Cammino d'avvento rivolto a Branchi e Cerchi

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  Titolo Documento..........: AVVRAG95.TXT
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  Descrizione del Documento.: Cammino d'avvento dal tema "In Cristo pietre
                              vive" rivolto a Branchi e Cerchi
  Contenuti Educativi.......: Libretto per il cammino d'avvento

INFORMAZIONI SULL'AUTORE
  Cognome e Nome..: don Luca Gattoni

Eventuale Curatore del/i testo/i:
  Cognome e Nome..: Basilico Rodolfo

PRESENTAZIONE

L'idea che sta dietro questo libretto è il senso di un cammino di Avvento fatto nel nostro Oratorio sul tema dell'essere "pietra viva in Cristo".
Tuttò ciò ha coinciso per noi con il momento del "restauro" dell'oratorio: è per questo motivo che abbiamo proposto ai ragazzi questo cammino, invitandoli a costruire il nostro oratorio non solo con i mattoni, ma anche con la partecipazione attiva.

Credo che con gli opportuni adattamenti questo libretto possa essere utilizzato anche in ambito scout, come proposta di un cammino continuato di preghiera nel tempo di Avvento (altri tempi liturgici mi sembrano francamente fuori luogo...).
Il ciclo di letture feriali e festive utilizzate è quell'anno dell'anno liturgico "A": tienine conto se consegni il libretto ai ragazzi!

Buon lavoro!
don Luca Gattoni

IN CRISTO PIETRE VIVE  Cammino di preghiera per l'avvento


Perché questo libretto?

Carissimo, carissima, siamo all'inizio del nostro cammino di Avvento!
Ci prepariamo a un evento importante: la venuta di Gesù nel Natale. Anche quest'anno Gesù bussa alla porta del nostro cuore perché lo facciamo entrare. Lui non ci farà violenza: semplicemente ci chiederà di aprire la porta del nostro cuore.
Cosa ci troverà dentro? Una casa bella, accogliente, calda, oppure una stanza buia e trascurata? Dipende da te! Questo libretto dovrebbe aiutarti a "preparare la tua casa" per Dio. Non ti sentirai solo in questo cammino: tutta la nostra comunità in questo Avvento sarà impegnata a costruire questo casa: la tua preghiera di ogni giorno sarà il modo migliore per farti sentire "pietra viva" della casa che costruiremo insieme a Dio.
Buon Avvento!

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

LE FONDAMENTA

Ti è mai capitato di veder costruire una casa? Sai che ci vuole tanto  tempo, lavoro, fatica... Ma soprattutto occorre fare le cose nel migliore dei modi! Bisogna costruire non solo una casa che sia bella, ma che sia soprattutto sicura, che "resista" alle avversità: il freddo, il caldo, i temporali... Perché la casa sia sicura deve avere fondamenta ben solide, ben piantate.
Se ci pensi, anche la casa della tua vita, quelli in cui accogli Gesù, deve essere bella solida. E' Dio stesso che ci dice che le fondamenta della nostra vita sono fondate sulla sua parola, sulla preghiera, sull'incontro con Lui.
In questa settimana chiediti: quali sono le fondamenta della mia vita?

DOMENICA 3 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Siamo chiamati a raccoglierci sul monte dove c'è il <<tempio del  Signore>>. Ma non si tratta più di Gerusalemme, dove ancora possiamo recarci come pellegrini; si tratta del tempio che è Gesù stesso.

Dal libro del profeta Isaia (2,1-5)

Ciò che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme. Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: <<Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri>>. Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore.  Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra. 
Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore.

IN PREGHIERA

Insegnami, Signore,
ad attendere il Natale.
Voglio prepararmi a stare con te
non soltanto a parole ma con i fatti,
con azioni concrete,
aiutando chi ha bisogno,
cercando di amare,
di offrire anche qualcosa di mio
e non soltanto di chiedere.
Aiutami nel mio impegno per te,
perché ti voglio bene.

