Metodo R/S al 1999

estratti dal Regolamento Metodologico Agesci gli articoli specifici R/S
si rimanda al sito www.agesci.org per il documento completo
Art. 1
La branca Rover/Scolte si rivolge ai giovani e alle giovani compresi tra i 16 ed i 20/21 anni e si propone di favorire la crescita di ciascuno nell’impegno dell’autoeducazione, nella disponibilità al servizio del prossimo, nello sforzo di maturare delle scelte per la vita. I giovani e le giovani si uniscono in Comunità rover/scolte, formate da un primo momento chiamato noviziato e da un secondo chiamato clan se maschile, fuoco se femminile, clan/fuoco se misto.

 

Art. 2    ITINERARIO DI FEDE
Obiettivo di tutto l’itinerario è la progressiva apertura alla vocazione dell’uomo creato "ad immagine e somiglianza di Dio" e inserito in un intreccio di molteplici relazioni che lo chiamano a lodare Dio, amare il prossimo, vivere nel mondo e averne cura, occuparsi di sé con autoresponsabilità. La Comunità R/S propone un cammino di crescita dove il messaggio di Gesù, Dio e uomo, è annunciato (evangelizzazione), conosciuto e approfondito (catechesi), celebrato (liturgia) e vissuto (testimonianza) alla luce dell’insegnamento della Chiesa. È l’incontro con la Parola di Dio che permette di dare solidità alle scelte e di rinnovare le ragioni della speranza e dell’impegno. La presenza di giovani che hanno già maturato una scelta di fede, accanto a quella possibile di altri ancora in difficoltà, impegna la Comunità R/S ad una ricerca comune attraverso itinerari anche specifici. Poiché è nella Chiesa che la fede viene vissuta, la Comunità partecipa alla vita della propria Chiesa locale..

 

Art. 5     EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
La Comunità R/S è momento prezioso di esperienza politica e di democrazia anche attraverso l’esperienza concreta del Servizio. La Comunità vive la scelta della solidarietà per la costituzione di una nuova cittadinanza aiutando i giovani e le giovani a divenire protagonisti attivi della vita civile e sociale del nostro Paese e della vita della nostra associazione ad essere cittadini de mondo. Per questo ogni rover e scolta è chiamato: alla conoscenza attenta della vita e della gente sul territorio; al confronto e al dialogo costruttivo con gli altri senza pregiudizi, imparando a gestire i conflitti in modo positivo; a saper prendere decisioni in modo democratico all’interno della Comunità, nel rispetto dei singoli partecipanti, in vista di una progressiva capacità di cogestire la vita della Comunità insieme ai capi; ad essere capaci di progettare interventi che rispondano a reali esigenze del territorio; a saper stabilire relazioni e rapporti negli ambienti di lavoro, della scuola, nelle istituzioni locali e nelle associazioni che creino e facciano maturare la cultura della solidarietà; a stabilire un rapporto equilibrato e sobrio con le cose, sviluppando la consapevolezza della necessità di un utilizzo equo e giusto della ripartizione dei beni per il raggiungimento del benessere e della pace nel m o n d o ; alla legalità, quale mezzo per far crescere la coscienza civile e la lotta agli atteggiamenti di tipo mafioso; alla responsabilità, favorendo occasioni di inserimento e di esperienze che richiedano una presenza e la partecipazione via via più p e r s o n a l e ; alla condivisione e a vivere il proprio impegno di Servizio specialmente con i più piccoli e i più deboli in quelle realtà dove esistono situazioni di emarginazione e sfruttamento.

 

Art. 6     EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA’ E ALLA PACE
La Comunità R/S sa di essere chiamata alla costruzione della pace. Per questo valorizza il sentimento di fraternità e la dimensione soprannazionale propri dello scautismo, proponendo esperienze con gruppi scout di altri Paesi e la partecipazione ad attività internazionali, nonché esperienze di solidarietà internazionale. Educa all’accettazione e valorizzazione delle diversità culturali, sociali, politiche, religiose dei popoli per meglio capire la vita e i valori del proprio e degli altri Paesi. Educa alla non-violenza, convinta che questo è il migliore tipo di azione per arrivare alla eliminazione delle ingiustizie che sono causa di conflitto. Per questo sviluppa con particolare impegno i contenuti e gli strumenti del metodo scout ed è aperta alla collaborazione con persone e gruppi non violenti.

