
mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita. La felicità non
dipende dalle ricchezze né dal successo nella carriera, né dal
cedere alle nostre
voglie.
Un passo verso la
felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché siete
ragazzi per poter "essere utili" e godere la
vita pienamente, una volta fatti uomini.
Lo studio della natura vi
mostrerà di quante cose belle e
meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità.
Contentatevi di quello che
avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello
delle cose e non al lato
brutto.
Ma il vero modo di
essere felici è quello di procurare felicità agli altri. Procurate
di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non lo avete trovato e,
quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella
coscienza di non aver sprecato il
vostro tempo, ma di avere "fatto del vostro meglio".
"Siate preparati" così, a vivere felici e a morire felici:
mantenete la vostra Promessa e Dio vi aiuti in questo.
Il vostro amico
Baden Powell of
Gilwell