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Luigi dal Lago (a cura di)
LUNGO LA STRADA
preghiere e riflessioni per chi è in cammino

R/S

 

NUOVA FIORDALISO
ROMA 1997
ISBN 88-8054-507-8
cm 10,5 x 15 pagine 71

collana: SPIRITUALITà

 

COME UTILIZZARE Questo SUSSIDIO

Ritornando dopo alcuni anni a occuparmi di scautismo nel noviziato rovers/scolte, ho sentito il bisogno di preparare una traccia di preghiera e di riflessioni per la route estiva. E mettendo un po’ di ordine tra le mie carte, ho riscoperto dei vecchi appunti, che hanno come fonte ispiratrice un inserto della rivista per capi delle Guides de France di molti anni fa.
Ho adattato i testi, ho aggiunto alcuni temi, inserendo poi i brani della Bibbia, le preghiere, qualche canto e le citazioni di alcuni autori che mi sembravano utili allo scopo. Ne è risultato un piccolo sussidio, che spero possa nutrire la spiritualità della gente che cammina: scout e alpinisti, semplici viandanti e pellegrini. Certamente si possono utilizzare altri testi e autori: ma mi sembra utile indicare un metodo col quale ogni gruppo può costruire il suo momento di preghiera durante la route. Per me la route «classica» è quella in montagna... Però altri potranno portare esperienze diverse e sarà bello condividere le scoperte.

Qualche consiglio per l’utilizzo di questo libretto. Si può seguire ogni giorno la traccia qui suggerita e quindi utilizzare più volte, con testi biblici diversi, i temi qui contenuti: infatti ogni giorno occorre partire, mangiare, dormire, s’incontrano persone, e così via. L’ordine in cui i temi sono proposti non è casuale: durante i vari momenti della giornata ci sono dei gesti che si ripetono e il loro significato si percepisce sempre di più ogni giorno che passa. Un singolo tema si assimila poco alla volta, scavando e approfondendo. Ripetere è utile! Si può anche seguire un solo tema durante tutta una giornata, utilizzando tutte le letture suggerite e riflettendo sui vari aspetti: ad esempio il giorno della partenza, sforzarsi di scoprire cosa significa partire, e inventare dei gesti, dei canti, dei simboli che celebrino questo momento della route in tutta la sua valenza. Idem dicasi per il mangiare, il camminare, o il bere. Questo secondo modo richiede una preparazione accurata prima della route, per non arenarsi alla prima difficoltà.

È bene ricordare che ogni momento di preghiera va collocato al suo tempo: al mattino, quando si è già fatta colazione, lo zaino è pronto e le tende sono smontate; alla sera, a conclusione della giornata, quando si cerca di ripercorrere spiritualmente il cammino compiuto (ma senza aspettare di essere sfiniti dalla stanchezza...). Si potrebbe procedere così: l’animatore (che può essere uno dei capi, l’assistente oppure a turno qualcuno del gruppo) introduce il tema e crea un clima adatto; poi si legge il brano biblico scelto. Dopo un breve silenzio, l’animatore fa un rapido commento e invita le persone del gruppo a intervenire, in modo da realizzare uno scambio fraterno sulla Parola di Dio applicata alla vita.
Si conclude quindi con la preghiera comune.
Infine una parola sui canti. Ne ho indicati alcuni, come esemplificazione. Certo è che non possono mancare: ma qui ogni gruppo ha la sua storia, le sue preferenze e possibilità. Niente come un canto ben fatto chiude o apre un momento di preghiera: chi canta, ama. Vi auguro di camminare e di cantare.
Luigi Dal Lago

 

INTRODUZIONE

Nel linguaggio scout la route significa strada, intesa nel senso di campo mobile, cioè di un cammino che si percorre a piedi (ma anche in canoa o in bicicletta), per più giorni consecutivi, con un tema e una finalità educativa da raggiungere, che sono più importanti della meta geografica prefissa.
La route non è un trekking e neppure un’impresa sportiva, né tanto meno un raid. Ma non è neppure una passeggiata con l’appoggio logistico dei genitori. È una sfida a se stessi, è la ricerca di una meta che rivela la sua bellezza poco a poco, passo dopo passo; è la gioia di scoprire insieme il senso della vita.
La route è ad-ventura: si va verso il futuro con speranza, perché ognuno è chiamato a essere viandante (homo viator), in cammino verso la città futura. In questo senso la route è simbolo e parabola della vita. È un’azione simbolica, cioé ci fa gustare in anticipo tutta la ricchezza della realtà sognata, che è la vita stessa nella sua pienezza. Tutti vogliamo vivere in pienezza e in libertà: corpo e spirito, mani e piedi, intelligenza e cuore. Desideriamo una vita in comunione-comunità con gli altri,non ci piace stare soli. Vogliamo una vita che si protende oltre, che non si accontenta delle cose materiali, ma fa di esse una scala per arrivare a Dio.

La route è un mezzo per far sì che la vita - la mia e quella degli altri – abbia pieno valore e senso completo. La route disegna il sogno di una umanità che sia comunità di fratelli e sorelle in cammino, di persone amiche che si stringono, per far posto all’altro e vogliono camminare insieme. Se c’è un’altra esperienza cristiana vicina a quella della route come l’intende lo scautismo dei credenti, è proprio il pellegrinaggio. Nella fede cristiana il senso della vita è colto precisamente nell’essere-in-cammino (in statu viatoris), nell’essere pellegrini verso il cielo. E il pellegrinaggio, come la route, diventa il mezzo concreto per approfondire e vivere questo senso. La route è fatta di alcuni gesti, di momenti e di azioni che bisogna imparare a vivere nel modo più profondo pos-sibile. Altrimenti l’esperienza della route potrebbe essere un estraniarsi alienante dal mondo reale, un rinchiudersi in se stessi come élite di anziani, oppure diventare cosa banale, uno spreco di fatica e di tempo. Nessuno di noi lo vuole.
Per questo troverete qui di seguito delle parole-chiave: corrispondono a momenti precisi della route. Per ogni parola vengono suggeriti alcuni testi e preghiere che possono aiutare la vostra riflessione personale e quella del gruppo.
Non resta che augurarvi: Buona strada!