 

Art. 7     STRADA, COMUNITÀ, SERVIZIO
Strada, Comunità e Servizio costituiscono i tre elementi complementari ed indissociabili del metodo R/S da cui derivano le concrete attività della branca. Sono l’espressione della visione globale dell’uomo che è:

 

Art. 8     STRADA
Il roverismo e scoltismo si ispira prevalentemente al valore della strada, per questo la Comunità R/S vive i suoi momenti più intensi in cammino. Infatti:

 

Art. 9.     PROMESSA
La Promessa pronunciata in età R/S manifesta l’adesione allo scautismo e conclude la fase della conoscenza. Promettere, o rinnovare la Promessa, è aderire ad uno stile di vita, scelto consapevolmente, che si esprime nel rispetto della Legge e nello spirito del motto. In questo momento "forte" il rover e la scolta e la Comunità tutta sono stimolati alla riscoperta adulta e matura dei valori della Legge. Il saluto richiama alla scolta e al rover i tre punti della propria Promessa. Si effettua con la mano destra, il pollice posto sul mignolo come simbolo di aiuto del più grande al più piccolo e tenendo le altre tre dita unite e distese (per il testo della Promessa cfr. art. 8 del Regolamento metodologico branca E/G).

 

Art. 10     LEGGE
Verificarsi rispetto alla Legge in età R/S è ripercorrere il proprio cammino scout rileggendone l’unitarietà. Sperimentando gli orientamenti proposti dalla Legge, il rover e la scolta scoprono che questi possono diventare per loro gli orientamenti fondamentali sui quali costruire la propria strada verso la felicità, in cui il cammino del singolo è proteso al bene comune. (Per il testo della Legge cfr. art. 9 del Regolamento branca E/G).

 

Art. 11.     MOTTO
"Servire" è il motto della Comunità R/S ed esprime la convinzione che il vero modo di raggiungere la felicità è procurarla agli altri seguendo l’insegnamento di Gesù Cristo.

 

Art. 12     SERVIZIO
L’educazione al Servizio deve essere graduale ed implicare per ogni rover e scolta un impegno gratuito e continuativo, a cui si è chiamati da altri, in cui si impara a donare con competenza, avendo saputo accogliere i bisogni di chi sta intorno. Pur essendo svolto per gli altri e contribuendo quindi al cambiamento della realtà, il Servizio del rover e della scolta è innanzitutto mezzo di autoformazione e richiede verifiche ed attenzioni specifiche.
Il Servizio si svolge in diversi ambiti, associativi ed extrassociativi, anche se al di fuori del campo dell’educazione, ma privilegiando strutture ed ambienti dove sia possibile un rapporto con le persone ed una continuità compatibile con l’appartenenza alla Comunità. Il Servizio è preceduto da un’analisi, si realizza attraverso la collaborazione con gli operatori nel territorio e con le istituzioni, è seguito da una verifica.
In tal modo è occasione preziosa per l’educazione alla politica e la formazione di una solida dimensione civica, aiutando il rover e la scolta a maturare la consapevolezza che il più grande bene personale è il bene di tutti e che il cambiamento avviene mediante l’impegno personale.
Il rover e la scolta si preparano al Servizio partecipando anche alle occasioni di qualificazione e confronto offerte dall’associazione o da altri Enti in vista di una sempre maggiore competenza, di una testimonianza concreta e di una possibile prosecuzione della presenza in ambiti di volontariato dopo la Partenza. È opportuno che le scolte e i rover facciano esperienza di diversi tipi di Servizio che offrano loro occasioni di arricchimento e di formazione nell’ambito del proprio cammino di progressione personale.
Tutte le alternative di Servizio proposte ai rover e alle scolte hanno pari dignità ed offrono analoghe possibilità di crescita personale, di verifica, di formazione tecnica e motivazionale. In questo processo la Comunità R/S deve essere investita in modo esplicito dei criteri attraverso i quali la Comunità capi ha individuato le priorità nei servizi così da consolidare, nel metodo prima ancora che nell’esperienza, la dimensione politica del Servizio. La Comunità capi si fa garante, verso l’ambiente esterno e verso il gruppo scout, della qualità e continuità del Servizio svolto dalla Comunità R/S.
In questo processo la Comunità capi, a cui compete l’individuazione delle priorità educative e dei bisogni del territorio, investe la Comunità R/S in modo esplicito nella definizione delle modalità e degli ambiti specifici di intervento, così da consolidare la dimensione educativa e politica del servizio.

