Donne soldato    Piloti della Marina

Scuola di «top gun» ora è aperta anche alle donne

di Maurizio Silvestri in "Il Tirreno" 14 maggio 2000
Un gruppo di ragazze andrà in America e parteciperà ai corsi resi celebri dal film «Ufficiale e gentiluomo»
LIVORNO. «Congratulazioni, guardiamarina Seager». Il sergente nero stringe la mano alla ragazza che piangerebbe se il severo addestramento non le avesse fatto capire che un «top gun», i piloti della marina americana, non piangono mai, neanche se portano la gonna. Seager ricambia composta il saluto e si perde nel lancio dei cappelli dei compagni di corso appena diventati, come lei ufficiali. Intanto, Richard Gere è già corso dalla sua bella ed in platea, come nella pellicola, tutti piangono per l’emozione. Ma quella è un’altra storia.

A noi, del celebre film «Ufficiale e gentiluomo», interessa Seager, la ragazza che supera il duro corso di Pensacola, quella che suda, si dispera ma poi riesce a scavalcare quel maledetto muro del percorso di guerra. Ci interessa perchè, presto, e stavolta non c’è la finction cinematografica, un bel numero di giovani italiane, ci andrà sul serio, alla mitica base dove si preparano i piloti della marina americana (ma anche di quella italiana).

«Abbiamo ricevuto più di 300 domande per il concorso di pilota - spiega l’ammiraglio Giuseppe Lertora, comandante dell’Accademia navale - Di queste, almeno un terzo sono di ragazze: non ce l’aspettavamo davvero. In tutto, dovremo prendere 33 giovani. Le donne, in virtù della recente legge, possono essere 7».

Sarà dura, diventare un top gun. Ancora di più, «una» top gun perchè la concorrenza con i maschi sarà spietata e le ragazze dovranno dimostrare, come qualcuno ha già commentato all’Accademia, di avere anche loro, tutti gli ... attributi in regola. «Tra l’altro, non è obbligatorio inserire un numero minimo di donne. Scegliamo semplicemente i migliori». Sarà dura anche perchè, la Marina italiana, che invia i migliori alla scuola di Pensacola, non vuole certo fare brutta figura. «D’altronde, sarebbe troppo costoso effettuare la preparazione in Italia. Negli Usa ci sono strutture e mezzi che non possediamo».

Ma come si fa a seguire le orme di Richard Gere e di Seager? Intanto, si tratta di superare un primo test. Tutti i concorrenti (le iscrizioni stanno continuando ad arrivare e non saranno meno di 500) faranno una prova pre selettiva, all’aeroporto di Guidonia. Poi verranno all’Accademia di Livorno. «Ci sono anche prove fisiche pesanti spiega l’ammiraglio - Moltissimo nuoto, a tempo, in apnea...». La selezione andrà avanti con gli esami medici, all’istituto di medicina legale dell’aeronautica, a Napoli. Il tutto, entro luglio perchè, da settembre, chi sarà selezionato, farà il corso pre-flight in Accademia, per 3-4 mesi. «Avranno lezioni teorico pratiche, esclusivamente in americano. Faranno ancora parecchio sport. Poi, quando saranno pronti, li manderemo là per riaverli, dopo due anni, col distintivo di pilota ed una esperienza eccezionale». Prima dovranno superare molte altre prove. A cominciare dai primi voli su aerei molto semplici, durante i quali, gli istruttori, si rendono conto se l’allievo ha attitudine o meno. Dopo 10 ore, se uno è in grado, viene mandato su da solo. Quindi, ci si specializza sempre più, fino ad arrivare a pilotare tutti i tipi di aereo. Per gli elicotteri, occorre rimanere altri sei mesi negli Usa.

L’ammiraglio Lertora ne sa qualcosa, dei corsi e della preparazione di Pensacola. «Ci sono stato durante la guerra nel Vietnam. A quell’epoca, le donne non erano ammesse a certe specializzazioni. Era veramente dura anche perchè, i nostri colleghi americani, finita la scuòla, venivano subito impiegati in combattimento». L’ammiraglio ricorda con soddisfazione quegli anni. «E’ stata una delle più belle esperienze della mia carriera. Ed una delle più micidiali. Studiavamo molto ma avevamo anche un addestramento fisico terribile. Tra le varie prove, c’era quella nella foresta: dovevi riuscire ad arrivare ad una certa meta, senza farti raggiungere e bloccare da gruppi di ranger che, per raggiungerti e bloccarti, ce la mettevano tutta...».

Le novelle Seager, quando avranno finito la scuola, resteranno in servizio per almeno 12 anni. «Il costo del corso è notevole: circa mezzo miliardo. Il Governo avrà pure diritto ad avere qualcosa in cambio».

Intanto, dal momento dell’ingresso in Accademia, due donne ufficiali pilota statunitensi, verranno a Livorno per dimostrare, con l’esempio, che anche le ragazze, possono diventare top gun. Come il capo della scuola di volo di Pensacola che è un ammiraglio con le gonne.