LUNEDI 4 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Fuori di Israele Gesù incontra una fede più grande che in Israele:  grazie alla fede avviene il miracolo. In essa si rivela e agisce la potenza di Dio. Fa sempre pensare il fatto che i primi chiamati per la loro incredulità sono sostituiti dagli altri.

Dal vangelo secondo Matteo (8,5-11)

Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: <<Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e
soffre terribilmente>>. Gesù gli rispose: <<Io verrò e lo curerò>>. Ma il centurione riprese: <<Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa>>.  All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: <<In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli.

IN PREGHIERA

Salvami, Signore.
Ho bisogno del tuo amore,
della tua pazienza, della tua salvezza.
Senza di te non saprei fare nulla,
neppure il bene.
Sei tu la mia strada sulla quale cammino
per vivere come uomo.
Senza il tuo esempio e il tuo aiuto
non faccio altro che pasticci,
azioni senza significato.
Vieni, Signore Gesù,
vieni e salvami. Vieni Signore.

MARTEDI 5 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Non gli orgogliosi ma gli umili accolgono e comprendono il mistero  di Gesù, Figlio di Dio, che porta a compimento l'attesa di tutto l'Antico Testamento. In lui troviamo la beatitudine a cui ha aspirato il desiderio degli antichi giusti.

Dal vangelo secondo Luca (10,21-24)

In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: <<Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e  Colui al quale il Figlio lo voglia rivelare>>.  E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: <<Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò
che voi udite, ma non l'udirono>>.

IN PREGHIERA

Proteggimi, o Dio.
Sono solo e abbandonato.
Ce l'hanno tutti con me, mi prendono in giro.
Vorrei avere un amico più grande, che mi sta vicino,
che mi difende quando mi gridano attorno,
che mi conforta quando sono scoraggiato,
che mi dà fiducia quando non oso farmi avanti.
Proteggimi, o Dio.
Con la tua mano stammi vicino.
Con la tua Parola guida il mio cammino.
Non voglio fidarmi di nessun altro se non di te.

MERCOLEDI 6 DICEMBRE

IN ASCOLTO

<<Un banchetto per tutti i popoli>> - ossia una comunione, un'amicizia con Dio -; l'eliminazione della morte; la fine della
sofferenza>>: ecco l'oggetto della promessa e quindi della speranza. Tutto questo vale per chi si affida a Dio e lo crede il Signore della storia, che sa vincere ogni resistenza.

Dal libro del profeta Isaia (25,6-10)

Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte,  un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti. Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: <<Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza. Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte>>.

IN PREGHIERA

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, cieli, il Signore.
Benedite acque tutte che siete sopra i cieli, il Signore.
Benedite sole e luna il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.
Benedite piogge e rugiade il Signore,
benedite o venti tutti il Signore.
Benedite fuoco e calore il Signore,
benedite freddo e caldo il Signore.
Benedite monti e colline il Signore,
benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.
Benedite, sorgenti, il Signore,
benedite, mari e fiumi, il Signore.

GIOVEDI 7 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Dio abbatte la superbia, e salva invece chi confida in lui: gli oppressi,  i poveri, quelli che formano <<il popolo giusto che si mantiene fedele>>. Isaia predica la riuscita dei santi, della Chiesa.

Dal libro del profeta Isaia (26,1-6)

In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda: Abbiamo una città forte; egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo. Aprite le porte: entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà. Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna; perché egli ha abbattuto coloro che abitavano in alto; la città eccelsa l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra, l'ha rasa al suolo. I piedi la calpestano, i piedi degli oppressi, i passi dei poveri.

IN PREGHIERA

Padre, tu mi ami.
Posso dire anch'io la stessa cosa?
Talvolta mi sento urlare dentro
questo grande sentimento,
altre volte sento la fatica di vivere l'amore.
Vorrei amarti,
voglio amarti,
ma non so come fare, non so come comportarmi.
So che dovrei comportarmi bene,
dovrei fare di più a scuola,
in casa, con gli amici.
So che potrei...
ma non sempre me ne rendo subito conto
...e mi lascio andare.
Padre,
aiutami a rendermi conto del tuo amore,
aiutami a fare ciò che devo.

