VERSO LA PROMESSA E/G

Questo file contiene una proposta di progressione personale per i ragazzi che camminano verso la Promessa in reparto. L'idea arriva da un libretto preparato da un reparto femminile mi sembra del Vicenza 3, ma non ne sono sicurissimo. Mi piaceva la prima parte ed è quella che ho tenuto praticamente uguale, il resto l'ho cambiato perché non mi soddisfava molto. Sono sicuro che se qualcuno troverà questo lavoro interessante lo modificherà a sua immagine e somiglianza.

La cosa funziona così, da quando si decide di iniziare il cammino viene consegnato al promessando un foglio (fronte e retro) ad ogni riunione. Durante la settimana il ragazzo ha tempo di seguire la proposta, meditarsela ecc. All'incontro successivo ne discuterà con il caporeparto e via così.

Mi trovate su Jamboree BBS (2:331/211.44) oppure su internet all'indirizzo: mele@inet.it
ciao a tutti!
Emanuele Prella detto Mele caporeparto "ALPA" del Vercelli 5

P.S. Il file Cate.txt contiene una proposta di Catechesi per il periodo di preparazione alla Promessa.

P.S.S. del Curatore: Poiché il fomato dell'area è il .TXT il file originale di Emanuele è stato modificato, togliendo la formattazione e le immagini. Se qualcuno è ineteressato al file originale in formato .DOC può contattare Emanuele o me. il curatore: Rodolfo Basilico
su Jamboree BBS (2:331/211.34)
in InterNet: baden@iol.it
INFORMAZIONI SUL TESTO / DOCUMENTO
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Titolo Documento..........: PROMESSE.TXT
Descrizione del Documento.: Libretto (da costruirsi) per un cammino da 
                            presentare ai ragazzi in branca E/G in 
                            preparazione alla Promessa
Contenuti Educativi.......: Valido documento che introduce gli E/G alla
                            Promessa scout, suggerendo anche degli spunti
                            di preghiera.

INFORMAZIONI SULL'AUTORE E SULLA SUA REPERIBILITA'
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Cognome e Nome..: Prella Emanuele
Indirizzo.......: Via Don Martinetti 12
CAP/Citta'/Prov.: 13100 / Vercelli
Eventuale Curatore del/i testo/i:
Cognome e Nome..: Basilico Rodolfo
Nodo ScoutNet...: 1907:391/101.34
InterNet........: baden@iol.it

a.-  CATECHESI NEL PERIODO DI PREPARAZIONE ALLA PROMESSA

LEGENDA: per ogni TITOLO vengono riportati (separati da un trattino) l'OCCASIONE, il TEMA, le LETTURE consigliate e l'IMPEGNO da prendere
titolo occasione tema letture impegno
AMEN! INIZIO progressione lo spirito scout, il motto Mt. 6,25-32, Mc. 9,38-40, 1 Gv. 4,7-12 riflessioni sullo Spirito, un impegno, una preghiera
CON L’AIUTO DI DIO Gesù rivela un Padre buono, i piccoli miracoli, sii il corpo di Dio Mt. 6,26-30, Mt. 7,7-11, Mt. 9,1-8, At. 3,1-10 riflessioni
TEMPO DI PROMESSE Promessa di altri novizi il punto sulla tua crescita in reparto Mt. 13,44-46, Mt. 6,19-21 riflessioni individua il tuo "tesoro"
FARE DEL MIO MEGLIO successiva a "Tempo di promesse" fare del proprio meglio ciascuno è importante 1 Cor. 12 elenco della sq. con le diverse qualità, le proprie qualità, impegno/preghiera per la Promessa
PROMESSA aspetti positivi e negativi della vita scout, dubbi Gv. 1,37-51 esprimere i dubbi, colloquio con un capo, preghiera

VERSO LA PROMESSA

AMEN!


