DOSSIER VERIFICA

in "la traccia"  rivista regionale Piemonte - 1995

Come insegna B.-P. e non solo ("Learning by doing it"), si apprende dall'esperienza nei suoi risvolti positivi e negativi. La verifica del nostro agire e/o dei nostri comportamenti può e deve caratterizzarsi allora come uno strumento importante nella propria crescita personale di capo adulto, nella progressione personale dei nostri ragazzi, nelle dinamiche di gruppo all'interno delle nostre comunità (unità, Co.Ca., Zona, ecc.).

Verificare permette di attuare un cammino continuo di ricerca e di analisi, diventando cosi parte di un processo di crescita nella consapevolezza e nella conoscenza. Verificare significa determinare il valore delle cose che stiamo facendo a tutti i livelli, dal branco alla Co.Ca., soppesando i vari fattori, considerando le cause del risultato e gli eventuali cambiamenti da apportare nel futuro.

In una verifica, infatti, si prende in esame se l'obiettivo è stato raggiunto, il modo in cui è stato raggiunto, quali vantaggi ha arrecato e a quale prezzo. Le informazioni che se ne ricavano, insieme al frutto di altre verifiche, possono costituirsi come una base di cambiamento degli obbiettivi o delle strategie. È forza positiva perché rappresenta il superamento delle difficoltà, rafforza il senso di fiducia in sé e negli altri, celebra il raggiungimento degli obiettivi (per questo è importante prevedere un momento di festa alla fine di un'attività conclusa e verificata). La verifica è dunque punto fondamentale all'interno dei percorsi di animazione dei gruppi, ad esempio nelle tecniche training nonviolente utilizzate nei percorsi di educazione alla pace, nell'osservazione delle dinamiche nei gruppi, nella risoluzione nonviolenta dei conflitti, ma lo è soprattutto all'interno del nostro progettare e fare educazione a tutti i livelli.

Per poter valutare, è particolarmente importante comprendere le basi teoriche e i modelli di azione, quali la verifica e relative tecniche di animazione, per poter lavorare in un gruppo in maniera coesa, ricercando insieme gli obiettivi e i modi adeguati di lavoro all'interno di un processo più ampio di accettazione, di assunzione di responsabilità e ruoli positivi, di azione socio-politica e dell'instaurarsi di una cultura di pace.

La verifica può essere inoltre utile nel creare un senso di comunità: può essere occasione di espressione per ognuno, con i propri linguaggi, offrire possibilità di dialogo, stimolo alla discussione, all'ascolto, al comprendere a all'essere compresi. La valutazione positiva e l'apprezzamento reciproco stimolano il senso comunitario.

Infine la verifica comporta un esercizio e una pratica continua di microanalisi che consentono di formulare generalizzazioni ai fini di una comprensione di eventi di più vaste dimensioni o dell'elaborazione di una teoria.

Nell'attuare una propria progressione di crescita, il ragazzo deve autoeducarsi definendo gli obiettivi a cui puntare, come realizzarli, in quale tempo, ecc. Una verifica deve conseguentemente nascere spontanea e consapevole, e realizzarsi tramite diversi strumenti metodologici (rapporto capo/ragazzo, verifica comunitaria, ecc.). Qui assume ruo-lo fondamentale la presenza del capo adulto che sottolinei l'unitarietà del processo di crescita e il realizzarsi dell'obiettivo "partenza".

QUANDO VERIFICARE

È: importante verificare alla fine di un' attività ma non solo a volte serve fermarsi prima .. [...]

Si possono individuare le seguenti tipologie di verifica che vanno a collocarsi in diversi momenti e soprattutto vanno adattati all'oggetto della verifica e all'età dei ragazzi (in età L/C, per esempio, si possono usare tecniche di verifica "a caldo" maggiormente giocate e più immediate, che portino ad esprimere l'immaginario del bambino non per forza tramite l'espressione verbale, ma piuttosto attraverso altri mezzi di comunicazione, quali il disegno, l'espressione corporea, ecc.). Queste modalità di verifica permettono inoltre di dare priorità alla persona e al suo vissuto in un contesto in cui l'esperienza non diventa fine a se stessa, ma rimane strumento di un processo di crescita.

LE VERIFICHE VELOCI   Sono momenti di verifica che servono a far percepire quello che sta succedendo e come è recepito da chi partecipa al lavoro. Sono immediate e legate maggiormente a fattori emotivi, ma sono in grado di determinare subito se l'attività sta avendo successo. Se l'attività ha un tempo più lungo di realizzazione, è bene prevedere alcuni momenti in cui ci si possa esprimere cosicché chi non si sente coinvolto possa manifestare il proprio malcontento.