VENERDI' 8 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Da sempre Maria è stata da Dio immensamente amata; per questo è  <<piena di grazia>>. All'annunzio dell'angelo non si ritrae, non diffida. Ascolta il piano divino e si affida alla sua potenza e alla forza dello Spirito di Dio.

Dal vangelo secondo Luca (1,26-38)

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città' della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: <<Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te>>.  A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse
un tale saluto. L'angelo le disse: <<Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine>>.
Allora Maria disse all'angelo: <<Come è possibile? Non conosco uomo>>. Le rispose l'angelo: <<Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio>>.
Allora Maria disse: <<Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto>>. E l'angelo partì da lei.

IN PREGHIERA

Vieni, gesù, grande regalo di Dio
e porta a noi la lieta notizia
che Dio si ricorda di noi
e sempre ci ama.
Vieni, Gesù, grande regalo di Dio
e porta a noi la lieta notizia
che a Dio piace vederci felici.
Vieni, Gesù, grande regalo di Dio
e porta a noi la lieta notizia
che diventiamo un regalo per Dio
quando siamo in pace tra noi.

SABATO 9 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Gesù annunzia il Vangelo. Anzi: lui stesso è il vangelo. Per questo  con immensa compassione guarisce le infermità e manda i suoi discepoli a portare già i beni del regno: la liberazione del male e la sanità del corpo, indice di quella del cuore.

Dal vangelo secondo Matteo (9,35-10,1.6-8)

Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: <<La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!>>.
Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. E li mandò con questa ingiunzione: <<Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demò ni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date>>.

IN PREGHIERA

Tu sei un Dio pieno di amore.
Noi riconosciamo il dono grande che ci hai fatto:
la libertà di amarti, da figli e non da schiavi.
Ma quante ombre minacciano questo dono,
dentro e fuori di noi,
e quante forme di schiavitù nel mondo!
Eppure, mentre noi scegliamo le vie che ci allontanano da te,
tu non smetti mai di cercarci,
come il papà con il figlio fuggito da casa.
Nel battesimo noi riceviamo
lo Spirito di libertà che ci fa tuoi figli.
Nella fede siamo liberati
dalla preoccupazione di pensare soltanto a noi stessi,
nella speranza siamo forti per non lasciarci paralizzare
dalla paura di non riuscire
e nel tuo amore diventiamo liberi per amare.

SECONDA DOMENICA DI AVVENTO

LE PARETI

Pensa come sarebbe una casa senza le pareti! Non sarebbe una vera  casa, non riuscirebbe a stare in piedi.
E, se ci pensi bene, ogni parete nella sua casa ha la sua funzione fondamentale: separa una stanza dall'altra, la cucina dalla camera da letto. Permette che la casa sia ordinata. Anche la casa della tua vita ha bisogno di ordine, in essa non ci
devono essere pareti screpolate o rovinate. In questa settimana, se ci fosse bisogno, chiedi a Dio che ti aiuti a procedere nei restauri delle pareti della tua vita...

DOMENICA 10 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Il Messia sarà ricolmo dei doni dello Spirito Santo. La sua venuta  porterà la pace. E' quanto è avvenuto con la nascita di Gesù nel quale abita la pienezza dello Spirito Santo, effuso poi sulla Chiesa.

Dal libro del profeta Isaia (11,1-10)

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare. In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la  cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa.

IN PREGHIERA

Tu sei grande, Signore,
e sei venuto in mezzo a noi
come un fratello, come uno uguale a noi.
Sei venuto a cercarci,
a chiamarci uno per uno.
Io ti seguirò
e a tutti i miei amici dirò:
E' venuto
Colui che il nostro cuore aspettava!

