LA SCUOLA E LA PACE

di ALDO CAPITINI    da: EDUCAZIONE APERTA 1967

Posto che la democrazia è accettazione e comprensione delle differenze, come apertura tra diversi, il dovere è di calare nella scuola lo spirito del dialogo e dell'apertura reciproca, concretando così la scuola di tutti: è evidente che una scuola ideologicamente uniforme e chiusa, può molto più facilmente portare alla ostilità e alla guerra, perché educa a considerare le diversità come innaturali, disturbanti, diaboliche, controproducenti, mostruose, da eliminare in nome dell'ideologia appresa.
Mi pare che sia chiaro a quasi tutti che il rapporto tra la pace e la scuola non si stabilisce imponendo e sostituendo semplicemente contenuti pacifici a contenuti nazionalistici e guerreschi, ma in modo molto più complesso che articolerei in questi punti.

PRIMO. Un procedimento, di minore importanza perché negativo, ma tuttavia usabile, è di guarire testi e programmi da ciò che vi sia ancora di nazionalistico, di imperialistico anche, di mistica guerriera, che nel periodo fascista portò il patriottismo scolastico ai gravissimi eccessi. Anche se non sono necessari divieti e un Indice, l'attenzione precisa e la segnalazione di tali postumi è doverosa, e purtroppo non è fatta sufficientemente né in sede ministeriale e burocratica né tra noi insegnanti.

SECONDO. Un procedimento positivo è la incessante penetrazione di contenuti diversi, come si fa e come ancor più e meglio si auspica. Un libro sull'educazione attuale in India faceva notare che la storia vi si insegna, dando rilievo certamente ai progressi otteuti con la lotta e con la spinta umana ai contrasti, ma anche affiancando un altro sentimento profondo nell'uomo, un'altra tendenza originaria, quella alla cooperazione, a cercare altri per vivere insieme, senza di cui la storia umana non sarebbe giunta al punto attuale. Non c'è bisogno, quindi, di falsare il racconto, ma di portare un'altra prospettiva nei contenuti scolastici, presentando gli sforzi cooperanti, gli eroi della pace, gli strumenti e le istituzioni foggiate dalla strategia della pace. Per arrivare a questo, per suscitare un diverso interesse nella storia, cioé ai progressi dei valori etici, culturali, sociali, economici, bisogna che sia portato molto di più il presente nella scuola, in modo che sorga l'interesse a conoscere i precedenti e il travaglio teorico nel campo delle conquiste etiche, giuridiche, sociali, culturali, e non si vedano i paesaggi del passato incisi seriamente soltanto nelle battaglie e dalle lotte tra i dinasti.

TERZO. Veniamo così ad un gruppo di provvedimenti, ad una vera e propria riforma dei metodi di lavoro. Modificare la periodizzazione dell'insegnamento di tutte le materie che hanno uno sviluppo storico, in modo da lasciare nell'ultimo anno il periodo dal 1870 a oggi, cioé il presente, nella storia, nella filosofia, nella letteratura italiana, nella storia dell'arte e della musica. Organizzare la scuola come comunità, con alcune forme democratiche, e dividere la classe in gruppi per le ricerche, per abituare alla collaborazione, alla discussione, alla libera critica da applicare alle ricerche stesse, per rimuovere le impostazioni tendenziose e retoriche [...] Trasformare il modo di insegnare alcune "materie", compresa la religione, in conversazioni tra insegnante ed alunni. Rinnovare tutto l'insegnamento dell'educazione civica, perché non sia la presentazione di una serie di obbedienze, ma l'addestramento all'attenzione e alla critica verso le norme esistenti, e sia arricchito da visite ad istituzioni pubbliche, sindacati, giornali ecc. e da discussioni con rappresentanti di enti ed uffici.

QUARTO. L'educazione al riferimento nazionale è ormai connessa indissolubilmente con il rapporto internazionale, che deve essere presente non solo nei contenuti, nell'importanza delle lingue straniere, nella precisa conoscenza delle istituzioni internazionali, da quelle religiose, socialiste, politiche, economiche, giuridiche a quelle culturali; ma anche in un complesso di iniziative, in alcuni paesi sviluppatissime come viaggi e scambi di studenti, corrispondenza tra studenti e scuole lontane, ricerche e discussioni incentrate sulla Carta delle Nazioni Unite e la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, e la partecipazione al Servizio Civile Internazionale.

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