LE VERIFICHE INTERMEDIE   Possono essere utilizzate se l'attività è lunga (capitolo, impresa) o se si ha nettamente la sensazione che qualcosa non stia funzionando (ad esempio a seguito di una verifica veloce). Questo momento deve essere maggiormente strutturato in quanto può e deve, se si verificano le condizioni, portare la comunità, gli animatori, ecc. a correggere le modalità di lavoro, le strategie/mete, o, addirittura, a ridefinire gli obbiettivi.

LE VERIFICHE CONCLUSIVE   Si possono prevedere due momenti con finalità diverse:

COME VERIFICARE

Rivolgersi con un casuale e poco impegnativo "...allora, come è andata?" può estraniare coloro che per carattere sono poco portarti ad esporsi, o coloro che hanno un'impressione negativa. Le varie tecniche di animazione, qui ne vengono riportati alcuni esempi, hanno innanzitutto l'obiettivo di coinvolgere tutti. Solitamente siamo abituati a criticare negativamente i risultati e facciamo fatica ad evidenziare i risultati migliori.

È necessario sottolineare comunque gli aspetti positivi anche se è andato male qualcosa, o si è insoddisfatti. Bisogna cercare di porre l'accento su ciò che vi è stato di positivo e assicurarsi che le persone se ne vadano sentendo di aver appreso almeno qualcosa; se la verifica è positiva, bisogna incoraggiarli ad applicare i loro punti di vista nella vita quotidiana. La maggior parte delle persone verifica inconsciamente: le tecniche possono aiutare a esercitarsi a esplicitare e confrontare le diverse esperienze e valutazioni per trame suggerimenti per eventuali miglioramenti. La verifica è una tecnica di animazione che dunque si impara e per questo è importante esercitarsi. È anche soprattutto un gioco (caratteristica fondamentale dei training nonviolenti di educazione alla pace), con il maggior coinvolgimento che questo comporta. Le tecniche inoltre abilitano a fare esperienza e producono informazioni utili per un uso nel futuro.

L'obiettivo è coinvolgere tutti e perciò le tecniche di valutazione vanno adattate secondo il momento (verifica intermedia, finale "a caldo", finale "a freddo") e secondo l'età delle persone coinvolte. È importante separare la verifica dal suo oggetto con un intervallo di tempo o cambio di tono (soprattutto se si sono riscontrati momenti di tensione), così come chi verifica sia diverso da chi animi, per permettere di intervenire senza paura di offendere chi ha condotto il gioco, l'attività, la riunione, ecc.

La valutazione di un lavoro complessivo può essere suddivisa in due momenti: il contenuto (cosa si è fatto) ed il processo (come si è lavorato), oppure in più ambiti: l'organizzazione, la conduzione, le tecniche, il programma e il clima. Le informazioni che nascono dalle verifiche devono essere raccolte e diventare il punto di riferimento del futuro. Alcuni giochi di valutazione accentuano gli aspetti positivi e l'apprezzamento reciproco, sottolineando il senso comunitario che si è venuto a creare.

IL SUSSURRO CINESE

Obiettivo: verifica positiva, contatto, comunicazione, rilassamento.
Svolgimento: I partecipanti si muovono liberi in una sala o all'aperto. Quando uno del gruppo vuole comunicare qualcosa a qualcun'altro deve passare il messaggio attraverso una terza persona. Per esempio: "Dì a Pietro che lo ringrazio per il suo aiuto". Si continua finché non ci sono più messaggi da trasmettere.

IL CERCHIO MERAVIGLIOSO

Obiettivo: valutazione, apprezzamento reciproco.
Svolgimento: I giocatori si dispongono in un cerchio stretto, mettendo le braccia intorno alla vita dei vicini. Il cerchio comincia a muoversi a piccoli passi verso destra e quando qualcuno dice "alt" si ferma. Questa persona allora fa una sua valutazione personale di cosa le è piaciuto durante la sessione. Quando ha finito dice "avanti" e il cerchio ricomincia a girare, ma nella direzione opposta. Si muove finché un altro dice "alt". Sono ammesse solo valutazioni personali e nessun commento su quelle degli altri.
Osservazione: Questo gioco si presta bene come chiusura di incontri di tipo intellettuale o ricreativo perché favorisce lo scambio e l'apprezzamento reciproco. Il movimento con il contatto fisico e l'espressione verbale, facilitano l'attenzione reciproca.