LUNEDI 11 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Gesù rimette i peccati: è segno quindi che egli è Dio, e il miracolo sul paralitico lo conferma. Ogni volta che siamo assolti dal peccato - paralisi dell'anima- si rinnova quel prodigio. Il perdono del peccato è il grande motivo della lode al Signore.

Dal vangelo secondo Luca (5,17-26)

Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori
della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da
Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare
guarigioni.
Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico,
cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da
qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo
calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel
mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: <<Uomo, i tuoi
peccati ti sono rimessi>>.
Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: <<Chi è
costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non
Dio soltanto?>>.
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: <<Che cosa andate
ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono
rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché
sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i
peccati: io ti dico esclamò rivolto al paralitico alzati, prendi il tuo
lettuccio e va' a casa tua>>.
Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e
si avviò verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e
levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: <<Oggi abbiamo visto
cose prodigiose>>.

IN PREGHIERA

Tendi l'orecchio, Signore,
ascoltami:
sono povero e infelice.
Proteggi la mia vita:
io ti sono fedele.
O Dio, salva il tuo servo:
confido in te!
Verso di te io sospiro:
Signore, donami la gioia!

MARTEDI 12 DICEMBRE

IN ASCOLTO

E' finita la schiavitù: per questo si deve rallegrare il popolo esule, chiamato sulla via del ritorno. Ma il ritorno vero, cui si riferisce la parola di Isaia, è quello del cuore, liberato dalla colpa. E il gregge che si formetà è quello intorno a Cristo pastore.

Dal libro del profeta Isaia (40,1-11)

Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore  di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati>>.  Una voce grida: <<Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura.  Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato>>.  Una voce dice: <<Grida>> e io rispondo: <<Che dovrò gridare?>>. Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo. Secca l'erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore spira su di essi. Secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura sempre. Veramente il popolo è come l'erba. Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: <<Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri>>.

IN PREGHIERA

Signore, ti va di essere amici, io e te?
Lo so che non ti vedo e non ti sento.
Ma tu ci sei e so che ti piace giocare con me,
fare i compiti con me, andare a spasso con me.
Signore, vorrei essere un tuo grande amico.
Ti prometto che sarò davvero tuo amico,
anche quando mi costa.
Voglio vivere come piace a te, come è vissuto Gesù.
E tu non dimenticarti mai di me.

MERCOLEDI 13 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Gesù, con la sua mitezza e comprensione, consola e conforta. Il suo vangelo non è un peso che opprime, ma una grazia che solleva e infonde dolcezza. Occorre il coraggio di accoglierlo e viverlo.

Dal vangelo secondo Matteo (11,28-30)

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero>>.

IN PREGHIERA

Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo,
puro come l'acqua di sorgente;
un cuore semplice che non si fermi alle tristezze;
un cuore magnifico nel donarsi;
un cuore generoso che non dimentichi il bene ricevuto
e non mantenga alcun rancore.
Santa Maria, forma dentro di me
un cuore che ami senza esigere di essere riamato;
un cuore contento di sacrificarsi per gli altri;
un cuore indomabile senza che la sofferenza lo stanchi;
un cuore appassionato
per costruire un mondo pieno della vita
che Gesù ci ha dato sulla croce.

GIOVEDI 14 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Israele è un <<vermiciattolo>>, una <<larva>>: eppure non deve temere. Dio lo assicura: <<Io vengo in tuo aiuto>>. Egli non abbandona i poveri, quanti si affidano a lui. E' liberatore e provvidente. Lo sa chi crede davvero.

Dal libro del profeta Isaia (41,13-20)

Io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: <<Non  temere, io ti vengo in aiuto>>. Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto oracolo del Signore
tuo redentore è il Santo di Israele. Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova, munita di molte punte; tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula. Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele. I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è, la loro lingua è riarsa per la sete; io, il Signore, li ascolterò; io, Dio di Israele, non li abbandonerò. Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in
mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d'acqua, la terra arida in sorgenti. Pianterò cedri nel deserto, acacie, mirti e ulivi; porrò nella steppa cipressi, olmi insieme con abeti; perché vedano e
sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo di Israele.

