il tirreno 10 marzo 2001

Alle caserme di Pisa e Livorno arrivano le prime donne parà

di Maurizio Silvestri

LIVORNO. Alla fine del mese arriveranno le prime donne parà ed alla caserma Gamerra di Pisa come alle altre caserme della Folgore che si trovano a Livorno, sono in corso i lavori di adeguamento delle strutture per ricevere il personale femminile.
A fare la domanda sono state quaranta: ne sono state scelte nove. Ma la selezione non è ancora finita perchè, alla scuola di Pisa, loro prima tappa, saranno sottoposte a parecchie prove teoriche e pratiche. «Nei loro confronti ci comporteremo come con i loro colleghi uomini - spiegano alla Folgore - Non ci sembrerebbe giusto fare discriminazioni, in un senso o nell’altro». Questo significa che le donne avranno lo stesso addestramento -e dovranno dare lo stesso rendimento - ma saranno anche impegnate come i ragazzi. La selezione, comunque, è molto dura anche per gli uomini: al fatidico lancio arrivano in pochi, rispetto al folto numero dei candidati. Dopo la scuola, le «superstiti» saranno assegnate ai vari reparti. Qualcuna, senz’altro, verrà in una delle caserme di Livorno. Anche qui, ci si sta già organizzando per accoglierle. Come primo incarico, almeno per una parte delle nove ragazze, potrebbe esserci la piegatura del paracadute. Si tratta di un settore molto delicato che viene affidato, di solito, a persone di grande esperienza. Sbagliare la piegatura può essere letale per il soldato che userà quel paracadute. Altre dovrebbero essere impiegate negli aviorifornimenti ovvero nel lancio di rifornimenti in zone di operazione.

il tirreno 10 marzo 2001 - Crocana di Livorno

Alla «Folgore» le donne parà

Dopo l'addestramento a Pisa verranno a Livorno
LIVORNO. Camerate e servizi separati li stanno già costruendo da tempo alla caserma Gamerra di Pisa. Lavori in corso anche alle caserme livornesi. Sono questi gli unici privilegi che la Brigata Folgore riserverà alle donne che, da fine mese diventeranno parà. A fare la domanda sono state quaranta: ne sono state scelte nove. Ma la selezione non è ancora finita perchè, alla scuola di Pisa, loro prima tappa, saranno sottoposte a parecchie prove teoriche e pratiche. «Nei loro confronti ci comporteremo come con i loro colleghi uomini - spiegano alla Folgore - Non ci sembrerebbe giusto fare discriminazioni, in un senso o nell'altro». Questo significa che le donne avranno lo stes-so addestramento - e dovranno dare lo stesso rendimento - ma saranno anche impegnate come i ragazzi. La selezione, comunque, è molto dura anche per gli uomini: al fatidico lancio arrivano in pochi, rispetto al folto numero dei candidati. Dopo la scuola, le «superstiti» saranno assegnate ai vari reparti. Qualcuna, senz'altro, verrà in una delle caserme di Livorno. Anche qui, ci si sta già organizzando per accoglierle. Come primo incarico, almeno per una parte delle nove ragazze, potrebbe esserci la piegatura del paracadute. Si tratta di un settore molto delicato che viene affidato, di solito, a persone di grande esperienza. Sbagliare la piegatura può essere letale per il soldato che userà quel paracadute. Altre dovrebbero essere impiegate negli aviorifornimenti ovvero nel lancio di rifornimenti in zone di operazione.
Nelle caserme livornesi si aspetta con una certa curiosità l’arrivo delle colleghe. Forse più tra gli anziani che tra i giovani, abituati a vedere ragazze poliziotte o impiegate in migliaia di uffici. Il fenomeno, tutto sommato, non interessa però più di tanto, almeno a quanto è dato di sapere attraverso «radio naja». Qualcuno storce un po’ la bocca perchè teme che le donne non reggano un certo tipo di vita. Ma i più hanno fiducia.

I vertici della scuola militare di Pisa, comandata dal colonnello Marco Bertolini, già comandante del Col Moschin, hanno mandato alcuni osservatori ad Ascoli Piceno dove si stanno addestrando 230 volontarie a ferma breve. «Le ragazze hanno una motivazione altissima - hanno riportato al comandante - l’unico problema potrebbe essere nella forza delle braccia». Ma Bertolini non si è sgomentato per questo ed ha subito affermato:

«Il nostro addestramento le formerà. Non abbiamo intenzione, del resto, di fare degli sconti». Un addestramento duro, su questo non ci sono dubbi «D’altronde uno fa il paracadutista per scelta, nessuno lo obbliga. E le missioni in cui si può essere impiegati, richiedono una preparazione all’altezza di ogni situazione».
Già l’addestramento, per le nove ragazze aspiranti parà, rappresenta una selezione. Oltre alle varie provefisiche ce n’è una che metterà alla prova il loro coraggio, come succede per gli uomini: si tratta del famoso e temuto lancio dalla torre, una sorta di simulazione del lancio dall’aereo. Gli allievi, in questo caso non rischiano niente perchè hanno l’imbragatura. Ma il brivido di lanciarsi nel vuoto può frenare molto e porta, in certi casi, anche a rinunciare. Cosa che sembrerebbe improbabile, vista la motivazione delle donne che vogliono fare il parà. L’ingresso delle donne nella Folgore rappresenta, come osservava nei giorni scorsi il capo di stato maggiore della Brigata, D’Apuzzo, una risposta alle tante voci che qualcuno continua a spargere - per chissà quali motivi - sullo scioglimento della stessa Brigata.
«Sarà soltanto accorpato il battaglione logistico, nell’ambito della riorganizzazione generale delle forze armate».