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a.)    GENITORI DEI RAGAZZI IN RIUNIONE :
DALLA TRADIZIONE ALLA RIVOLUZIONE.

Descrizione del Documento.: Una presentazione delle attività educative nelle Branche, ma anche un invito ai genitori allo scautismo adulto. E' disponibile un audiovisivo.

Contenuti Educativi.......: presentare lo scautismo ai genitori, ma anche invogliarli ad un'esperienza di scautismo adulto

INFORMAZIONI SULL'AUTORE E SULLA SUA REPERIBILITA'
Cognome e Nome..: Nicolini Don Romano rcnico@tin.it
Indirizzo.......: Viale Gramsci, 39
CAP/Citta'/Prov.: 47838 Riccione (Rimini)
Telefono/i......: 0541 606577
Sabato, ore 15: mentre i lupetti entrano in tana, i genitori si trovano in una stanza accanto. Sono 28: un gran bel numero!
Qualsiasi parroco mio collega non crederebbe ai suoi occhi e direbbe:"Haec mutatio dexterae Excelsi!: Quando mai ho la opportunità di avere tanti adulti venuti per iniziare un cammino sistematico di Fede usando la struttura (o ... esca) dello scautismo?"
Collabora con me un capo AGESCI dichiaratosi recentemente "a disposizione" per motivi veramente cogenti. La mia esperienza dice che, se un adulto smette di collaborare, passa velocemente da persona "a disposizione" all'atteggiamento della "perenne in-disposizione".
Questa volta la posta in gioco non è la solita frase: "Venite che vi spieghiamo i problemi della età evolutiva" ma: "Venite e fate un cammino scout anche voi".
A ben pensarci è una rivoluzione perché i genitori non sono più osservatori ma attori.

Si espone un cartellone in cui si fan scrivere il loro nome e quello del proprio bambino: per la prima volta forse i genitori cominciano a conoscersi davvero.
Vicino ai nomi si chiede di rivelare l'"ascendente scout". Vengono fuori a sorpresa che una è figlia di un capo scout, un altro ha i cugini scout, un altro ...
E' proprio vero: lo scautismo è la più grossa azienda a conduzione familiare d'Italia.

Fatte le presentazioni, vengono poste alcune domande: "Perché nello scautismo c'è una legge? Perché si usa una uniforme? Che significano i simboli quali il giglio, il saluto ecc.? ...
(Nota. Questi "FONDAMENTALI" sono comuni a tutto lo scautismo, sia a quello cattolico che laico, giovane o adulto.)

Alle domande corrisponde un silenzio totale.
"Allora vi piace saperne di più?"
"Sì".
"Bene,adesso guardiamo insieme questa filmina della LDC intitolata "Mowgli fra i lupi".
Essa racconta ciò che ha scritto Kipling nei suoi libri. Con essa noi cominciamo ad entrare dentro una delle dimensioni fondamentali dello scautismo: la fantasia creativa."
Con silenzio ed interesse i genitori vedono la filmina di cui esiste la versione radiofonica edita dalla stessa LDC. (Nota: la filmina è disponibile assieme a molte altre che parlano di alcuni avvenimenti importanti dello scautismo.)
Alla fine le domande si sprecano: i personaggi positivi e quelli negativi del racconto vengono approfonditi.
Visto il grande interesse si azzarda la domanda cruciale: "Volete continuare ad incontrarvi oppure no? Se sì, con quale cadenza e orario?"
Grazie a Dio le risposte sono plebiscitarie: "Vogliamo ritrovarci ogni 15 giorni, nell'orario in cui i nostri figli sono in tana. Se lo scautismo è capace di entusiasmarli, perché non provare anche noi?"
(Su quest'ultima frase sta in piedi tutta la scommessa: fare sperimentare lo scautismo indipendentemente dal fatto che uno abbia o no i figli negli scouts: la proposta deve tentare di piacere per attrattiva sua, non per far contenti i figli.)
Al termine, dopo la preghiera, si chiede di innaffiare un fiore che piantiamo dentro un vaso: sarà il segno della nostra continuità.
Se Dio vuole e se gli animatori laici entro il gruppo prenderanno il timone, i genitori dei lupetti potranno percorrere un LORO cammino di scautismo adulto che forse - alla lunga - potrebbe confluire nel MASCI.
Se questo avverrà, potranno procedere con le proprie forze seguendo lo schema del:
"Fare strada nel CUORE (catechesi da adulti), nel CREATO (inserimento nella natura non da semplici fruitori; eventuali uscite in località vicine a quelle dove vanno i figli), nella CITTA' (presenza alla città soprattutto nel settore del monitoraggio della condizione giovanile: indagine su quante sono le società sportive, culturali, naturalistiche ... e quanti sono gli iscritti; indagine su cosa avviene nei bar e nelle sale da gioco; monitoraggio su come si evolve la scuola per ciò che concerne gli orari continuati o spezzati; attenzione a come si sviluppa il piano edilizio locale; servizio in parrocchia; animazione degli altri genitori; creazione di centri di ascolto diffusi nelle zone ... ).
Come si vede, se gli adulti fanno del vero scautismo che non sia la ripetizione di quello realizzato dai figli, hanno possibilità pressochè infinite di agire. Senza contare che nel MASCI possono dare la Promessa scout che vale quanto l'altra.