IN PREGHIERA

Signore mio Dio, aiutami a cercarti e a venire da te
nella tua casa della preghiera.
Aiutami a cercarti quando sto male
e ho bisogno di un favore,
ma anche quando sto bene ed è bello che te lo dica.
Aiutami a cercarti quando sento bisogno di aiuto
ma anche quando faccio finta di dimenticarmi.
Signore, aiutami a trovare <<scuse>>
per venire a trovarti nella tua casa per chiaccherare con te.

VENERDI 15 DICEMBRE

IN ASCOLTO

E' possibile chiudere gli occhi sulle opere di Dio, e in particolare su Gesù, la Sapienza incarnata. Questo avviene per la nostra incoerenza e contraddizione, che non sa riconoscerlo.

Dal vangelo secondo Matteo (11,16-19)

In quel tempo Gesù disse: <<In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di
Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è
quell'Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda.  Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.  E` venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. E` venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere>>.

IN PREGHIERA

Grazie per le cose belle che hai creato
e per la gioia che metti nel mio cuore.
Grazie per la luce di questo giorno
e per Gesù che ha illuminato i miei passi.
Grazie per tutti gli uomini sulla terra
e per il tuo amore per ognuno di loro.
Grazie per la tua compiacenza in chi crede in te
e per il tuo abbraccio di perdono a chi sbaglia.
Grazie di tutto cuore, mio Signore.

SABATO 16 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Giovanni Battista è il nuovo Elia, ma Gesù constata con amarezza che non è ascoltato, ma rifutato. Egli ha così anticipato la sorte di Gesù stesso, destinato a soffrire.

Dal vangelo secondo Matteo (17,10-13)

Allora i discepoli gli domandarono: <<Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?>>. Ed egli rispose: <<Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non
l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro>>.  Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

IN PREGHIERA

Padre nostro,
padre dei nostri giovani anni,
padre dei nostri problemi.
Tu li vedi dentro i nostri problemi
E tu li prendi a cuore perché ami noi.
Agli altri non possiamo dirli.
Ci dicono: <<Sono cose da bambini>>...
Così spesso dobbiamo fingere.
Fingere che ci interessano
i problemi dei grandi.
Fingere che siamo cresciuti.
Fingere che siamo ancora bambini...
Padre nostro, tu ci conosci nel profondo.
A te non dobbiamo nascondere nulla.
Con te non dobbiamo <<sembrare>> diversi.

TERZA DOMENICA DI AVVENTO

IL TETTO

Se fai un giro per il mondo, ti accorgi come il modo di costruire i tetti cambi da paese a paese. Il tetto, allora, non serve solo per proteggerci dalla pioggia, dalla neve, dal freddo, ma è l'espressione della fantasia che ognuno mette nel costruire la sua casa. C'è un canto che dice: "E' un tetto la mano di Dio", è Dio che offre protezione e sicurezza alla tua vita, che ti ripara dalle intemperie. Prova a chiederti: per me è veramente così?

DOMENICA 17 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Il profeta annunzia la liberazione grazie all'intervento di Dio: il popolo non sarà più schiavo, ma ritornerà alla sua patria, risanato, rinvigorito, e tutto inondato di gioia.

Dal libro del profeta Isaia (35,1-6.8.10)

Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Sarò n. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio.  Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: <<Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi>>.  Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Ci sarà una strada appianata e la chiameranno Via santa. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.

IN PREGHIERA

Signore, tu mi hai plasmato il cuore,
mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, Signore: mi hai fatto come un prodigio.
Lo riconosco: prodigiose sono le tue opere.
Il mio corpo per te non aveva segreti
quando mi formavi di nascosto
e mi ricamavi nel seno della terra.
Non ero ancora nato e già mi conoscevi.