UNA PREMESSA... CHE VALE PER TUTTI

SPIRITO SCOUT
è un modo di vivere con successo la vita.
Il successo che ci sta a cuore, però, non è quello che si costruisce sulla ricchezza, o sulla forza, o sulla bellezza, o su chissà quali altre cose esteriori.
Consiste, molto più semplicemente, nell'ESSERE FELICI, di quella felicità che si conquista impegnando tutto di se, dalle braccia alle gambe, dal cuore all'intelligenza.

SPIRITO SCOUT
è volontà di essere giovani, ed essere giovani vuol dire amare la vita, rallegrarsi di essa ed apprezzare tutto ciò che ci permette di fare e di diventare.
SPIRITO SCOUT
è lasciarsi guidare sempre, in tutte le azioni, dall'amore, stando tra gli altri con amabilità e simpatia, disponibili a servire e capaci di riconoscenza per le gentilezze ricevute. Non è soltanto essere buoni, anche se è già qualcosa. E' saper fare del bene, e questo è molto di più.

SPIRITO SCOUT
è...

GLI SCOUT

Hanno il loro modo particolare, caratteristico di scoprire e di vivere lo Spirito Scout.

Il sentiero che li conduce al tesoro è tutto racchiuso nel MOTTO:

ESTOTE PARATI!

Se sei sulla strada dello Spirito scout sei un po' sulla strada che conduce alla scoperta di Dio.

PERCHE'
SEI PRONTO AD APRIRTI A QUESTO SPIRITO PER IMPARARE A SCOPRIRLO E A SEGUIRLO?


PER IL TUO CONFRONTO CON GESU':
PER LA TUA PREGHIERA
Signore, noi siamo ragazzi, come dicono i grandi, non abbiamo molto da fare, non abbiamo ancora "i pensieri".
Per questo ti possiamo rivolgere una preghiera che ti sembrerà forse un po' strana. Signore, dona a noi quel che ti avanza perché non te lo chiede nessuno.
I "grandi" ti pregano per avere calma, riposo, assicurazione contro gli imprevisti, un buon lavoro e... soldi.
Ascoltali pure, Signore.
Ma a noi dona allegria e vivacità, voglia d'avventura e simpatia, amicizia e fantasia.
Ma soprattutto, Signore, quel che ti manca perché te lo chiedono in troppi
aiutaci a procurartelo noi: in famiglia e a scuola, in quartiere e in reparto...
Signore, se ti manca qualcosa, prova a parlarne con noi. Noi abbiamo il tempo e la voglia!
* Fatti aiutare anche dal Salmo 8

PER IL TUO IMPEGNO
* Per vivere di più lo Spirito scout mi impegno a:

* costruisci su questo tema una preghiera tua.



CON L'AIUTO DI DIO

così comincia il testo della promessa scout, di tutti gli scout e di tutte le guide del mondo, siano essi cristiani, musulmani, ebrei, buddisti o di qualsiasi altra religione.

Ma che cosa significa?

Potresti ritenerla una generica e superficiale invocazione, tanto quanto era superficiale il segno di croce che si faceva, da bambini, entrando in Chiesa ridendo o chiacchierando...

O potresti considerarlo un tentativo, un po' fantastico, di immaginare Gesù, in abiti dell'epoca, sempre al tuo fianco...

O ancora... potresti non badarci: si dicono tante cose!