Da me è accaduto che due giovani mamme entrate in MASCI sono state richieste dall'AGESCI: dopo esservi andate, una continua con ottimi risultati, l'altra è rientrate nel MASCI senza nessun trauma.
Non dovrebbe essere possibile in ogni circostanza?
Non è il sogno di qualsiasi parroco quello di vedere camminare nella Fede, con i propri mezzi, sia i giovani che gli adulti?
Questa volta, se la operazione funziona, non abbiamo più dei genitori che arrivano sbadigliando a sentire cosa si fa con i loro figli ma che possono diventare promotori del loro cammino.
Come dicevo sopra: forse più che una tradizione abbiamo a che fare con una rivoluzione.

Una lezione comunque è arrivata: se li si interpella, anche i genitori dei ragazzi sanno rispondere: basta che percepiscano di non dovere imitare i più giovani ma di poter fare un percorso significativo di inserimento nella società con gli ottimi strumenti metodologici dello scautismo.


(NOTA: Sul tema del simbolismo scout leggi: Pranzini-Settineri: SIMBOLISMO SCOUT - Ediz. SCOUT -Fiordaliso - Roma 2002, pag. 174, Euro:10,00
Sul tema della introduzione alla conoscenza dello Scautismo leggi: Nicolini Romano: PRIMI PASSI SUL SENTIERO SCOUT - Ediz. SCOUT - Fiordaliso, Roma 2000, Pag. 50, Euro: 4,39)


b.)    ROMANO NICOLINI - "SCAUTISMO :
UN METODO AL PASSO CON I TEMPI"

FILMINA SULLO SCAUTISMO

Chi prenota presso di me la presente filmina (che uscirà verso la primavera del 2003) la può ottenere al 50% del suo prezzo di copertina, cioè a circa 7-8 euro. Romano Nicolini Via Gramsci, 39 47838 Riccione (Rimini) Tel. 0541 606577

ACCANTO AD OGNI AFFERMAZIONE CI SARA' UNA DIAPOSITIVA ILLUSTRATIVA CON UNA AUDIO CASSETTA REGISTRATA.
E' PREVISTA ANCHE UNA VIDEOCASSETTA VHS CHE AFFERMERA' LE STESSE COSE CON DIAPOSTIVE IN DISSOLVENZA E UN COMMENTO REGISTRATO.

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1) Chi di noi non ha mai trascorso momenti di felicità davanti ad uno spettacolo della natura?
2) Chi di noi non ha mai sognato di isolarsi dal convulso traffico quotidiano e vivere a contatto con le stupende offerte di pace proposte dal creato?
3) Chi di noi non ha mai desiderato spendere una parte delle sue energie a vantaggio di chi soffre e così lasciare il mondo un po' più buono?