LUNEDI' 18 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Un <<germoglio giusto>> spunterà da Davide, e porterà nel mondo la giustizia, cioè la santità di Dio. Tramite il profeta Dio promette così un esodo e una liberazione nuova. La parola di Dio si compirà quando la nostra giustizia sarà Gesù Cristo quando in lui saremo raccolti in unità.

Dal libro del profeta Geremia (23,5-8)

<<Ecco, verranno giorni dice il Signore nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno: Signore-nostra-giustizia.  Pertanto, ecco, verranno giorni dice il Signore nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra>>.

IN PREGHIERA

Quando ci sembra di esser troppo stanchi,
facci accorgere che stiamo camminando veloci.
Quando ci sembra di non aver concluso niente,
facci scoprire che forse stiamo prendendo tutto.
Quando ci sembra di aver perduto tutto.
facci trovare con le mani piene.
Quando crediamo di essere col cuore a terra,
fa' che ci ritroviamo a cantare di gioia.
Perché è donando che si riceve.
Perché è morendo che si risorge.

MARTEDI 19 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Grazie a Dio, che vince la vecchiezza e la sterilità, Zaccaria e Elisabetta generano un figlio, Giovanni il Battezzatore. Ricolmo di Spirito divino, austero e penitente, come un nuovo Elia preparerà i cuori alla venuta del Signore, predicherà la conversione. Ma facciamo attenzione al rimprovero dell'angelo verso Zaccaria: <<non hai creduto>>. Al contrario di Maria, che invece crederà.

Dal vangelo secondo Luca (1,5-25)

Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abì a, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.  Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di
entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.
Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: <<Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e
preparare al Signore un popolo ben disposto>>.
Zaccaria disse all'angelo: <<Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni>>.  L'angelo gli rispose: <<Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo>>.
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: <<Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli
uomini>>.

IN PREGHIERA

Mio Dio, non voglio dirti troppe parole,
ma ripeterne poche, mille volte:
<<Io ti voglio bene, mio Dio,
sono felice di amarti,
mi piace sentirmi amato da te>>.
Mio Dio, non voglio che tu mi dica troppe parole,
ma ripetimi mille volte poche parole:
<<Figlio mio, sei nelle mie mani,
figlio mio, ti voglio bene,
figlio mio, non arrenderti mai>>.
Mio Dio, non voglio dirti molte parole,
ma lasciar penetrare nel mio cuore
quelle che ora hai detto
e così dal mio cuore nascerà
una sola parola: <<Io ti amo>>.

MERCOLEDI 20 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Marià è la sorgente del Natale, a motivo della sua umile adesione  alla volontà di Dio. Concepisce per opera dello Spirito, che fa di lei il <<tempio della nuova alleanza>>. Infatti Gesù è l'alleanza, l'amicizia nuova ed eterna tra Dio e l'uomo.

Dal vangelo secondo Luca (1,26-38)

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città' della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: <<Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te>>. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.  L'angelo le disse: <<Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine>>.  Allora Maria disse all'angelo: <<Come è possibile? Non conosco uomo>>. Le rispose l'angelo: <<Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio>>.  Allora Maria disse: <<Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto>>. E l'angelo partì da lei.

IN PREGHIERA

O Dio, Padre di Gesù e nostro Padre,
noi ti ringraziamo perché hai posto il tuo sguardo su Maria
e hai riempito della tua grazia
questa ragazza di Nazareth, semplice e piena di vita,
donna premurosa e servizievole.
Ti benediciamo, o Padre, perché hai guardato alla sua povertà
e l'hai resa madre di Gesù per la sua fiducia in te.
Dona a noi, Padre buono,
la semplicità di Maria,
la sua fiducia nella tua parola,
e la sua prontezza nel rispondere al tuo invito.

GIOVEDI 21 DICEMBRE

IN ASCOLTO

L'elogio che Elisabetta fa di Maria è per la sua fede. Tra tutte le donne in maniera singolare Maria riceve la benedizione divina perché si è affidata totalmente a lui.