Scusa se insistiamo con queste domande, forse non ti sembra un problema importante, ma che COSA SIGNIFICA PER TE "con l'aiuto di Dio"?
Vorremmo risponderti come faceva Gesù con i suoi apostoli.
Pur essendo dei buoni ebrei, di famiglia religiosa ed essi stessi molto religiosi, erano abituati a pensare ad un Dio lontano, lassù in cielo, che interveniva soltanto quando si trattava di giudicare o di punire.
Gesù non solo spiegava che Dio è piuttosto un Padre buono (ricordi la parabola del figlio prodigo?), ma li aiutava a vedere i segni del Suo amore nella vita di ogni giorno; mostrava come, ad essere attenti, questi segni di un amore fedele sono continuamente presenti (Mt 6,26-30):
26 Guardate gli uccelli che vivono in libertà: essi non seminano, non mietono e non mettono il raccolto nei granai... eppure il Padre vostro che è in cielo li nutre! Ebbene, voi, non siete forse molto più importanti di loro?
27 E chi di voi, a forza di preoccupazioni, può fare in modo di vivere anche solo un giorno più di quel che Dio ha stabilito?
28 Anche per i vestiti, perché vi preoccupate tanto? Guardate come crescono i fiori dei campi: non lavorano, non si fanno vestiti...
29 eppure vi assicuro che nemmeno Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello!
30 Ma se Dio veste così l'erba, che oggi è fresca nel campo e domani è buttata nel fuoco, a maggior ragione non darà un vestito a voi?

Faceva ragionare sul fatto che Dio è sempre più buono di noi e non
può negarci il Suo aiuto (Mt 7,7-11):
7 <<Chiedete e vi sarà dato. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi sarà aperta.
8 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperta la porta.
9 Chi di voi darebbe una pietra al figlio che chiede un pane?
10 Chi gli darebbe un serpente se chiede un pesce?
11 Ecco, voi, per quanto siate cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli. A maggior ragione, dunque, il Padre vostro che è in cielo darà cose buone a
quelli che gliele chiedono!>>.

Mostrava come questo Padre possa perfino sovvertire le leggi che regolano la natura, per aiutare chi ha fiducia in Lui (Mt 9,1-8):
1 Gesù salì in barca, rifece la traversata del lago e tornò nella sua città.
2 Qui, gli portarono un uomo paralizzato steso su una barella. E Gesù, vedendo la fede di questa gente, disse alparalitico: <<Coraggio, figlio mio, i tuoi peccati sono perdonati>>.
3 Allora alcuni maestri della legge pensarono: <<Costui bestemmia!>>.
4 Ma Gesù capì subito i loro pensieri e disse: <<Perché pensate male di me?
5 E' più facile dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati" o dire: "Alzati e cammina?".
6 Sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati>>. Poi si voltò verso il paralitico e gli disse: <<Alzati, prendi la tua barella e va' a casa>>.
7 L'uomo si alzò e andò a casa sua.
8 Vedendo queste cose la folla fu presa da timore, e lodava Dio perché aveva dato un tale potere agli uomini.

A poco a poco però faceva capire che i miracoli avrebbero dovuto imparare a farli gli uomini stessi, perché Dio Padre vuole che siano gli occhi, la bocca, le braccia dell'uomo a continuare la Sua opera. Dopo la morte di Gesù, aiutati dallo Spirito, gli apostoli avevano capito tutto questo (At 3,1-10):
1 Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio. Erano le tre del pomeriggio, l'ora della preghiera.
2 Presso la porta del tempio che si chiamava la <<Porta Bella>> vi era un uomo, storpio fin dalla nascita. Lo portavano là ogni giorno, ed egli chiedeva l'elemosina a tutti quelli che entravano nel tempio.
3 Appena vide Pietro e Giovanni che stavano per entrare, domandò loro l'elemosina.
4 Ma Pietro, insieme a Giovanni, lo fissò negli occhi e disse: <<Guardaci!>>. 
5 Quell'uomo li guardò, sperando di ricevere da loro qualcosa.
6 Pietro invece gli disse: <<Soldi non ne ho, ma quello che ho te lo do volentieri: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina>>.
7 Poi lo prese per la mano destra e lo aiutò ad alzarsi. In quell'istante le gambe e le caviglie del malato diventarono robuste.
8 Con un salto si mise in piedi e cominciò a camminare. Poi entrò nel tempio con gli apostoli: camminava, anzi saltava per la gioia e lodava Dio.
9 Vedendolo camminare e lodare Dio, tutta la gente 10lo riconobbe: era
proprio lui, quello che stava alla <<Porta Bella>> del tempio. Così rimasero tutti pieni di stupore e di meraviglia per quello che gli era accaduto.