4) Isola di Brownsea - Inghilterra 15 luglio 1907: i pescatori del luogo vedono sbarcare una strana comitiva: 22 ragazzi sui 12-15 anni, guidati da un generale considerato da tutti un eroe nazionale: Robert Baden Powell, detto familiarmente B.P..
5) I ragazzi di BP installano tende, angoli di cottura, lavabi di fortuna, un portale di ingresso, bacheche e accessori vari.
Scherzano, ridono, giocano, lavorano, esplorano, pregano ... sempre con la partecipazione del famoso generale.
Si comportano come veri fratelli: eppure le loro famiglie di origine sono quanto mai diverse fra loro per ceto sociale e provenienza. Il 9 agosto, quando tornano a casa, forse non si rendono conto che è nato lo scautismo: una festa di fratelli che si riconoscono tali a contatto con la natura, con Dio, sotto la guida di un adulto che li consiglia .
6) Oggi lo scautismo mondiale annovera tra le sue fila oltre 30 milioni di iscritti. Dalla fondazione ad oggi quasi 300 milioni di persone hanno potuto dire con orgoglio: "Io sono uno scout".
7) Volendo dare una descrizione più esauriente, ora proponiamo gli aspetti maggiormente significativi dello scautismo.

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Ad 8 anni un bambino desidera ricevere qualcosa che richiami il clima di famiglia ma anche che stimoli in lui la necessità di socializzare con dei coetanei capaci di organizzare la propria vita indipendentemente dai genitori. Nasce così il LUPETTO che entra a far parte del BRANCO.

8) Nel 1916 BP ebbe la geniale idea di adattare le storie di Mowgli (un bambino che nei due Libri della Giungla di Kypling viene allevato dai lupi) non solo raccontandone gli episodi più significativi ma invitando il bambino ad entrare dentro lo stesso racconto per duplicarlo con la vita.
9) Così facendo il bambino non va in sede ma in TANA, il suo gruppo si chiama BRANCO e lui stesso si chiama Lupetto.
Il simbolo di tutto il branco è il suo TOTEM raffigurante un lupo in caccia,
I suoi capi hanno un nome tratto dal racconto: AKELA (il capo branco), MAMMA LUPA, BAGHEERA, KAA, CHIL ...
BALOO, l'orso saggio che insegna la legge della giungla è interpretato solitamente dal sacerdote.
10) Anche se ha solo 8-9 anni, ogni bambino ha diritto di essere preso in considerazione e ritenuto capace di mantenere la parola data.
Dopo un certo periodo, davanti a tutto il Branco, ogni lupetto fa la sua PROMESSA scout:
"Prometto con l'aiuto e l'esempio di Gesù, di fare del mio meglio nel migliorare me stesso, nell'aiutare gli altri, nell'osservare la legge del Branco".
Da quel momento sopra la UNIFORME SCOUT (detta PELLICCIA) si indossa il FAZZOLETTONE del gruppo.
La Promessa scout vale per tutta la vita.
12) Durante l'anno, con una cadenza almeno settimanale, i lupetti si trovano in tana per vivere la FAMIGLIA FELICE, una vita comunitaria all'insegna della gioia di stare insieme e di impegnarsi per un mondo migliore.
Il motto del lupetto è: "DEL NOSTRO MEGLIO", ovvero: "Insieme a voi ed insieme a Gesù voglio vincere le tentazioni dell'egoismo e del pensare solo a me stesso."
11) Giunta l'estate, risiedendo in una casa, i lupetti vivono le VACANZE DI BRANCO, un periodo felicissimo in cui si traggono le somme del lavoro fatto nell'anno. Alle vacanze di branco si partecipa in uniforme anche se spesso si cerca un ambiente fantastico diverso da quello della giungla.
Ogni segno di maturazione giunto a consolidamento viene reso visibile con un distintivo che manifesta a tutti in che cosa si è cresciuti: "CUCCIOLO, ZAMPA TENERA, LUPO ANZIANO ... ecc.
12) Ai lupetti più maturi viene affidata la responsabilità di una SESTIGLIA, gruppo di 6 bambini che si danno un nome aderente al colore dei lupi: NERI, PEZZATI, GRIGI ...
Perché il rapporto educativo adulto-ragazzo sia autentico, in un branco non si aprono mai più di 4-5 sestiglie.