 

Art. 13     COMUNITÀ
La Comunità aiuta ogni rover e scolta a scoprire e maturare la propria vocazione personale, a conoscere la realtà che li circonda e ad agire in essa; in quanto esperienza di gruppo, rappresenta un luogo privilegiato per rispondere a bisogni individuali. Bisogni che sono di appartenenza, di sicurezza, di stabilità, di autorealizzazione di sé, di protezione, di dominio, di controllo, di amore, di riduzione di tensioni individuali e sociali, di autentica comunicazione. Perché questo avvenga è necessario che la Comunità dedichi del tempo alla propria crescita in modo che si crei un clima semplice, fraterno e di accoglienza, dove anche le situazioni di conflitto siano vissute nel rispetto reciproco delle persone. In un clima che tende ad essere fraterno e attraverso una metodologia che è attenta a rispettare i tempi di crescita dei singoli, le scolte e i rover si impegnano ad attuare e verificare, con l’aiuto degli altri, un cammino di crescita che, pur essendo personale, cerca di essere adeguato al passo di tutta la Comunità, attento in particolare a chi fa più fatica. La Comunità è un luogo dove tutti possono esprimersi, sperimentare concretamente la formazione, l’assunzione e la verifica di decisioni che riguardano tutti e di cui tutti i membri sono responsabili. Nella Comunità ognuno sa di poter contare sugli altri in qualsiasi momento; in essa si vive in dimensione di ricerca, di disponibilità al cambiamento, nella volontà di impegnarsi.
Il cammino della Comunità porterà la scolta e il rover a prendere gradualmente coscienza di essere chiamati a far parte di una comunità più vasta: il richiamo alla fratellanza scout li condurrà a sentire di essere cellule viventi dell’intera associazione, a condividerne il cammino portando ad essa il contributo delle proprie idee ed esperienze e ciò anche attraverso la partecipazione agli eventi e ai momenti di verifica e confronto che essa organizza per loro.
Le scelte della Comunità dovranno essere costantemente verificate con quelle di fondo dell’associazione, in particolare per quanto riguarda l’attenzione alla persona, la valorizzazione della fiducia e del dialogo, il rifiuto esplicito della violenza. È durante l’incontro di questa Comunità che si attua l’esperienza ecclesiale dell’annuncio, della catechesi e della liturgia; la preparazione dei programmi e la verifica della loro realizzazione; la comunione di esperienze e problemi; l’ascolto e la correzione fraterna; l’approfondimento nel Capitolo di temi particolarmente importanti; la Strada e tutte le altre attività suggerite dal metodo della branca. La Comunità è poi sempre attenta anzi ad aprire la scolta ed il rover verso gli altri ambienti in cui vivono: la famiglia, la scuola, gli amici, la parrocchia, l’ambiente di lavoro, il quartiere, il paese, il mondo intero.

 

Art. 14     STRUTTURA DELLA COMUNITÀ R/S
All’interno della stessa Comunità R/S si distinguono due momenti formativi: il primo comprende le scolte e i rover che hanno scelto di vivere nel clan (o nel fuoco, se composto da sole scolte) la proposta del roverismo-scoltismo; il secondo comprende i n o v i z i e/o le novizie che, nel noviziato, sperimentano la proposta stessa.
La Comunità per garantire dinamiche favorenti il confronto e l’arricchimento del gruppo, ma nel rispetto dell’espressione dei singoli e della loro progressione personale, è costituita da un numero adeguato di partecipanti. Pertanto la Comunità, sia di ridotta entità che numerosa (sopra i 25 membri) non può garantire la crescita né per se’ né per i singoli.