LA RETE

Obiettivo: verifica.
Materiale: un gomitolo di lana o cotone o spago.
Svolgimento: Il gruppo sta seduto in cerchio, l'animatore tiene un gomitolo di lana in mano e dice: "Mi è piaciuto in questo gruppo che...", dando così la sua valutazione sul' ' lavoro del gruppo, e lancia il gomitolo a una persona di fronte a lui, tenendo il capo del filo in mano. Quello che ha ricevuto il gomitolo da la sua valutazione e lo lancia a qualcun'altro tenendo a sua volta il filo.Alla fine si è creata una rete di fili e dopo un breve silenzio l'ultimo riavvolge il filo passando così da ciascuno, dove, se avanza tempo, ognuno potrà ancora aggiungere qualcosa che gli è venuto in mente. È importante non fare commenti sulle valutazioni degli altri. Osservazione: questo gioco è particolarmente adatto in situazioni di gruppo - a scuola o durante le riunioni - dove a parlare sono sempre le stesse persone, poiché dà la possibilità a tutti - anche ai timidi - di esprimersi liberamente, senza che nessuno possa interrompere o fare commenti sul suo discorso. Inoltre, la creazione della rete dà l'immagine e del senso comunitario, alla fine di un lavoro di gruppo.

VERIFICA ORALE
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare dei suggerimenti creativi. Materiali: Cartelloni da appendere + pennarelli.
Svolgimento: Discutere, sia in piccoli gruppi che tutti insieme, valutando l'accaduto e la propria reazione. Può essere d'aiuto verificare il contenuto (che cosa è avvenuto) separatamente dal processo (come è avvenuto). Per facilitare la discussione nei gruppi, si possono formulare alcune domande. I risultati verranno riportati su un cartellone.

VERIFICA SCRITTA
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare dei suggerimenti creativi.
Materiali: una penna e un foglio a testa.
Svolgimento: Ogni partecipante scrive ciò che desidera sia valutato. Per chiarire le riflessioni e per esprimere le proprie opinioni nel modo più vantaggioso può essere utile dare precisi temi di verifica. I fogli possono essere anonimi e, se rimante tempo, li si può leggere ad alta voce a tutto il gruppo e commentarli. La verifica può svolgersi sotto forma di questionario; questo accorgimento si rivela pratico per la verifica di fatti accaduto a distanza di alcune settimane.

VERIFICA ATTRAVERSO BRAINSTORM
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare dei suggerimenti creativi.
Materiali: Cartelloni da appendere + pennarelli.
Svolgimento: In gruppi non superiori alle 15 persone, si elencano impressioni positive e negative e suggerimenti costruttivi attraverso un brainstorm. È bene affrontare le voci secondo quest'ordine, suddividendole ulteriormente in processo e contenuto. Alcuni titoli di verifica possono essere "Che cosa abbiamo imparato" e "Come utilizzare in futuro ciò che si è appreso".

VERIFICA UTOPICA
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare dei suggerimenti creativi, abilitarsi a pensare in modo positivo e concreto.
Materiali: Carta e penna per tutti.
Svolgimento: Individualmente o in piccoli gruppi, si ipotizza un progetto in riferimento ad un fatto analogo nel futuro, ma "sognato" in positivo, in modo utopico.

PAGELLA DI VERIFICA
Obiettivo: Fornire un feedback sulle tecniche e sugli incontri; abituarsi alla verifica per apprendere dall'esperienza; imparare ad esprimere le proprie impressioni e a dare dei suggerimenti creativi.
Materiali: Carta e penna per tutti.
Svolgimento: Stendere un elenco di ciò che si è fatto durante un'attività e chiedere che ciascuno classifichi ogni voce in una graduatoria da - 2 a + 2, sia dal punto di vista dell'efficienza sia della gratificazione. questo potrebbe essere fatto individualmente o utilizzando un cartellone, e invitando ciascuno a scrivere il proprio voto in una colonna, in mo che i totali di ciascuna sezione diano una specie di valutazione complessiva.

LE RANE NELLO STAGNO   permette, attraverso lo schierarsi a livello fisico, di esprimere il proprio accordo o dissenso senza doversi per forza esprimere verbalmente.
Svolgimento: In piedi, in cerchio. Chi ha qualcosa da dire (modalità, contenuto, sensazioni, ecc.) fa un balzo "ranoso" all'interno del cerchio-stagno. Dopo ogni intervento, ognuno è tenuto ad esprimere se concorda con la dichiarazione, tramite il proprio salto all'interno dello stagno (più si avvicina al centro, più è d'accordo; più rimane al limitare, più dissente).