13) Attorno ai 12-13 anni i lupetti più grandi leggono assieme ai capi il racconto: "LA CORSA DI PRIMAVERA" (l'ingresso di Mowgli nel mondo degli uomini) e poi salgono al REPARTO SCOUT, ambito educativo dal quale è partita tutta la avventura di BP in quel lontano 1907 sull'isola di Brownsea.

14) La sestiglia del branco era una realtà importante ma non essenziale per la vita del gruppo che si muoveva attorno ad Akela ed ai suoi collaboratori. Adesso, nel Reparto il ragazzo è cresciuto e la famiglia gli sta stretta. Ecco allora nascere l'ANGOLO DI SQUADRIGLIA collocata entro la SEDE SCOUT. Che cos'è? E' la ripetizione in piccolo di una casa! La novità è che essa è gestita dai ragazzi stessi perché il 1° punto della LEGGE SCOUT dice: "Lo scout e la guida (= scout donna) pongono il loro onore nel meritare fiducia"
15) In Reparto i ragazzi si organizzano per unità di 7 persone, dai 12 ai 15 anni circa. Se il reparto è misto, le squadriglie sono o di soli maschi o di sole femmine. In ogni squadriglia ci si dà il nome di un animale: TIGRI, PANTERE … la cui l'immagine è raffigurata nel GUIDONE di squadriglia.
E' un modo concreto per vivere il 6° punto della LEGGE SCOUT: "Lo scout e la guida amano e rispettano la natura".
17) Anche in reparto ogni ragazzo ha la sua UNIFORME SCOUT diversa da quella dei lupetti.
Lo scautismo è l'unica associazione giovanile che adotta una uniforme facilmente riconoscibile perché lo scopo finale di tutto il percorso educativo è quello dichiarato durante la PROMESSA SCOUT: "Aiutare gli altri in ogni circostanza" .
18) L' uniforme scout è composta da: camicia azzurra, fazzolettone, pantaloni di velluto blu, calzettoni blu, cintura con fibbia caratteristica che si può portare abitualmente anche negli ambienti di scuola o di lavoro.
19) Ogni fazzolettone è di colore diverso dall'altro perché ciascun GRUPPO SCOUT si possa distinguere: ROMA 1°, MILANO 25°, RICCIONE 2° ...
20) Il Gruppo Scout è riconosciuto tale dagli appositi incaricati centrali se ha:un Branco, un Reparto, un CLAN, una COMUNITA' CAPI (detta CO.CA.) ed una sede definita.
21) Sulla spalla destra della uniforme scout si collocano tre distintivi: del Gruppo,della REGIONE,delle SPECIALITA' (infermiere,cuoco….).
22) Sul petto della uniforme scout, nel lato destro si appone il GIGLIO INTERNAZIONALE perché nel 4° punto della Legge è scritto: "Lo scout e la guida sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout".
23) Sempre sul petto ma nel lato sinistro, sopra il cuore, si cuce il GIGLIO AGESCI che si ottiene solo quando si è data la PROMESSA e si indossa il fazzolettone.
Il giglio ricorda il valore del 2° e 10° punto della Legge voluta da BP: "Lo scout e la guida sono leali","Lo scout e la guida sono puri di pensieri, parole ed azioni".
24) Sulla spalla sinistra si colloca il distintivo delle 4 TAPPE, una per ogni anno: esse indicano che un ragazzo deve migliorare secondo i punti indicati da BP: carattere, salute a attività fisica, abilità manuale, servizio al prossimo. Questa è la sua PROGRESSIONE PERSONALE che trova il fondamento nel 3° punto della Legge: "Lo scout e la guida si rendono utili e aiutano gli altri", acquisendo sempre nuove competenze.
25) IL SALUTO SCOUT si fa alzando la mano destra : le tre dita centrali sono unite fra loro mentre il pollice copre il mignolo. E' un simbolo internazionale: se uno scout fa seriamente il saluto, con le dita centrali ricorda il giglio della Promessa, con il pollice posato sopra il mignolo fa capire la legge che è alla base di tutto lo scautismo: il più forte aiuta il più debole.
Tale impegno è ribadito dal 5° punto della Legge: "Lo scout e la guida sono cortesi".
26) Una sede scout assomiglia ad un grande laboratorio: vi si trovano attrezzi di lavoro, pennelli, vernici, accessori per traforo e incastro…….
Perché? Perché BP , da quell'ottimo pedagogista quale era, aveva capito che il ragazzo di questa età ha bisogno di muovere le mani più che restare seduto su un banco.
La sede scout è il risultato esterno del 9° punto della Legge :"Lo scout e la guida sono laboriosi ed economi".
27) Alla guida di ogni squadriglia c'è sempre un CAPO SQUADRIGLIA, un ragazzo sui 15 anni ai quali è affidata la crescita dei suoi ragazzi.
La responsabilità della squadriglia è così presa sul serio che di tanto in tanto essa è mandata in USCITA DI SQUADRIGLIA da sola, anche con un pernottamento.
Il fondamento di tutta la scommessa è che si crede al valore del 7° punto della Legge:
"Lo scout e la guida sanno obbedire".
L'esperienza dice che molto raramente i ragazzi hanno approfittato della fiducia loro concessa,anzi hanno lasciato dietro di sé una traccia di grande simpatia.
28) Il clima nella sede scout è sempre improntato alla più gioiosa fraternità.
L'esperienza iniziata da BP e diffusasi in tutto il mondo rende ovvia la applicazione dell'8° punto della Legge:"Lo scout e la guida sorridono e cantano anche nelle difficoltà".
La gioia più profonda deriva dal fatto che ogni scout sa di lavorare davvero per un mondo più unito e riappacificato.