 

Art. 15     CLAN FUOCO
La vita del clan/fuoco è luogo e tempo di scelta, di fedeltà e di maggiore responsabilità verso di sé e verso la Comunità. Sollecita le persone a sviluppare un progetto personale di progressione, consente di esprimere e sperimentare insieme valori ed ideali che sono alla base della vita comunitaria, sostiene le scolte e i rover nelle loro esperienze di Servizio individuale.
La presenza nel clan/fuoco di giovani di diversa età crea le premesse migliori perché fra essi avvenga uno scambio di esperienze diverse. Per facilitare questo nel clan/fuoco si possono costituire gruppi più piccoli, permanenti o temporanei, con persone di età diversa per realizzare specifici progetti previsti dal programma o svolgere determinati servizi all’interno della Comunità.

 

Art. 16     NOVIZIATO
Il noviziato è il primo momento della branca R/S in cui i tre element i del metodo (Strada, Comunità e Servizio) sono vissuti nella dimensione della scoperta e della preparazione; esso dura un anno. Eccezionalmente la Comunità capi può valutare l’opportunità di variarne la durata. Queste soluzioni richiedono un impegno particolare ed un’attenzione maggiore da parte dei capi ai singoli ragazzi e ragazze ed alle loro esigenze specifiche. Strada e Comunità costituiscono momenti forti delle attività e tutto ciò che viene proposto si concretizza in avventure, in incontri con gli altri, in occasioni per conoscere meglio se stessi e scoprire i propri limiti e le proprie potenzialità. La riflessione sulle esperienze fatte e la conoscenza dei reali bisogni degli altri devono inoltre portare il novizio e la novizia a rispondere con la disponibilità ed il Servizio. Nel noviziato, le esperienze di Servizio sono comunitarie o, se individuali, di breve durata, sotto la responsabilità dei capi. Il clan e il noviziato prevedono specifiche attività in comune per garantire unità e continuità di proposta educativa e metodologica e per consentire al clan di proporsi al noviziato come Comunità educante, i cui gesti sono più significativi e credibili di ogni proposta verbale.

 

Art. 17     CARTA DI CLAN
La Carta di clan è un documento della Comunità che rende esplicite le proprie caratteristiche e tradizioni. Il clan o fuoco vi fissa le proprie riflessioni, nonché i valori che il rover e la scolta si impegnano a testimoniare; stabilisce particolari ritmi della propria vita e si arricchisce progressivamente del risultato delle esperienze vissute dalla Comunità. È scritta e periodicamente rinnovata dal clan/fuoco, e viene presentata al noviziato. La carta di clan è strumento per la progressione della persona e della comunità, in quanto essendo un documento della comunità è specchio anche del singolo. È uno dei punti di riferimento per la verifica della propria posizione nei momenti di "Punto del la Strada".

 

Art. 18     PROGRAMMA
Nel clan/fuoco il programma deve tener conto delle indicazioni della Carta di clan, deve avere un respiro pluriennale per utilizzare tutti gli elementi del metodo ed offrire così molteplici occasioni di crescita. Ogni anno il programma viene definito con precisione, modificando se necessario le linee di fondo sulla base delle verifiche fatte. Il programma viene formulato rispettivamente dal clan/fuoco e dal noviziato attraverso una partecipazione sempre più piena dei singoli rover, scolte e novizi/zie.

 

Art. 19     VEGLIA
La veglia è un modo col quale la Comunità incontra altre persone e comunica ad esse le proprie riflessioni ed esperienze. Essa utilizza le più diverse tecniche espressive, non solo per arricchire i concetti da esporre, ma anche perché ogni membro della Comunità possa trovare il modo che più gli è congeniale per comunicare con gli altri.

 

Art. 20     FESTA E CANTO
L’espressione di sé attraverso modalità diverse, come la festa, il canto, la danza, è un mezzo importante della metodologia scout. In questo modo la Comunità R/S sottolinea i suoi momenti più significativi, sviluppa l’armonia attraverso il contributo originale di tutti.

 

Art. 21     GIOCO
Il gioco è un elemento fondamentale per la coesione e la costruzione della Comunità R/S; occorre dargli uno spazio quotidiano, nello scandire i ritmi della comunità . Con le sue caratteristiche di spontaneità, gratuità, educazione al rispetto delle regole, espressione del singolo e della Comunità, alimenta il piacere di stare insieme, migliora la partecipazione dei rover e del le scolte alla vita della comunità, educa all’ottimismo, alla speranza, alla gioia di vivere.