E TU?

Anzitutto, hai notato che nella vita, intorno a te, accadono ogni tanto dei fatti che non sono poi tanto "logici" o "normali"? Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio: E torniamo alla Promessa: dovresti aver capito il senso di quel "con l'aiuto di Dio".

E' nello stesso tempo una promessa che Lui ti fa e che si realizzerà attraverso quei continui, piccoli miracoli d'amore che intorno a te puoi vedere.

Ma è anche la Sua promessa che tu, con la forza delle tue braccia, con il sorriso delle tue labbra, con il tuo sguardo affettuoso, saprai vivere in l'aiuto che Dio vuol dare al mondo.


PROMESSA

In questo periodo tu senti
parlare sempre più spesso
della Promessa.
Avrai capito che non è
una cerimonia di massa

non è un obbligo
non è una formalità
non è un giuramento
è una scelta tua,
la scelta di impegnarti,
perché hai capito.

Fermati un momento a riflettere:
Che cosa hai veramente capito finora dello scautismo?
Ti proponiamo per aiutarti a pensare, alcune domande: prenditi un po'
di tempo, nel silenzio, e cerca di rispondere, annotando le tue riflessioni.
Lo sforzo che ti costerà ti sarà utile e, se diventerai una guida, uno scout, un giorno avrai documentato questi momenti sul tuo quaderno di caccia!
In quale occasione hai sentito parlare per la prima volta degli scout o delle guide? Da chi? In modo benevolo, entusiasta, concreto, critico, negativo o come? Quale impressione ne avevi ricevuto?

Che cosa ti attirava di quello che ritenevi essere la vita scout, prima di entrare in reparto?

In questo periodo, quale aspetto della vita scout che prima non conoscevi (ce ne sono senz'altro!) ti ha colpito maggiormente?

Che cosa ancora, sempre della vita scout, rappresenta per te un'incognita?

Quello che conosci, ora, ti rafforza nella convinzione di continuare o ti pone dei dubbi? Quali dubbi?

PROMESSA PER SEMPRE?

E' probabile che uno dei maggiori problemi che ti poni - e che ciascuno di noi si è posto prima della propria Promessa - è quello di non potersela più "scrollare di dosso" per tutta la vita.

"Sarò capace di mantenerla?"

E' chiaro che la Promessa non è un obbligo rigido come un orario di scuola, freddo come il pagare le tasse. E' l'impegno a VIVERE provando il gusto a far sempre del proprio meglio, a respirare a pieni polmoni il profumo della vita all'aria aperta, a vincere la propria pigrizia per andare sempre più avanti, a scoprire a poco a poco il grande tesoro dell'amicizia.

PER TUTTA LA VITA?

Chi per qualche anno ha provato questo gusto, ha respirato così, è riuscito a vincere la parte meno nobile di sé, ha trovato l'amicizia, vorrà gettare tutto e dimenticare?
Ecco che cos'è la Promessa anche per gli anni in cui non si indossa più la camicia azzurra e non si porta più il fazzolettone al collo! E' ciò che abbiamo provato, creduto, vissuto noi - i tuoi capi - e ci è sembrato così bello da volerlo proporre anche a te.

PER CONCLUDERE ORA...

... parla con Gesù, perché ti aiuti a camminare con forza e coraggio per la strada che sceglierai ...

...e buon sentiero!

IMPEGNO

Poniti delle domande sul sentiero che ti aspetta, avvicinandoti alla promessa; se hai qualche dubbio sulla tua capacità, sulla tua fedeltà, se hai qualche problema di non riuscire ad accettare qualche aspetto di questa vita.
Prenditi l'impegno, durante i prossimi giorni, di parlarne sinceramente con uno dei tuoi capi o con l'assistente o con il tuo o la tua caposquadriglia.
Poi scrivi qui il risultato del tuo colloquio.