29) Il giorno della Promessa, davanti a tutto il Reparto, ogni ragazzo dice:" Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio:
per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese,
per aiutare gli altri in ogni circostanza,
per osservare la Legge scout".
30) La formazione religiosa è costante anche se viene diffusa nel contesto della attività quotidiana e incarnata dalla stessa.
Il motivo della fiducia della Chiesa nello scautismo si fonda sulla certezza che una solida formazione umana può portare sempre più vicino a Dio.
31) Ogni volta che ci si trova in sede si comincia sempre con una catechesi che spesso è stata affidata dal sacerdote (= ASSISTENTE ECCLESIATICO) al CAPO REPARTO o ai ragazzi stessi.
Questa scelta così precisa anche se, di fatto, estremamente rispettosa delle opinioni altrui risale a BP ed al Conte Mario di Carpegna che nel 1916 ha dato inizio all' ASCI : Associazione Scautistica Cattolica Italiana.
Poiché il 28 dicembre 1943, con Giuliana di Carpegna, era nata l'AGI (Associazione Guide Italiane) nel 1974 le due associazioni si fusero insieme dando vita alla AGESCI : Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani.
La sede centrale della AGESCI è a Roma - Piazza Pasquale Paoli,18
32) Il momento culminante e, per certi versi, decisivo è il CAMPO ESTIVO che di solito si svolge nel bosco per 10-15 giorni.
33) Al campo estivo ogni squadriglia ha la sua tenda, allestisce i suoi angoli di cucina, dispensa, lavabi e attrezzistica.
Ogni squadriglia si fa un punto di onore di addobbare il suo angolo anche con un portale per l'alza bandiera e la preghiera.
34) Ogni campo estivo vive l'avventura della "città di tende" completa di direzione, cambusa centralizzata, pronto soccorso, altare, portale …..
35) Uno dei momenti più memorabili di ogni campo estivo è quello del FUOCO DA CAMPO : alla sera, attorno ad un falò, si rivivono allegramente le vicende della giornata con canti, scenette, bans e danze.
36) La Santa Messa e la catechesi quotidiana scandiscono una crescita nella Fede non in maniera pietistica ma moderna e aperta: raramente chi esce dagli scouts rimprovera alla Associazione di averlo voluto indottrinare con maniere indebite.