 

Art. 22     VITA ALL’APERTO
Il contatto con la natura educa alla conoscenza dei problemi ambientali, al corretto uso delle risorse energetiche e naturali, alla responsabilità nei confronti della salvaguardia dell’ambiente anche per le generazioni future e all’attenzione ai problemi che la presenza dell’uomo può creare, favorendo scelte corrette nelle attività di vita all’aperto. In branca R/S la vita all’aperto viene principalmente vissuta nella dimensione della strada.

 

Art. 23     ROUTE
È il modo caratteristico di vivere il roverismo-scoltismo. Presuppone più giorni di cammino, il pernottamento in posti diversi e lontani fra loro, un’alimentazione sana e uno zaino essenziale e leggero, un percorso interessante e un tema di fondo che leghi i momenti dei vari giorni. Viene organizzata con cura, accettandone gli imprevisti. Attraverso l’esperienza della route i rover e le scolte assaporano lo spirito della scoperta degli altri e delle cose, il gusto dell’avventura, del contatto con la natura, vivendo le giornate con ritmi nuovi in semplicità ed essenzialità, nella tensione continua del superamento dei propri limiti.
Esistono altre forme di campi (di preghiera, di Servizio, di incontro con comunità, ecc.) che in particolari momenti rispondono meglio alle esigenze della Comunità.
Almeno una volta al mese, inoltre, il clan/fuoco e/o il noviziato vivono l’esperienza dell’uscita.

 

Art. 24     CAPITOLO
Il Capitolo è uno dei processi di conoscenza che permette di arrivare a giudizi di valore sui quali fondare le scelte di vita personali e della Comunità attraverso la metodologia del vedere-giudicare-agire. Si distingue dalla semplice riunione a tema per lo specifico ruolo che deve essere assunto da ognuno nell’approfondire il tema scelto, prima della discussione comune e per l’esigenza di concludersi con un’esplicita valutazione e concreta decisione di impegno personale e comunitario. Il Capitolo prevede anche un momento di comunicazione e testimonianza all’esterno e un’esperienza di Servizio. La Comunità sceglie con attenzione gli argomenti di fondo da trattare sotto forma di Capitolo durante l’anno. Pur essendo attività più tipicamente rivolta al clan, è utile che anche i novizi e le novizie siano coinvolti in alcune parti dei Capitoli di clan.

 

Art. 25     IMPRESA
L’impresa è un’attività pratica limitata nel tempo ma intensa, che è insieme avventura, gioia di stare insieme e gusto della scoperta, nonché acquisizione di competenza. Può essere impresa un servizio, una veglia, una attività natura. È importante che l’impresa valorizzi le competenze acquisite in reparto. È strumento metodologico privilegiato del noviziato.

 

Art. 26     HIKE
L’hike è un momento di avventura vissuto dai rover e dalle scolte che da soli partono per una breve route. Esso è un’occasione per apprezzare il dono di un tempo per riflettere con se stessi e pregare individualmente, dominare le proprie paure, sentire il bisogno e scoprire la gioia dell’incontro con l’altro sulla Strada. Viene vissuto in uno stile di severa essenzialità, nella dimensione di povertà. L’hike è prezioso momento di vita interiore, occasione per riflettere sul proprio "Punto della strada", per offrirne poi il risultato al confronto con i capi o con la Comunità. Particolari esigenze della Comunità, delle persone o delle situazioni possono consigliare che tale esperienza venga effettuata a coppie, conservandone le caratteristiche essenziali.

 

Art. 27     DESERTO
Il deserto è un’esperienza individuale di preghiera ed ascesi, uno spazio di ascolto e meditazione. È un momento che può essere proposto all’interno di altre attività di Comunità, di gruppo o durante l’hike. L’esperienza di deserto è occasione significativa di maturazione spirituale in continuità con il cammino quotidiano di preghiera e di revisione di vita.

 

Art. 28     CHALLENGE
Il challenge è un incontro incentrato soprattutto su attività fisiche e tecniche dove predomina il senso della sfida con se stessi attraverso l’avventura e il gioco. In esso si sperimentano le proprie capacità e i propri limiti, si impara ad affrontare difficoltà impreviste, ad essere pronti, a non scoraggiarsi, condividere la fatica e la gioia e ci si prepara al Servizio. Viene vissuto a coppie.