Scrivi infine una breve preghiera, tua, per parlare di questo problema, o dei tuoi desideri, con Gesù, come facevano i primi discepoli.
Scommettiamo che ti risponderà...

Davanti a te, ormai, c'è la prospettiva della Promessa: tra non molto dovrai decidere se impegnarti e continuare in Reparto.
In una scheda precedente abbiamo cercato di chiarirti il significato di "Promessa per sempre": la fedeltà che nasce dal gusto di sentire che sei sulla buona strada e di proseguire verso scoperte sempre più importanti. Rifletti ora sull'altro contenuto: Prometto sul mio onore di...

FARE DEL MIO MEGLIO

Immaginiamo che ti chiederai: "che cosa vorrà da me lo scautismo, quanta disponibilità, quanta capacità? E ne sarò capace, ne avrò voglia?"
Prima di risponderti, vorremmo che tu pensassi alla recente esperienza di vita in squadriglia: avrai notato, lo speriamo, una differenza con altri gruppi o attività cui hai partecipato fino ad ora (scuola, catechismo, ginnastica ecc.): Insomma, SEI IMPORTANTE!

Questo è bello, ma nello stesso tempo ti lega, ti impegna, ti fa sentire necessario, ed esige che tu sia fedele e attivo.

Attenzione:
non ti è stato invece chiesto di essere già esperto o particolarmente bravo in qualcosa, per entrare in squadriglia: quando ti è stato affidato l'incarico della cassa o del magazzino o della cronaca o altro, si sapeva che non avevi ancora esperienza e che, in un primo momento, non avresti adempiuto all'incarico alla perfezione.

Ti è stato chiesto invece di FARE DEL TUO MEGLIO, lasciandoti
coinvolgere da quello SPIRITO che ti chiede di dare la parte migliore di te, e ne hai tanta: intelligenza, fantasia, attenzione per gli altri, e poi certe doti che ti rendono unica/o nella squadriglia.

DEL TUO MEGLIO, QUINDI...

A mano a mano che proseguirai nel tuo sentiero, di tappa in tappa, poi verso le specialità e la competenza, è ovvio che ti verrà chiesto di mettere a frutto la tua esperienza e di dare sempre di più, così come ti verrà chiesto molte volte di saltare un fosso -si fa per dire- sempre più largo.
Certo, farai sempre meglio, anche se commetterai degli sbagli e subirai delle sconfitte, goderai molti frutti e assaporerai molte vittorie, se non ti accontenterai mai dei risultati raggiunti, se non dirai mai "per me è sufficiente così".

Che cosa ti chiede allora la PROMESSA? Beh! Non molto e tutto:

DI ESSERE TE STESSO, DI ESSERE DONNA/UOMO

PER LA TUA RIFLESSIONE:
Leggi ora come San Paolo chiedeva di vivere ad una delle prime comunità cristiane (è il modello di vita cui tende anche lo scautismo), mettendo a frutto i doni di ciascuno: (1a lettera ai Corinzi, 12,4-31)
4 Vi sono diversi doni, ma uno solo è lo Spirito.
5 Vi sono vari modi di servire il Signore, ma uno solo è il Signore.
6 Vi sono molti tipi di attività, ma chi muove tutti all'azione è sempre lo stesso Dio.
7 In ciascuno, lo spirito si manifesta in modo diverso, ma sempre per il bene comune.
8 Uno riceve dallo Spirito la capacità di esprimersi con saggezza, un altro quello di parlare con sapienza.
9 Lo stesso Spirito ad uno dà la fede, a un altro il potere di guarire i malati.
10 Lo Spirito concede a uno la possibilità di fare miracoli, e a un altro il dono di essere profeta. A questi dà la capacità di distinguere i falsi spiriti dal vero Spirito, a quello il dono di esprimersi in lingue sconosciute, e a quest'altro ancora il dono di spiegare tali lingue.
11 Tutti questi doni vengono dall'unico e medesimo Spirito. Egli li distribuisce a ognuno, come vuole.
12 Cristo è come un corpo che ha molte parti. Tutte le parti, anche
se sono molte, formano un unico corpo.
13 E tutti noi credenti, schiavi o liberi, di origine ebraica o pagana, siamo stati battezzati con lo stesso Spirito per formare un solo corpo, e tutti siamo stati dissetati dallo stesso Spirito.
14 Il corpo infatti non è composto da una sola parte, ma da molte.
15 Se il piede dicesse: <<Io non sono una mano, perciò non faccio parte del corpo>>, non cesserebbe per questo di fare parte del corpo.
16 E se l'orecchio dicesse: <<Io non sono un occhio, perciò non faccio parte del corpo>>, non cesserebbe per questo di essere parte del corpo.
17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? O se tutto il corpo fosse udito, dove sarebbe l'odorato?
18 Ma Dio ha dato a ciascuna parte del corpo il proprio posto secondo la sua
volontà.
19 Se tutto l'insieme fosse una parte sola, dove sarebbe il corpo?
20 Invece le parti sono molte, ma il corpo è uno solo.
21 Quindi, l'occhio non può dire alla mano: <<Non ho bisogno di te>>, o la testa non può dire ai piedi: <<Non ho bisogno di voi>>.
22 Anzi, proprio le parti del corpo che ci sembrano più deboli, sono quelle
più necessarie.
23 E le parti che consideriamo meno nobili e decenti, le circondiamo di maggior premura.
24 Le altre parti considerate più nobili non ne hanno bisogno. Dio ha disposto il corpo in modo che venga dato più onore alle parti che non ne hanno.
25 Così non ci sono divisioni nel corpo: tutte le parti si preoccupano le une delle altre.
26 Se una parte soffre, tutte le altre parti soffrono con lei; e se una parte è onorata, tutte le altre si rallegrano con lei.
27 Voi siete il corpo di Cristo, e ciascuno di voi ne fa parte.
28 Dio ha assegnato a ciascuno il proprio posto nella Chiesa: anzitutto gli
apostoli, poi i profeti, quindi i catechisti. Poi ancora quelli che fanno miracoli, quelli che guariscono i malati o li assistono, quelli che hanno capacità organizzative e quelli che hanno il dono di parlare lingue sconosciute.
29 Non tutti sono apostoli, o profeti, o catechisti. Non tutti hanno il dono di fare miracoli,
30 di compiere guarigioni, di parlare in lingue sconosciute o di sapere
interpretarle.
31 Cercate di avere i doni migliori.

Elenca ora nel tuo Q.d.C. i nomi dei tuoi compagni di squadriglia e, a fianco di ciascuno, scrivi qual è la migliore qualità o capacità che esprime nella vita di squadriglia.

Infine scrivi:

VEGLIA DELLE PROMESSE

Siamo ormai giunti alla veglia, hai ancora davanti a te del tempo per riflettere e capire meglio il passo che stai per compiere. Pronunciare la Promessa non è una formalità, ormai lo avrai senz'altro capito.
Gli antichi cavalieri prima dell'investitura trascorrevano in meditazione la notte intera, era la loro Veglia d'Armi!
Lo stesso B.-P. ci parla dei cavalieri e della somiglianza che si può vedere con la tua squadriglia, leggi!