Dal vangelo secondo Luca (1,39-45)

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse  in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il
bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: <<Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore>>.

IN PREGHIERA

O Dio, Padre di gesù,
fonte di ogni cosa buona,
donaci occhi limpidi
e cuore senza macchia
per vedere tutto il bene
che c'è nel mondo
e per gioire dell'amore con cui gli altri amano.
O Padre, sei tu che fai compiere il bene
a noi e a tutti.
Noi ti ringraziamo
e ti preghiamo:
donaci occhi limpidi e cuore puro
per rallegrarci del bene che anche noi facciamo
e dell'amore che noi doniamo,
perché Cristo è presente in noi.
Facci ammirare la ricchezza del nostro cuore
per poterti ringraziare;
facci ammirare il bene che fai crscere in noi
per sentirti ogni giorno vicino.

VENERDI 22 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Maria è Madre per dono del Signore: a lei non appartiene che  rendere grazie, per elogiare l'Onnipotente, che guarda l'umiltà, ricolma di beni i poveri, benefica quanti lo desiderano, è fedele alle promesse: tutto questo perché è misericordioso.

Dal vangelo secondo Luca (1,46-55)

Allora Maria disse: <<L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre>>.

IN PREGHIERA

Noi ti lodiamo, Maria,
giovane donna del paese di Nazaret,
perché nella tua giovinezza hai sperato e atteso
la venuta del Salvatore del mondo.
Noi ti lodiamo, Maria,
donna povera di un uomo povero,
perché non hai atteso Gesù
rifugiandoti nei palazzi dei ricchi e dei potenti
ma nella casa dei poveri e degli umili.
Noi ti lodiamo, Maria, fra tutte le donne,
perché più di ogni donna ti sei fidata di Dio
e della sua parola.

SABATO 23 DICEMBRE

IN ASCOLTO

La mano del Signore sta con Giovanni. Egli sarà il precursore del  Messia, e assolverà la funzione profetica di Elia di convertire i cuori e di prepararli al giorno del Signore.

Dal vangelo secondo Luca (1,57-66)

Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: <<No, si chiamerà Giovanni>>. Le dissero: <<Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome>>.  Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: <<Giovanni è il suo nome>>. Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: <<Che sarà mai questo bambino?>> si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.

IN PREGHIERA

Dio, Padre di Gesù,
stupiti per il coraggio di Giovanni Battista,
uomo controcorrente, pronto a tutto
per preparare il cuore dell'uomo per la sua venuta,
ti chiediamo di essere come lui.
Vogliamo essere
liberi da ogni comodità e senza pretese
di vestiti, di cibo e di divertimenti,
sinceri con tutti,
desiderosi di cambiare il nostro cuore
e il mondo intero,
incapaci di accontentarci della mediocrità
e delle cose fatte a metà.
Rendici, o Padre di tutti,
ragazzi controcorrente.

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO

LA LUCE

Allora, è pronta o no la casa per accogliere Gesù. Mmmh... Forse  manca ancora un elemento: ma sì, la luce! Una luce all'interno di una casa significa che in essa c'è vita, c'è calore, c'è accoglienza, ci sono persone che amano. In questa giornata che ti separa dal Natale chiediti: la casa del mio cuore è ricca di luce oppure no?

DOMENICA 24 DICEMBRE

IN ASCOLTO

Per virtù dello Spirito Santo Maria concepisce: Gesù, il Salvatore, è  puro dono della grazia e quindi della possibilità di Dio e dello Spirito del suo amore.