 

Art. 29     LAVORO MANUALE
Al lavoro manuale viene dedicata parte degli incontri della Comunità, in quanto questa attività profondamente umana offre un modo in più per esprimere se stessi, educa alla semplicità e all’essenzialità, costituisce una forma di risparmio e di autofinanziamento anche per effettuare le proprie attività. La Comunità incoraggia quindi le scolte ed i rover ad apprendere e sviluppare abilità specifiche, partecipando anche ad attività come i campi di lavoro e di specializzazione.

 

Art. 30     MOMENTI E DIMENSIONI DELLA PROGRESSIONE PERSONALE
La branca R/S propone ai giovani un cammino di crescita proporzionato alla maturità dei singoli; questa attenzione deve essere presente in tutte le attività della Comunità R/S. La progressione personale è il perno attorno al quale si costruisce l’itinerario formativo della persona, è il momento di messa a fuoco e di sintesi di tutte le esperienze vissute dentro e fuori lo scautismo. L’esperienza scout non è la vita, ma è esemplare rispet to ad essa; suo scopo è di sfociare, di dissolversi nella vita concreta dell’uomo adulto, fatta di fede matura, di amore, di lavoro e di impegno sociale e politico. Se il modo di procedere appreso nell’esperienza di Comunità R/S è diventato "abito mentale" potrà restare uno strumento utile alla progettazione della vita anche dopo la Partenza. Lungo il cammino di crescita il ragazzo e la ragazza hanno bisogno di essere aiutati a sviluppare tutte le loro capacità fisiche e psichiche intellettuali e spirituali nelle quattro dimensioni fondamentali della vita: La progressione personale del rover e della scolta può essere allora pensata come percorso di progressione orientata in quattro dimensioni relazionali. La modalità di cammino sarà la ricerca in avanti di nuovi punti di equilibrio interne alle singole dimensioni relazionali o intrecciati tra esse.

 

Art. 31     SALITA AL NOVIZIATO DELLA COMUNITÀ R/S
La guida e l’esploratore che lasciano il reparto o il giovane proveniente dall’esterno entrano nella Comunità R/S accettando di sperimentare nel noviziato la proposta del roverismoscoltismo, in una tensione alla disponibilità e al cambiamento. Per il giovane sedicenne proveniente dall’esterno questo primo anno sarà anche il periodo opportuno per mani festare attraverso la "Promessa" la sua adesione allo scautismo.

 

Art. 32     FIRMA DELL’IMPEGNO
Il rover e la scolta nel corso del primo anno di clan/fuoco manifestano la volontà di impegnarsi secondo le indicazioni espresse nella carta di clan, attraverso la firma dell’impegno. Questo avviene apponendo la propria firma alla carta di clan. La firma coincide con l’assunzione di un effettivo impegno di servizio e di condivisione all’interno del clan/fuoco.

 

Art. 33     PARTENZA
Tra i 20 e i 21 anni le scolte e i rover chiedono che i capi e l’assistente ecclesiast ico della comunità riconoscano che per essi è giunto il momento di abbandonare il clan/fuoco ed attuare al di fuori della comunità R/S le proprie scelte di vita, rispondendo in tal modo alla propria vocazione. Termina così l’itinerario educativo proposto dallo scautismo e comincia quello di educazione permanente dell’adulto (assunzione piena della responsabilità). La coerenza con le scelte di vita (quali ad esempio nell’ambito politico, nella fede, nel servizio) e l’acquisizione di un sufficiente livello di autonomia vanno verificate con l’aiuto dei capi e della Comunità R/S sulla base di uno stile di vita, che sia confermato da scelte concrete. Se la scolta e il rover scelgono di giocare la propria vita secondo i valori proposti dallo scautismo, di voler essere uomini e donne che indirizzano la loro volontà e tutte le loro capacità verso quello che hanno compreso come la verità, il bene e il bello, di annunciare e testimoniare il Vangelo, di voler essere membri vivi della Chiesa, di voler attuare un propr io impegno di servizio, allora l’uscita dal clan/fuoco prende il nome di "Partenza".
Coloro che hanno fatto scelte diverse lasciano il clan/fuoco circondati dalla fraternità di tutta l’unità, con le modalità che volta per volta stabilisce la Comunità stessa.
La Partenza, va maturata durante tutto il cammino in branca per aiutare il rover e la scolta a focalizzare le scelte per un futu - ro progetto di vita, riflettendo sul Servizio e sul suo ruolo di cittadino. Durante l’ultimo anno di clan/fuoco il rover e la scolta avranno un rapporto privilegiato col capo e l’assistente ecclesiastico, con un’attenzione alla preghiera personale, alla ricerca di momenti di solitudine (hike, deserto), alla lettura dei testi, alla riflessione, alla partecipazione a momenti di confronto con altri "partenti" e di formazione sociale.
La Partenza della scolta e del rover è un’occasione di riflessione e di verifica per tutta la Comunità.