LE TRE SEDIE   Permette di dare un senso prospettico alla propria valutazione, evidenziando i miglioramenti da apportare. Può essere anche utilizzato come tecnica d'inizio per una verifica a freddo.
Svolgimento: si dispongono tre sedie all'interno di un cerchio. Le sedie rappresentano 1) "mi è piaciuto", 2) "non mi è piaciuto", 3) "cambierei". A turno, sedendosi su ciascuna sedia, ognuno esprimerà la propria valutazione.

SCHIERAMENTI 1
Svolgimento: simile a "Le tre sedie", si immagina un triangolo su cui ci si schiererà dopo un intervento. Ci si potrà porre o ai vertici (assolutamente d'accordo, in disaccordo, non so), o lungo le linee immaginarie dei lati (posizione parziale).

Esempi di giochi per una verifica "a freddo":

SCHIERAMENTI 2    Permette di schierarsi fisicamente a secondo delle considerazioni espresse, lasciando la possibilità di modificare la propria posizione in seguito agli interventi / dichiarazioni che seguono.
Svolgimento: ci si dispone in fila uno dietro l'altro lungo una linea retta immaginaria. Si concorda che a destra della linea immaginaria si collocherà chi è d'accordo, a sinistra chi non lo è (o viceversa).A turno, si fa una dichiarazione. Ci si colloca allora all'estrema destra se si è completamente d'accordo, un po' a destra se si è parzialmente d'accordo, e così via. Se il dichiarante modifica o chiarisce il proprio intervento, c'è lo spazio per variare anche lo schieramento dei partecipanti. Chi cambia schieramento, può dichiarare i motivi dello suo spostamento.

FISHBOWL
Svolgimento: Ognuno scrive una considerazione personale su quello che si sta verificando su di un biglietto che verrà collocato all'interno di un vaso (cappello, scatola, ecc.). Quando tutti avranno terminato, il vaso verrà fatto girare ed ognuno pescherà un biglietto (non il suo). A turno, si leggerà il biglietto estratto ad alta voce e chi legge esprimerà i motivi dell'assenso o dissenso al contenuto del biglietto appena letto.

LA VERIFICA NEL CAPPELLO
Svolgimento: si distribuiscono ai partecipanti 4 biglietti di 4 colori diversi. Ad ogni colore potrà corrispondere, per esempio un dubbio, una certezza, un bisogno, una valutazione sulla conduzione (i quattro ambiti possono ovviamente variare a secondo delle necessità). Su ogni biglietto, i partecipanti scriveranno la propria verifica. Tutti i biglietti raccolti dovranno essere messi e mescolati all'interno di un cappello. Ognuno pescherà poi 4 biglietti, uno per ogni colore (non i suoi ovviamente). Chi inizia leggerà un biglietto a scelta che verrà collocato su di un cartellone. Chi degli altri pensa di avere un biglietto (non importa l'ambito) che si colloca vicino per contenuto o tema a quello appena letto, lo leggerà e lo attaccherà vicino sul cartellone (al contrario, chi non è d'accordo, o affronta un argomento diverso, collocherà il biglietto lontano dal nucleo di biglietti appena attaccati). Così via, fino alla conclusione e lettura di tutti i biglietti.

La verifica deve essere preparata, mai improvvisata. Si deve creare un clima d'ascolto in cui tutti possano parlare, in cui vi sia correzione fraterna e la tensione ad affrontare e risolvere i conflitti in modo nonviolento: piuttosto che i problemi rimangano latenti, è sempre meglio che a questi venga dato sfogo per poterli conoscere ed affrontare meglio

M.JELFS "Tecniche di animazione" ElleDiCi

S. LOOS "99 Giochi cooperativi" Edizioni Gruppo Abele

R. MUCCHIELLI "Come condurre le riunioni. Teoria e pratica" ElleDiCi, 1993

J.d. NOVAK - D.B. GOWIN "Imparando ad Imparare" SEI, Torino, 1989

D.NOVARA - L. RONDA "Scegliere la pace: Educazione ai Rapporti", Edizioni Gruppo Abele

PATTUGLIA CIP "Educazione alla Pace. Sussidio Metodologico per capi" I Quaderni della Traccia, 1992

PATTUGLIA R/S Laboratorio sulla Cogestione 'La cogestione. Sperimentare la comunità. Sussidio per un laboratorio sulla gestione consapevole' ciclostilato in proprio, 1995