37) Giunto a 16 anni il ragazzo esce dal Reparto e comincia la sua strada nel CLAN diventando ROVER o SCOLTA.
Nel primo anno, a 16 anni, si vive il NOVIZIATO che è la iniziazione alla riscoperta della novità portata nel mondo dal Cristianesimo e dallo scautismo.
38) Il ragazzo e la ragazza la cui età varia dai 16 ai 21 anni vivono la loro crescita nelle riunioni di Clan che hanno una scansione solitamente settimanale.
39) Almeno una volta al mese i rovers vanno in uscita nella ROUTE, un percorso di una certa entità nel corso del quale, zaino in spalla, si entra a contatto con la natura e con la realtà della vita quotidiana, soprattutto dei più bisognosi.
40) Lo schema educativo del Clan è: STRADA - COMUNITA' - FEDE - SERVIZIO.
Ogni rover è avviato lentamente dai capi a comprendere le motivazioni della Fede e del servizio ai fratelli. Il servizio può essere "associativo" se è rivolto agli scouts più piccoli ed "extraassociativo" se ci si indirizza alle altre realtà di volontariato.
Ogni clan scrive la sua CARTA DI CLAN, un documento in cui sono sanciti i principi su cui la comunità vuole vivere. Nel corso del cammino, ogni ragazzo viene invitato a firmare la Carta di Clan per manifestare apertamente la sua condivisione.
41) Giunto a 21 anni circa il giovane è invitato a prendere la PARTENZA, cerimonia solenne con la quale viene chiesto alla persona di impegnarsi per il miglioramento della società in maniera stabile e sistematica.
42) Dopo la Partenza il giovane può aderire alla associazione AGESCI da cui proviene per divenirne animatore, impegnarsi nelle associazioni volontariato oppure entrare nel MASCI: Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani: con esso vive ancora da scout una esperienza di trasformazione della società secondo lo schema : "FARE STRADA NEL CUORE (catechesi) - NEL CREATO (contatto con la natura) - NELLA CITTA' (impegno ad essere presenti come adulti soprattutto nel settore del servizio alla condizione giovanile) ''.
43) Il recapito del MASCI è: Via Gualtiero Castellini,24 00197 Roma.
44) Finora ci si è limitati a parlare solo della esperienza AGESCI per non disperderci in troppi particolari ma è giusto che venga introdotta anche la conoscenza di altre associazioni scout operanti nella realtà italiana. Le due più diffuse sono:
CNGEI (associazione laica e non confessionale Via Otranto,18 00192 Roma) e SCOUT D'EUROPA (Via Anicia ,10 00153 Roma).
45) Un settore di grande attrattiva sui ragazzi è costituito dallo SCAUTISMO NAUTICO.
Esso rappresenta un esempio significativo del fascino esercitato dallo scautismo se ci si avvale di un "ambiente fantastico" imponente in Italia: il mare. Non è trascurabile il fatto che BP abbia cominciato su una piccola isola tutta la sua avventura.
45) Nello scautismo nautico si vivono le stesse esperienze di quello terrestre perché solitamente ci si accampa in un bosco adiacente ad un lago o al mare.
Gli scouts nautici possono indossare una loro uniforme consistente in una maglia blu, pantaloni blu. Si può essere: reparto a interesse nautico - a indirizzo nautico - nautico navigante. In quest'ultimo caso la squadriglia si chiama "equipaggio" e indossa l'uniforme nautica: può trasferirsi da una località all'altra con tutta la attrezzatura occorrente.
47) Oltre alle normali attività di terra, se si fa scautismo nautico ci si può esercitare in competenze quali: meteorologia, salvamento in mare, cucina, mastro d'ascia, pesca, costruzione kaiak o simili, storia delle civiltà ...
Lo strumento - base della vita di equipaggio è la barca a remi dove tutti si possono esprimere al meglio delle loro capacità, dal più piccolo (essenziale a prua per lo scandaglio e gli avvistamenti) al più grande, fermo a poppa per il timone e gli opportuni ordini di voga. Se in un equipaggio non si va d'accordo o non si obbedisce non si riesce nemmeno partire!
In una sede nautica il vero problema non è cosa fare ma ... cosa tralasciare di fare perchè le attività sono innumerevoli e tutte coinvolgenti.
48) Un pregio dello scautismo nautico è la facilità con cui si può fare la catechesi e si possono vivere momenti di preghiera indimenticabili: animazione degli episodi della vita di Gesù sul Mare di Galilea, chiamata degli apostoli, veglia della Promessa in barca, liturgia di notte sul mare ... : al campo scout nautico è impossibile annoiarsi sia per la normale vita quotidiana sia per la formazione.