 

Art. 34     EVENTI DI PROGRESSIONE PERSONALE
Gli "Eventi di progressione personale" sono occasioni che servono a riflettere, ad acquisire competenze, a migl iorare il livello sia della consapevolezza delle scelte sia delle attività su cui concretamente poggia quotidianamente ogni itinerario di progressione personale. Hanno come obiettivo la crescita di ognuno dei partecipanti e delle Comunità R/S, al fine di essere più presenti ed incisive nel proprio ambiente, siano essi eventi a partecipazione individuale o comunitaria. A seconda del tipo e della finalità specifica, si distinguono in: campi tecnici per la competenza, campi di Servizio, campi di spiritualità e preghiera, campi di orientamento alle scelte di Servizio. Essi propongono confronti e approfondimenti diversi, ma con un filo conduttore comune, in linea con gli itinerari educativi proposti dall’associazione, attenti alla globalità della persona e si inseriscono nell’itinerario di fede della scolta e del rover. Sono tutte occasioni di progressione personale, distribuite nel corso della vita R/S per rispondere all’esigenza di momenti formativi specifici che non sempre è possibile concretizzare all’interno del la propria Comunità: è necessario cercare anche fuori dal proprio ambito esperienze basate su un confronto ampio e sull’acquisizione di nuove competenze. Questi eventi sono accomunati da un’attenzione all’educazione alla fede espressa attraverso momenti di preghiera comunitaria ed ecclesiale (ad esempio la Liturgia delle Ore). Affinché l’esperienza costituisca realmente occasione di crescita, è importante che il rover e la scolta e le loro Comunità siano coinvolte prima e dopo l’evento. In particolare lo staff ha cura di questo coinvolgimento ed esprime suggerimenti per il cammino di maturazione di ciascun partecipante.
In allegato: Tipologia degli eventi di progressione personale a partecipazione individuale.

 

Art. 35     STRUMENTI DELLA PROGRESSIONE PERSONALE
Il punto della strada è uno degli strumenti di progressione personale che è possibile utilizzare nella branca R/S e rappresenta un momento di sosta in cui il rover e la scolta fanno il punto della situazione, si orientano e ripartono verso l’obiettivo. Il punto della strada si sviluppa in quattro fasi: I punti della strada devono affermare insieme la loro esemplarità e limitatezza, essere semplici e gestibili dal giovane, essere percepiti come momenti di vera progressione, essere occasioni di confronto, proporre esplicitamente l’orientamento alla Partenza, porsi come perno attorno al quale si organizza la consapevolezza della propria identità attraverso le esperienze vissute dentro e fuori lo scautismo. Il punto della strada, che può tipicamente riproporsi in due - tre momenti nell’arco dell’anno, può essere realizzato con diverse modalità, privilegiando la dimensione comunitaria ed arricchendosi attraverso il confronto con i capi e l’assistente. I punti della strada possono coincidere con i momenti della tradizione della branca (salita al noviziato, firma dell’impegno, Partenza), i momenti forti della vita di comunità (route, conclusione di Capitoli, verifica finale del servizio...), in occasione della partecipazione ad eventi di progressione personale o comunque significativi per il giovane.

 

Art. 36     VERIFICA DELLA PROGRESSIONE PERSONALE
La verifica della progressione personale è un momento di lettura in positivo del cammino fatto. La Comunità, tendendo a creare un clima fraterno e sereno ed attraverso l’integrazione positiva dei diversi livelli di esperienza e maturazione dei singoli, permette l’adeguato confronto e correzione fraterna, aiuta ciascun rover e scolta a individuare la propria vocazione, a verificare il cammino percorso e il raggiungimento degli obiettivi prefissati, a definire i nuovi orientamenti.