<<Nei tempi antichi, quando i cavalieri erano audaci, doveva essere bello vedere uno di questi cavalieri vestiti di acciaio cavalcare attraverso le foreste verde cupo, con la sua armatura scintillante, con scudo e lancia, e piume ondeggianti sull'elmo: ben saldo sul suo prode destriero da battaglia, forte sotto tanto peso, e pieno di fuoco da caricare qualsiasi nemico. E vicino a lui cavalcava lo scudiero, un giovanetto che gli era di aiuto e compagnia, e che un giorno sarebbe a sua volta diventato cavaliere egli stesso.
Dietro seguiva la scorta: una pattuglia di uomini d'armi, di guerrieri arditi e pieni di cuore, pronti a seguire dovunque il loro cavaliere fino nel regno della morte se necessario. Erano di quei solidi scudieri di allora, che col loro coraggio e la leale devozione ai loro cavalieri vinsero tante belle battaglie per la loro patria.
In tempo di pace, quando non c'era da combattere, il cavaliere soleva cavalcare ogni giorno per la contrada, cercando l'occasione di compiere una buona azione verso qualcuno bisognoso di aiuto, soprattutto donne o fanciulli che si trovassero in pericolo. Quando andava in giro così, compiendo buone azioni, era chiamato <<cavaliere errante>>. Gli uomini della scorta agivano naturalmente come il loro capo, e un uomo d'arme era sempre egualmente pronto ad aiutare gli infelici col suo valido braccio.
I cavalieri dell'antichità erano i capisquadriglia, e gli uomini d'arme che li seguivano erano gli esploratori. Tutti voi, capisquadriglia ed esploratori, siete dunque come quei cavalieri e i loro uomini, soprattutto se manterrete alto il vostro onore, e se farete del vostro meglio per aiutare tutti quelli che
sono in pericolo, o che hanno comunque bisogno di aiuto. Il vostro motto è <<Siate preparati>> ad agire sempre così, e il motto dei cavalieri non era diverso: <<Sii sempre pronto>>.

Nei tempi antichi i cavalieri erano i veri scout e le loro regole erano molto simili alla Legge scout che noi abbiamo ora.

Il vero cavaliere poneva il suo onore al di sopra di tutto: era per lui una cosa sacra. Un uomo d'onore merita sempre fiducia, poiché non farà mai una cosa disonorevole come dire il falso, o ingannare i suoi superiori o i suoi datori di lavoro o i dipendenti, e ispira sempre rispetto a tutti.
Un capitano rimane sulla sua nave fino all'ultimo. Perché? Non è che una massa di ferro e di legname, mentre la sua vita ha lo stesso valore di quella di una qualunque donna, o bambino, che si trovi a bordo. Eppure, fino a che tutti gli altri non sono messi in salvo, egli non pensa alla sua vita. Perché? Perché la nave è la sua nave, e gli è stato insegnato che il suo dovere è di rimanervi
sopra fino all'ultimo; ed egli considera disonorevole agire diversamente. E così pone il suo onore prima della sua salvezza.
E così pure uno Scout dovrebbe porre il suo onore al disopra di
qualunque altra cosa.
Parlando agli scout, Lord Kitchener disse: <<C'è una frase che io
vorrei rimanesse ben impressa in tutti voi: "Scout una volta, Scout per sempre">>. Con queste parole intendeva dire che anche quando sarete cresciuti e diventati uomini, dovrete continuare ad agire come avete imparato a fare da Scout e, soprattutto, che dovrete continuare a essere persone d'onore e degne di fiducia.

LEGGE SCOUT

La Guida e lo Scout:

1. pongono il loro onore nel meritare fiducia;
2. sono leali;
3. si rendono utili e aiutano gli altri;
4. sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout;
5. sono cortesi;
6. amano e rispettano la natura;
7. sanno obbedire;
8. sorridono e cantano anche nelle difficoltà;
9. sono laboriosi ed economi;
10. sono puri di pensieri, parole ed azioni

Ultimo messaggio di B.-P. a tutti gli scout del mondo

Cari Scout,
io ho trascorso una vita felicissima e desidero che ciascuno di voi abbia una vita altrettanto felice.
Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita. La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie.
Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché siete ragazzi per poter "essere utili" e godere la vita pienamente, una volta fatti uomini.
Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità.
Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e non al lato brutto.
Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri. Procurate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non lo avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere "fatto del vostro meglio".
"Siate preparati" così, a vivere felici e a morire felici:
mantenete la vostra Promessa e Dio vi aiuti in questo.
Il vostro amico

Baden Powell of Gilwell