«SCOUT, BIT & TAMBURI»
Bollettino telematico di informazione

a cura del Gruppo di Sperimentazione Informatica

Numero 11bis - Novembre 1997


MEDIA FIRE

cronaca di un fuoco di bivacco multimediale

di Stefano Pettini, organizzatore

Dopo averlo visto al campo di specializzazione in Informatica e Tecniche scout tenutosi alla base di Costigiola l'estate dell'anno 1995, proposi a due miei "coetanei" di reparto di mettere in scena un fuoco multimediale, vale a dire un fuoco con effetti sonori (ricreati al computer), melodie, video e altro. Cosi`, dopo esserci messi d'accordo con i nostri capi reparto, utilizzammo una delle riunioni infrasettimanali per lanciare questa nostra idea. Ci attrezzammo cosi`: un PC dotato di scheda audio e lettore CD-ROM (il mio, per l'esattezza), un forte amplificatore, due grandi casse di uno stereo, matasse di filo elettrico, microfoni, una telecamera, faretti elettrici (per l'illuminazione tipo "occhio di bue"), un proiettore di videocassette e tanta buona volonta`. 4 ore prima dell'inizio della riunione portammo tutto il nostro hardware in sede e iniziammo l'assemblaggio: nell'atrio creammo un piccolo teatrino, illuminato dall'alto da un faro molto potente regolabile manualmente, con le casse posizionate in modo da far sentire gli effetti stereo (un aereoplano che passa da destra a sinistra, per esempio). PC, amplificatore e manopola per regolare la luminosita` del faretto formavano invece la consolle di comando, posizionata in un punto strategico inaccessibile ai curiosi. I giorni precedenti li passammo a cercare files Wave (vetri infranti, colpi di pistola, urla, versi di animali ecc... ecc...) e Midi (canzoni di cantautori) da poter utilizzare durante il lancio, e devo dire ne trovammo moltissimi. Il PC era dotato di OS/2 Warp e WaveBrowser della Creative, proprio perche` cosi` non si sarebbe rischiato di riprodurre suoni "scattosi" che Win95 avrebbe creato su un DX2/66 stressato come il mio e anche perche` con il WaveBrowser era molto semplice iniziare la riproduzione di uno fra i tanti suoni con un singolo clic, suoni che per giunta erano salvati con nomi di files a 256 caratteri e suddivisi in cartelle per il loro tipo. Venne effettuato il lancio, diretto da solo noi 3, e duro` quasi una intera ora. Il fuoco multimediale si sarebbe svolto 2 settimane dopo, quindi quella sera, prima di congedarci, decidemmo anche di spiegare in dettaglio cosa si sarebbe fatto nei 15 giorni successivi. Il tema del fuoco era stato scelto quale l'America. A ogni squadriglia del reparto e anche alla staff veniva assegnata una ambientazione scelta casualmente fra indiani, far-west, inca, guerra di secessione e America dei tempi di oggi. La squadra doveva creare una scenetta facendo uso anche di effetti speciali. Venne quindi consegnata una lista contenete tutti gli effetti memorizzati sul PC (piu` di 200) ordinati per categoria. Durante le due settimane che precedevano il vero e proprio fuoco, le squadriglie lavorarono anche sotto la nostra supervisione per creare la scenetta; anche noi pensammo a qualcosa da interporre come intermezzo da una scena e l'altra. In giorno del fuoco tutto era pronto, era stato infatti rimontato il teatro di 15 giorni prima e il PC era di nuovo attivo, con la finestra del WaveBrowser in primo piano, un lettore multimediale per il MIDI e uno per il CD-ROM in background. Creammo una scaletta con menzionato ogni singolo step del fuoco: la sigla iniziale (quale CD e quale traccia), la nostra presentazione, un intermezzo (intervista a qualcuno del pubblico con telecamera e proiezione in tempo reale delle immagini sul megaschermo), una scenetta, una canzone MIDI da cantare tutti assieme, giochi tipo "riconoscere la canzone della base", un'altra scenetta... persino i momenti in cui le luci dovevano essere spente o riaccese. E cosi` fino a concludere con una sigla e una dolce e lieve melodia per la preghiera finale. Anche se le scenette vennero provate in anticipo, chiedemmo un rappresentante per ogni squadra al fianco della consolle, in modo da poter coordinare l'utilizzo degli effetti speciali e delle musiche. Va anche detto dell'aiuto di un nostro amico che quel giorno si trovo` a passare per caso nella nostra sede per i momenti critici, vale a dire quelli in cui tutti noi 3 eravamo impegnati in qualche attivita`; devo dire che se condotto da 5 persone il fuoco forse sarebbe riuscito meglio. Venne anche consegnato un certificato di partecipazione a quello che da quel giorno e` stato ricordato come MediaFire.

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