Dal vangelo secondo Matteo (1,18-24)

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria,  essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo
sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.  Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: <<Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati>>. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.  Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

IN PREGHIERA

O Dio, Padre di tutti gli uomini,
ti ringraziamo perché scegliendo Giuseppe,
lavoratore onesto,
per metterlo al fianco di Maria e Gesù,
hai dato una speranza di salvezza
a tutti gli uomini buoni e giusti.
Ti preghiamo, Signore:
liberaci dalla cattiveria che è radicata nel nostro cuore,
aiutaci ad essere onesti nello studio;
apri i nostri occhi perché vediamo le sofferenze dei poveri;
rendici rispettosi con gli adulti
e cordiali con tutti
e donaci la gioia di accogliere Gesù,
l'unico uomo giusto e buono.

E' NATALE
ACCOGLIAMO GESU' NELLA NOSTRA CASA
Eh, sì! Il grande giorno finalmente è arrivato: Gesù, l'ospite della tua casa, entra prendervi posto. Io ti auguro che questo Avvento ti sia servito per preparare bene la tua casa, che Gesù possa davvero trovarvi posto, ancora una volta, e che una volta entrato non la lasci mai più.

Buon Natale!

IN ASCOLTO

Il Natale è la festa della semplicità e della povertà di Dio. Un Dio che non si sceglie dimore lussuose dove abitare, ma che insistentemente bussa alla porta del nostro cuore, per trovare spazio. Saremo capaci di aprirgli e di accoglierlo?

Dal vangelo secondo Luca (2,1-14)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.  Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro
nell'albergo.  C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: <<Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia>>.  E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: <<Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama>>.

IN PREGHIERA

Dio, Padre di Gesù Cristo,
noi ti ringraziamo perché hai voluto
che venisse in questo mondo la luce,
così diversa dalle nostre luci artificiali e fredde,
una luce dentro di noi.
Noi ti preghiamo,
togli da noi tutto ciò
che può offuscare questa luce,
fa' che amiamo la pace,
fa' che amiamo i nostri fratelli,
fa' che sappiamo trovare Gesù negli altri.
Noi ti preghiamo,
che Gesù, tuo Figlio, possa crescere
in mezzo a noi e con noi
nella gioia e nella pace
fino all'eternità. Amen.

LUNEDI 1 GENNAIO

IN ASCOLTO

I pastori tornano dalla grotta e lodano il Signore. La loro vita certamente non è più quella di prima. Anche noi non restiamo sempre al presepio. Ritornando alle nostre occupazioni e condizioni abituali non dimentichiamo quella nascita, quell'innocenza e quell'amore. Come Maria conserveremo nel cuore quegli avvenimenti di Betlemme, per riviverli. I fatti della vita di Gesù devono essere il soggetto più ricorrente e più dolce della nostra memoria.

Dal vangelo secondo Luca (2,16-21)

Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.  Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

IN PREGHIERA

Signore, ti prego per la pace in questo mondo.
Tutti si armano, pieni di superbia.
Tutti fanno come se la pace e la guerra
fossero in loro potere.
Mostra ai prepotenti chi è il Signore del mondo:
soltanto tu puoi parlare di libertà.
Ti preghiamo di dare pace a questo mondo.
I figli chiedono questo al loro Padre.
Tu sei la nostra sperana e la nostra pace.
La tua pace venga in questo mondo.

SOLENNITA' DELL'EPIFANIA
SABATO 6 GENNAIO

IN ASCOLTO

L'Epifania è una festa di luce: una luce che guida a Gesù; una luce che traspare da lui. Lo splendore di una stella attrae a Betlemme genti lontane. Esse sono il simbolo di tutti gli uomini, quindi anche di noi, che vanno verso il Signore guidati dalla fede, e lo adorano.

Dal vangelo secondo Matteo (2,1-14)

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: <<Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo>>. All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.  Gli risposero: <<A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele>>.  Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: <<Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo>>.
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

IN PREGHIERA

Non posso donarti oro
come i magi,
ma credo che tu sia
il Cristo, il Signore!
Non posso regalarti incenso
come i magi,
ma credo che tu sia
il Cristo, il Figlio di Dio!
Non posso offrirti mirra
come i magi,
ma credo che tu sia
il Cristo, l'amico di tutti gli uomini.