Un punto di riferimento cui rivolgersi per avere notizie su come avviare esperienze di scautismo nautico è l'estensore di queste note : Nicolini Romano Via Gramsci,39 47838 Riccione (Rimini) Tel. 0541 606577 Fax: 0541 698217 E-mail: rcnico@tin.it

CONCLUSIONE

49) Al termine di questo viaggio immaginario nello scautismo torniamo alle idee iniziali: niente al mondo può sostituire la bellezza di un panorama, nessuno può educare alla pace come la natura sulla quale splende luminoso il Volto di Dio, mai e poi mai si vive una vita felice se non ci si offre a far qualcosa per il bene degli altri.
50) Lo scautismo, dopo quasi 100 anni di vita, dopo aver coinvolto nella sua avventura milioni e milioni di persone è ancora una risorsa per la pace e per un mondo migliore:entrarvi o intensificare i modi di appartenenza è la attrattiva più facile perché porta in sé il germoglio del bene più desiderato: LA FELICITA'.


c.)   PAESI PICCOLI E SCAUTISMO: PERCHE' NO?

(Il discorso vale anche ovviamente per quelle parrocchie dove non ha potuto ancora prendere piede lo scautismo.)
Io sono stato parroco in un paese piccolo, lontano dalla città e con rari servizi. I bambini erano pochi e scarsamente interessati a fare scautismo "Perché dicevano tu ci inviti e venire nel bosco ma noi nel bosco ci siamo tutti i giorni, dalla mattina alla sera".
So di un paese dell'entroterra dove un gruppo di giovani si attivò a svolgere il servizio di capo scout con una dedizione incredibile. Finita la preparazione, tutto finì nel nulla perché i bambini non ne vollero sapere di andare con gli scouts ...

(Tutto il ragionamento vale anche per le parrocchie non piccole dove - per una serie di motivi - lo scautismo non ha ancora trovato la strada per nascere.)

A questo punto faccio una proposta alternativa: supponendo che si faccia fatica a trovare i capi educatori e supponendo che i ragazzi da invitare siano pochi o non vengano, perché non fare scautismo adulto?
In altre parole: se lo scautismo piace tanto ai giovani, perché non si può ripetere con le debite variazioni anche per gli adulti?
Sia chiaro: non si ha la minima intenzione di duplicare le attività dei ragazzi: si cadrebbe nel ridicolo!
La proposta è semplicissima: visto che non possiamo aprire una sezione scout giovanile, chi ci proibisce di riunirci ugualmente? Vorrà dire - semmai - che prepariamo il terreno ad una eventuale soluzione pedagogica.

Con quale metodo si muove un gruppo scout adulto?
Riunendosi almeno una volta al mese con la scansione delle 3 C:
"Fare strada nel CUORE (catechesi da-e-per adulti), nel CREATO ( inserimento nel creato con un progetto di analisi delle potenzialità della natura; qualche uscita in stile scout …), nella CITTA' (ingresso nella vita della località dove si abita per monitorarla almeno nel segmento dei problemi legati alla condizione giovanile: "Cosa si può fare per migliorare l'oratorio, la scuola, le attività sportive, le sale gioco, l'organizzazione della scuola ... ?").
Se, dopo un congruo cammino formativo, il gruppo di adulti scout vuole darsi una fisionomia organizzativa, si può censire nel MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) dove si inserisce in un contesto nazionale, riceve una rivista e soprattutto può fare la Promessa Scout di pari valore e dignità di tutte le altre.
Sapendo che lo scautismo ha una reputazione positiva, non è una prospettiva allettante anche per convocare quel segmento di persone così restie a riunirsi come sono gli adulti?