 

Art. 37     RUOLO DELLA COMUNITÀ
Il rover e la scolta, facendo il punto della strada, verificano il proprio cammino confrontandosi con la comunità ed i capi e scelgono futuri obiettivi in riferimento alla Carta di clan, alla Legge e alla Parola di Dio. Il singolo deve porre particolare attenzione affinché il suo cammino personale di crescita sia di arricchimento, in rispetto di quello compiuto dalla Comunità.

 

Art. 38     CAPO CLAN E CAPO FUOCO
I capi e gli assistenti ecclesiastici fanno integralmente parte della Comunità R/S, vivendone i vari momenti e problemi, pur nella diversità dei ruoli rispetto a quelli dei novizi e delle novizie, delle scolte e dei rover. Il capo si rapporta con il giovane e la giovane attraverso il confronto ed un rapporto personale di fiducia, di attenzione, di disponibilità e di promozione dell’autoeducazione. Questa relazione si attua attraverso il dialogo, ma anche attraverso la condivisione delle esperienze. Diventa importante, in branca R/S, sviluppare l’uso di tecniche di animazione adatte all’età.

 

Art. 39     STAFF DI UNITÀ
Poiché il noviziato e il clan/fuoco sono due momenti di un’unica proposta, i Maestri dei novizi ed i capi del clan/fuoco e gli assistenti ecclesiastici formano un unico staff, affinché le attività, spesso separate, siano in armonia con le finalità della Comunità R/S.

 

Allegato
Tipologia e gestione degli eventi di progressione personale a partecipazione individuale.

I Campi di specializzazione (Competenza)
Lo scopo è quello di sviluppare la competenza per poterla mettere poi al servizio degli altri. Tendono a privilegiare l’attività manuale, a stimolare la capacità di produrre e non di consumare, a sollecitare l’abitudine di riflettere sul proprio agire.
I Cantieri (Servizio nel territorio)
Hanno lo scopo di approfondire le motivazioni alla scelta di servizio all’uomo, di scoprire le valenze politiche di un servizio nel territorio, attraverso sia un’intensa vita di fede, sia la concreta condivisione della vita nelle realtà preesistenti e qualificate presso cui si svolgono.
I Campi di spiritualità (Scoperta della Bibbia e approfondimento della Parola)
I "Campi di Spiritualità" sono rivolti a rover e scolte poi e a giovani esterni all’associazione di pari età. Hanno l’obiettivo di far maturare una crescita nella fede e una maggiore conoscenza della Bibbia e della liturgia tramite la presenza di un esperto, vissuta e giocata secondo lo stile scout. Eventi di questo tipo sono i campi Bibbia, campi di preghiera.
I Campi Ora et Labora (Riflessione su...)
Attraverso la fatica del lavoro manuale, il clima gioioso, l’intenso contatto con Dio vivendo la preghiera sia singola che comunitaria, si vuole far vivere ai ragazzi un’esperienza di forte condivisione e di profonda riflessione introspettiva.
Le Giornate "Giovani a confronto" (spiritualità e approfondimento culturale)
Le Giornate "Giovani a confronto" sono rivolte a rover e scolte e a giovani esterni all’associazione di pari età.
Sono un’occasione di incontro tra giovani di diverse provenienze e appartenenze attraverso una riflessione biblica e un confronto culturale su tematiche di attualità sulle quali costruire la propria "Partenza".
Momenti centrali delle giornate sono gli incontri con persone particolarmente preparate che mettono a disposizione dei partecipanti la loro competenza ed esperienza.
La Route d’orientamento alle scelte di servizio.
La Route d’orientamento è un evento di orientamento al servizio, con particolare riferimento al servizio educativo in Agesci. La presentazione dell’associazione e del servizio in essa permette al rover ed alla scolta:
La gestione degli eventi è affidata a capi esperti di branca R/S. Di norma i capi evento vengono individuati, dai referenti nazionali di ciascun evento, tra i capi esperti di branca R/S, avvalendosi eventualmente della collaborazione di referenti regionali o altri collaboratori a livello locale e vengono nominati dagli Incaricati nazionali al metodo; nel caso che l’organizzazione dell’evento sia regionale, la stessa struttura regionale è responsabile dell’individuazione dei capi evento.